Jazzitalia - Articoli: Intervista con Giovanni Falzone
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Intervista con Giovanni Falzone
Settembre 2011
di Eva Simontacchi
Fotografie: A. Boccalini

Giovanni Falzone, musicista poliedrico, eclettico, ricco di idee e d'inventiva, compositore dalla ricca vena creativa è oggi da annoverare tra i più originali e prolifici artisti e compositori italiani riconosciuti in tutt'Europa. La sua avventura inizia nella banda musicale di Aragona, all'età di 17 anni, per poi proseguire con lo studio della tromba presso il Conservatorio V. Bellini di Palermo, dove si diploma in soli quattro anni sotto la guida del Maestro G. Ciavarello. I suoi studi proseguono presso il Conservatorio G. Verdi di Milano per lo studio del jazz, sua grande passione fin dal primo ascolto. Collabora stabilmente per otto anni, fino al 2004, anno in cui si dedica definitivamente al jazz e alla composizione, con l'Orchestra Sinfonica di Milano, suonando con direttori e solisti di fama internazionale quali Giuseppe Sinopoli, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Chailly, Yutaka Sado, Luciano Berio, Vladimir Jurowski, Valere Giergev. Si aggiudica, bruciando tutte le tappe e dimostrando talento, dedizone e passione per la musica e la composizione, prestigiosissimi premi, anche a livello internazionale, quali Best Talent Umbria Jazz Clinics 2000, Django D'Or 2004 come miglior nuovo talento, Top Jazz 2004 Musica Jazz, come miglior nuovo talento, Trofeo Insound 2008 per la categoria fiati, e il premio accordato dall'Academie Du Jazz 2009, 2° classificato come Miglior Musicista Europeo.



Prolifico nella scrittura e nella composizione, ha all'attivo numerosi progetti e album a suo nome, tra cui: "Music For Five" (Splasc(H) Records 2002, "Big Fracture" Soul Note 2003, "Earthquake Suite" Soul Note 2004, "Suite For Bird" Soul Note 2005, "Meeting In Paris" Soul Note 2006, "R-Evolutin Suite" Soul Note 2007, "Stylus Q." Abeat 2008, "Around Jimi" Cam Jazz 2010, "Songs" IF DUO (abeat Records, 2011). In qualità di Band-Leader ha suonato in vari Festival Jazz Nazionali ed Internazionali: Umbria Jazz Winter, "Villette Jazz Festival" di Parigi, Clusone Jazz, AH-UM Jazz Festival, Bergen Natt Jazz, Copenaghen Jazz Festival, Aarhus International Jazz Festival, Sardinia Jazz Festival, Pavia Jazz Festival, Vicenza Jazz Festival, Monticelli Jazz, Molde Jazz Festival, La Palma Jazz, Bolzano Jazz, Teano Jazz, Tortona Jazz Festival, Iseo Jazz Festival, Festival Delle Silene, Edinburgo Jazz Festival, Odessa Jazz Festival (Ucraina) Bordeaux Jazz Festival, ZerozeroJazz, Auditorium Parco della Musica (Roma), Skopje, Villa Celimontana, Grenoble Jazz Festival, Nantes Jazz Festival, etc..

Insegna strumento e musica d'insieme jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano dal 2005, al Conservatorio "G. Verdi" di Como dal 2008 e ha collaborato con i corsi individuali di strumento e musica d'insieme della New York University Florence, alternando l'attività solistica a quella compositiva.

L'ultimo suo album è "Around Ornette" per l'etichetta Parco della Musica di Roma.

La prima domanda che sorge spontanea è: come è successo che hai preso questa importante decisione di lasciare l'ambito classico per passare al jazz?

