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La Neuve Musik, così come la definì
Bekker, da qualche tempo a questa parte, affascina i jazzisti europei con crescente
intensità, coinvolgendoli in opere - per definizione - di confine. Opere intessute
su trame classiche, adornate da orpelli languidamente jazzistici, per mentalità
esecutiva. Come è ovvio quando l'offerta è ampia, v'è del bello e del brutto. Ethos
si pone, in questo variegato panorama, tra i lavori belli: scultoreo, apollineo,
a tratti gustosamente minimalista, emerge per il suo essere eteroclito senza, però,
dare spazio a bizantinismi od a perverse soluzioni armoniche dirette a voler fondere
– ad ogni costo – il jazz con l'avanguardia classica.
Onde evitare malintesi sonori, è bene dire che il disco licenziato dalla
cult label Dodicilune non trae origine da
quello spirito mercimoniale che vede le "guests" esibirsi come specchio per le allodole
e, quindi, per vendere qualche copia in più. Ethos è un progetto condiviso
che circuita intorno al quartetto d'archi Alborada e si estende a
Fresu,
Rita Marcotulli,
De Vito,
Di Bonaventura,
Adamo e coinvolge le aritmie elettrificate di Cristian Orsini, alias
Dj Cris, tutti epifanicamente innamorati delle melodie popolari, senza barriere
geofisiche. Vero è che qui sono rappresentati anche dei giganti dell'ortodossia
musicale: Arvo Part, con le attrazioni tonali d'argomento religioso della mitopoietica
Fratres, la cui cadenza è sapientemente vibrata
dalla tromba di Fresu, e l'algido candore di Fur Alina;
Heitor Villa – Lobos, tributato dall'ipostatica armonica del bravo Angelo Adamo;
il catalano Federico Mompou con Gitanes accentata
dall'arrangiamento di Diederik Wissels ed impreziosita dall'iridescente voce della
magistrale
Maria Pia De Vito e dalle sottili tessiture dell'eccellente bandenoista
Daniele
Di Bonaventura; Michael Nyman e le variazioni statiche del III° Tempo
del Quartetto n.2, arricchite dagli interventi elettronici di matrice minimalista
di Orsini, opportuna cornice alle cellule ritmico – melodiche combinate dagli archi;
e per finire questo viaggio attorno la "classica moderna", con il compositore britannico
Karl Jenkins.
Ma l'apparente seduzione alcinesca di questi brani non è l'esclusivo
point of view dell'opera che si completa di quattro disinvolte composizioni
originali del quartetto, nonché del cadeau di Bonaventura (Canto)
e della vivace e pulsante Elettra's Magic Stick
di Rita Marcotulli.
Un lavoro che scorre con immediatezza e naturalezza, mai banale, curato
nel suono e nel linguaggio. Un bel risultato con buona soddisfazione di tutti e,
soprattutto, della coclea.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 13/04/2009
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