|
Paolo Fresu 5et feat. Erwin Vann
Re-Wanderlust
BMG (1997)
Ristampa Tuk (2020)
1. Trunca e Peltunta
2. Favole
3. Wanderlust
4. Geremeas
5. Variazione quattro
6. Children Of 10000 Years
7. Appuntamento sul treno
8. Soul Eyes
9. Seven Up
10. Hush
11. In quelle sere d'autunno
12. Simplicity
13. Touch Her Soft Lips And Part
Paolo Fresu - tromba e flicorno Tino Tracanna - sassofoni tenore e soprano Erwin Vann - sassofono tenore Roberto Cipelli - pianoforte Attilio Zanchi - contrabbasso Ettore Fioravanti - batteria
Esplorare il mondo, esplorare il jazz. Una pratica che
Paolo Fresu
sa fare bene: quella di coniugare e congiungere epoche e stili differenti del linguaggio
afroamericano; una pratica ancor più riuscita bene grazie al suo quintetto, che
qui ci rammenta quanto di bello e buono è stato fatto nel passato. Troviamo la solidità
storica e lo swing fresco di "Trunca e peltunta", tratto da "Inner Voices"
con Dave Liebman;
c'è "Appuntamento sul treno", con le sua tetragona costruzione sui fiati,
attinto da "Ossi di seppia" che vedeva la partecipazione di
Gianluigi
Trovesi. Si affaccia, con la sua spinta armonica e i disegni melodici,
la bellissima "Soul Eyes" di Mal Waldron, che Roberto Cipelli sa cesellare
con arguta sapienza. E che dire di uno standard-non standard di rara intensità come
Touch Her "Soft Lipas And Part" di William Walton: qui lo scalpello
di Fresu riesce a rendere ancora più liriche le note scolpite dall'autore, con la
sua inimitabile prosodia.
Ma ci sono delle novità di cui l'attento ascoltatore potrà bearsi: gli arrangiamenti
sono per sestetto, perché accanto ai sassofoni magistralmente intonati da
Tino Tracanna,
troviamo un ospite d'eccezione: il tenor-sassofonista e compositore belga Erwin
Vann, che qui porta in regalo la sua "Children Of 10000 Years", una composizione
fatta di stratificazioni sonore, di risvolti e aperture armoniche e che mette in
chiaro, oltretutto, l'infallibile coesione dell'ensemble.
L'incedere sicuro, attento alle sfumature, di Fresu lo si ascolta tanto nei tempi
medi, quanto nelle più arrembanti strutture come in "Geremeas", dove il trombettista
sardo riesce a controllare legato e staccato, calmo vigore, incisività e partecipazione
corale.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
|
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 677 volte
Data pubblicazione: 12/07/2020
|
|