Per molti anni mi sono dedicato alla musica classica perché era quello che gli studi in qualche modo mi chiedevano di fare. Quando mi sono iscritto al Conservatorio, e vedevo che tutti mi dicevano che avevo questa facilità per suonare la tromba, ho pensato bene di concentrarmi al massimo, per cercare di terminare gli studi nel minor tempo possibile, visto che ero "vecchio" rispetto alla media degli iscritti. E così è stato per fortuna, perché a 22 anni mi sono diplomato, dopo soli 4 anni. In realtà ero concentrato sugli studi, perché vedendo che le cose che facevo mi venivano bene, e tutti mi incoraggiavano a diventare professionista nell'ambito classico, sono andato avanti. E così è stato perché le prime audizioni che ho fatto subito dopo il diploma sono andate bene, e ho iniziato a lavorare nell'ambito classico, per cui in realtà io mi sono ritrovato a lavorare in quell'ambito, ma fin dai primi momenti e dai primi studi ho sempre ascoltato il jazz. A onor del vero quello più arcaico, perché nella zona mia, di Agrigento - io sono di un paesino in provincia di Agrigento che si chiama Aragona - non c'era la possibilità di ascoltare molto jazz, e quel poco che c'era era quello più popolare, tant'è vero che i miei genitori quando ho manifestato il desiderio di avere una musicassetta di jazz, mi hanno regalato Armstrong. Non però le musiche di Armstrong strumentista dei primi dischi Hot Five, Hot Seven, ecc. ma l'Armstrong più popolare, quello di "Hello Dolly", "C'Est Si Bon", "What A Wonderful World", e così via. Per cui in realtà io per molto tempo ho pensato che il jazz potesse essere questo. Però anche già solo questo, quello più popolare, un po' più semplice all'ascolto, mi piaceva. Di conseguenza studiavo classica pensando che un giorno avrei quantomeno cercato di capire cosa fosse quella musica. E così è stato. Mi sono diplomato, ho vinto un paio di audizioni che mi hanno subito messo in orchestra; non mi sono quasi neanche accorto della transizione: sono passato dall'essere studente a lavorare in orchestra. Lavorando in orchestra bisogna chiaramente mantenere un certo tipo di impegno, perché si tratta di un lavoro molto serio. Così il jazz da un lato mi piaceva, ma dall'altro avevo questo lavoro molto impegnativo, che mi assorbiva parecchia energia, e che non mi dava ancora la possibilità di concentrarmi altrove.

E qui ci avviciniamo al punto in cui ti avvicini maggiormente al jazz…. Com'è successo?

A due anni dal diploma, dopo varie collaborazione qua e là per l' Italia sono arrivato a Milano. Ho vinto il concorso per l'Orchestra Sinfonica di Milano e qui in qualche modo, rispetto alle altre volte, per la prima volta in vita mia diventavo stabile. Cioè, anziché fare il contrattino che si fa normalmente con le compagini orchestrali, con scritture a tempo determinato, che possono durare quindici giorni, un mese, due mesi, per la prima volta mi fermavo in un posto a lungo termine. Vista la situazione più stabile ho iniziato a pensare che probabilmente fosse arrivato il momento di approfondire l'aspetto jazzistico che bussava sempre più chiaramente alla mia porta. Se devo analizzare i momenti principali o di svolta della mia vita, sono tutti momenti abbinati a delle casualità pazzesche che ho saputo cogliere e approfondire, però la radice è spesso stata una casualità. Un giorno, uscendo da una sessione di registrazione per la Decca con Riccardo Chailly dalla Sala Verdi del Conservatorio di Milano affittata per l'occasione, nella bacheca del Conservatorio leggo che sarebbe nata quell'anno la nuova classe di jazz, e mi sono detto: "Che coincidenza! Sarà una coincidenza ma voglio capire perché è successa questa cosa. Ormai sono stabile qui a Milano, vedo di far conciliare le due cose. Vediamo, magari una volta chiederò un permesso, una volta mi organizzerò con l'insegnante"…. e così è stato, e ho iniziato a intraprendere questo studio. Nel frattempo collaboravo con l'orchestra sinfonica, ed ero dunque un professionista, però il jazz, a parte l'interesse che avevo avuto durante i primi anni di studio, non avevo mai avuto modo di approfondirlo. Il fraseggio e il linguaggio sono totalmente diversi rispetto a quello al quale ero abituato. Anche l'armonia; non conoscevo nulla di tutte queste materie, avendo studiato musica classica al Conservatorio. Poi nella realtà molte cose sono simili. Nelle due discipline riesci a trovare le affinità, però lì per lì è tutto diverso a livello di impatto.

E' successo tutto molto rapidamente: raccontaci come.

Si, in effetti. Mi sono iscritto e ho iniziato a studiare il jazz. Ho avuto la fortuna di incontrare Tino Tracanna che per me è stata una delle persone importanti della mia vita di musicista jazz grazie al suo approccio e al suo metodo d'insegnamento. A parte che è un grande musicista e ho una stima di lui infinita, anche come insegnante, essendo un musicista che si è creato in maniera autodidatta, mi ha sempre messo in condizione di farmi innamorare del jazz senza farmi pesare molto il fatto che fossi piuttosto all'asciutto riguardo a questa materia. Anzi, è stato uno dei primi musicisti che mi ha incoraggiato, perché mi ricordo che dopo il primo anno di frequenza del corso un giorno ci disse "Ragazzi, la prossima volta portate dei brani, che proviamo a leggerli e a montarli in classe". Tutti quanti portammo due o tre brani. Quando fu il mio turno cominciammo a provare i miei brani e Tino a un certo punto ricordo che mi disse: "Questi brani sono abbastanza particolari, spiegami come li hai scritti." Era molto incuriosito dalla mia scrittura. E io risposi che avendo a che fare ogni giorno con la musica classica contemporanea, o comunque classica, o anche antica, perché ho avuto la fortuna di suonare da Monteverdi a Berio, mi ero detto: "Mi piacerebbe approfondire questo modo di coniugare le cose, visto che derivo da questo mondo e il jazz mi piace". Trovo che comunque l'aspetto della creatività estemporanea sia la realtà che mi interessa di più approfondire nella mia vita, però mi piacerebbe farlo in maniera come più mi appartiene. Io fino adesso ho fatto questo percorso, non vorrei chiaramente cancellarlo. Se fosse possibile mi piacerebbe che diventasse un tesoro. Grazie all'intelligenza e all'apertura mentale di Tino, che anziché dire: "No, sai il jazz è quella cosa lì", come spesso fanno gli insegnanti un po' più chiusi o bigotti (in tutte le discipline ce ne sono), mi disse "Porta il tuo materiale, mi piace il modo di scrivere che hai, e vediamo di approfondire". Quando arrivai al numero di pezzi necessari per registrare un disco mi disse "Questi brani per me sono da registrare, assolutamente, anzi mi farebbe piacere farlo insieme". E così è stato. Mi sono ritrovato ad andare in studio con dei musicisti che sono Ferdinando Faraò alla batteria, Tito Mangialajo al contrabbasso, Francesco Pinetti al vibrafono (che era un mio compagno di classe all'epoca) e Tino Tracanna che in quel caso compariva come ospite. Abbiamo registrato questo disco che si chiama, appunto, "Music For Five". Il titolo nasce proprio dal fatto che a differenza degli altri miei compagni di classe mi ero accorto che in maniera del tutto naturale e spontanea avevo scritto le parti per cinque musicisti anziché come si fa normalmente, scrivendo uno spartito con le sigle creando poi l'arrangiamento man mano. Mi era venuto spontaneo proprio perché ero cresciuto con quel tipo di formazione. Ho voluto che questa componente, questa particolarità emergesse dal titolo del disco "Music For Five". Questo è stato l'inizio della mia avventura. Lo stesso anno mi sono recato a Umbria Jazz, Siena e Nuoro per seguire i seminari estivi, facendo un vera e propria full immersion. Quell'estate è stata molto determinante per me. A Perugia ho incontrato un insegnante di tromba che mi ha veramente incoraggiato e mi ha detto: "Secondo me se tu credi in ciò che stai facendo, può diventare la tua vita, perché hai un modo molto particolare di intendere la musica, e se riesci a svilupparla con serietà puoi diventare davvero qualcuno". Ho creduto molto a quelle parole, tant'è vero che quell'anno ho ottenuto la borsa di studio. Così quell'anno una volta rientrato in orchestra ho iniziato a pensare che probabilmente quella fosse la mia strada, e ho continuato ad approfondire sempre più il jazz, ho iniziato a scrivere sempre più, e l'orchestra stessa è stata fonte di un grande contributo, nel senso che oltre chiaramente a darmi una possibilità di lavorare, di mantenermi ed essere tranquillo, non avevo bisogno di distrarmi per andare a fare cose che non mi interessavano. L'orchestra mi ha dato proprio la possibilità di concentrarmi su quello che mi interessava, che era appunto l'aspetto compositivo e creativo della musica. Dopo i primi risultati la direzione artistica dell'orchestra mi ha commissionato, per due stagioni consecutive, alcune composizioni originali che vedevano coinvolti sia musicisti classici che improvvisatori, da eseguire all'interno della stagione da camera.
Il fatto che fossi in orchestra ad assorbire quelle sonorità, quegli strumenti, quei modi di concepire il contrappunto, mi ha molto aiutato a comprendere alcune regole compositive. Chiaramente un piccolo merito in questo l'ho avuto perché per ogni brano che suonavo analizzavo la partitura, ero molto curioso. Poi studiavo sul campo. Non ho studiato sui libri, quelli convenzionali. Poi ho approfondito perché mi interessava capire l'aspetto più formale delle cose però all'inizio è stata una sorta di esplorazione sul campo perché analizzavo molto attentamente le partiture. La tromba in orchestra ha tante pause, quindi durante le pause ascoltavo cosa facevano gli altri, osservavo la partitura, mi sottolineavo le cose che mi piacevano, poi andavo a casa e cercavo in maniera del tutto autodidatta di rielaborare delle informazioni, scrivendo di volta in volta piccoli frammenti compositivi da fare eseguire, durante l'intervallo, ai miei colleghi. Probabilmente questo mio approccio anticonvenzionale è proprio dovuto al fatto che la mia formazione è avvenuta in maniera atipica.

Dunque sei riuscito nel tuo intento di sfruttare al meglio la tua esperienza per utilizzare un linguaggio e idee originali nel campo della composizione jazzistica che è ciò che ti appassiona…

Si, quell'esperienza mi ha dato sicuramente molto a livello di formazione, poi pian pianino ho studiato le regole più specifiche del jazz, ho studiato composizione ed ho approfondito in maniera più capillare. Analizzando il mio percorso mi sono reso conto che ho sempre approcciato le cose seguendo la passione per poi approfondirle in un secondo tempo. Con la tromba è stata la stessa cosa: prima ho imparato a suonare ad orecchio, poi mi sono dedicato allo studio. Torniamo al periodo orchestrale. Il secondo anno dopo la rappresentazione del mio lavoro cameristico per quintetto di jazz e orchestra da camera, sotto consiglio di un mio caro amico feci ascoltare la registrazione alla Soul Note. Spedii il materiale senza alcuna speranza e Bonandrini dopo l'ascolto di questo live con l'orchestra mi convocò di corsa e mi disse: "Ti voglio mettere sotto contratto", e mi diede questa grande soddisfazione. Così ebbe inizio il periodo Soul Note, con tutti i dischi usciti con loro. Nel frattempo chiaramente mi cresceva la speranza che questa realtà potesse diventare la mia vera forma di espressione musicale. E in maniera molto naturale cominciai a pensare di staccarmi dall'orchestra. Per circa quattro anni, dal 2000 al 2004, continuai a collaborare con l'orchestra pur lavorando anche sui miei progetti jazzistici facendo tanti sacrifici, perché per stare bene in un'orchestra devi lavorare molto, devi studiare tanto, devi essere preciso, insomma, una difficoltà diversa. Però man mano andando avanti capivo che non potevo continuare così, perché mi accorgevo sempre più che ciò che mi interessava era l'idea di poter aggiungere qualcosa di mio alla musica che eseguivo. Con la musica classica sei molto più vincolato nel fare ciò. Pian pianino, pian pianino mi sono sganciato dall'orchestra incoraggiato dai risultati che man mano crescevano: nel 2004 a giugno ricevevo il premio "Django d'Or" come miglior nuovo talento, poi a dicembre, sempre dello stesso anno, la rivista Musica Jazz Italiana mi premiava come Best Talent. Questi riconoscimenti mi hanno senza dubbio incoraggiato. Nel frattempo sentivo che il mio suono si andava trasformando, per cui cominciavo a non sentirmi più a mio agio in sezione. Siccome avevo fatto molto bene quel lavoro e la sezione era formata da straordinari professionisti, quando mi resi conto che il mio suono stava cercando un'altra direzione, chiamai tutti i miei colleghi e dissi loro: "Vi ringrazio per questo importante periodo della mia vita, ma io da qui in poi devo andare per la mia strada". Per me è stata un'esperienza bellissima e ho intrapreso un nuovo percorso in maniera veramente serena. A distanza di sette anni posso dire di non essermi mai pentito nemmeno per tre secondi. Non tornerei mai indietro. Se dovessi rifare tutto quello che ho fatto, si! Ma non cambierei nulla di ciò che ho fatto.

Una scelta felice e vincente senza traumi, e con molte soddisfazioni ben meritate. Ci parli del tuo ultimo progetto "Around Ornette"?

Questa è l'ultima creatura, e come tutte le ultime creature è la più bella perché è la più vicina al momento stesso in cui sto parlando. Si tratta di una registrazione fatta a seguito di un concerto riuscito al Teatro Villoresi di Monza, poi l'indomani siamo andati all'Auditorium di Roma e ho fatto un altro live e l'abbiamo registrato. Il disco uscirà per "Parco della Musica Records" una nuova etichetta che produce jazz da 5 o 6 anni e uscirà a settembre del 2011. Questo progetto è stato inciso da un gruppo di musicisti straordinari, che mi hanno fin da subito manifestato grande interesse e che mi reputo fortunato ad aver messo insieme. E' un progetto dedicato a Ornette Coleman. Lui è stato un grande caposcuola, e ci tenevo a fare un tributo che fosse un tributo a lui, che è un musicista ancora attuale e vivente ed è bello per me rendere omaggio a un musicista che è ancora qui tra noi. Allo stesso tempo volevo realizzare un tributo che avesse a che fare con la mia visione della musica, per cui, dato che considero Ornette un caposcuola assoluto, e lo reputo uno di quei musicisti che hanno dato un grandissimo contributo al '900, volevo fare un tributo a lui sotto una veste un po' più ampia, mescolando il mio background personale derivato dalla musica classica contemporanea al free jazz che è quello in cui Ornette si distingue di più in assoluto, e al jazz più mainstream. Per cui ho voluto mettere insieme questi tre elementi e ne è risultata una suite in otto movimenti che ho da poco registrato per l'Auditorium Parco della Musica di Roma in uscita nel mese di settembre 2011. I musicisti che fanno parte di questo progetto sono Francesco Bearzatti al sax e clarinetto, Beppe Caruso al trombone, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. Il progetto è suddiviso in quattro brani di mia composizione e quattro brani di Ornette, che ho rivisitato e rielaborato quasi in maniera integrale, nel senso che ho aggiunto delle parti come special e come background. Si tratta di piccole cellule tematiche derivate dalle sue composizioni, che ho sviluppato ed elaborato per farne poi un discorso compositivo più articolato in modo da poter utilizzare il quintetto sia sottoforma di piccola orchestra, mi riferisco al fatto che ci sono delle pagine elaborate, arrangiate e scritte per tutto l'ensemble, sia come combo dove ogni musicista in maniera molto libera partecipa e da il proprio contributo all'intero svolgimento del quadro sonoro.
Detto ciò mi viene da concludere l'intervista con l'augurio che questo progetto possa andare in giro a suonare per cercare di essere una alternativa ai tributi più convenzionali, e con un ringraziamento indiretto attraverso questa musica a Ornette Coleman per avermi dato tanto e per avermi reso un musicista libero nei confronti di questo genere musicale che mantiene come forza principale il fascino di una continua metamorfosi.
Secondo me quando il jazz non avrà più questa prerogativa principale come prerogativa importante ed elemento primario per affrontare qualsiasi tipo di lavoro, diventerà forse una musica un po' più di maniera, e vorrei non lo diventasse mai. Oggigiorno mi capita spesso di sentire molte cose che mi fanno pensare che ci sia la tendenza a far diventare il jazz un po' musica di maniera, e c'è poca autenticità sia nei gesti, sia nel preparare un progetto, sia nel suono delle cose che si sentono in giro. Per quanto mi riguarda nel mio piccolo, senza peccare di presunzione, mi piacerebbe che il jazz mantenesse sempre questa forma di incognita…. Quando ascolti qualcosa che non comprendi subito al primo ascolto, forse quell'ascolto merita più attenzione e forse ha anche il desiderio di raccontare, seppur piccola, la propria storia.







Articoli correlati:
18/12/2022

Cormons, Jazz & Wine Of Peace 2022: "Il festival friulano compie un quarto di secolo. Vanta dunque ormai una storia importante, e quest'anno l'edizione ha offerto un programma di altissima qualità..." (Vincenzo Fugaldi)

21/05/2022

Edizione Speciale (Enrico Rava)- Gianni Montano

23/04/2022

Bergamo Jazz 2022: "...al festival, come consuetudine ritornato a chiudere l'inverno e ad aprire le porte alla primavera, sono stati presentati altri tre fra i più acclamati e rappresentativi pianisti d'oggidì..." (Aldo Gianolio)

16/04/2022

Dialogo espressivo (Giovanni Falzone/Glauco Venier)- Gianni Montano

30/11/2021

Bergamo Jazz Festival 2021: "Emozione. È questa la parola che ha fatto da filo conduttore a uno dei più longevi jazz festival italiani. Diretto per la prima volta da una donna, Maria Pia De Vito..." (Vincenzo Fugaldi)

14/11/2021

Blu Horizon (Ramon Moro Quartet)- Gianni Montano

30/05/2021

L'albero Delle Fate (Giovanni Falzone Open Quartet)- Enzo Fugaldi

06/02/2021

Leonard Bernstein Tribute (Gabriele Coen Quintet)- Enzo Fugaldi

30/09/2020

Una Striscia di Terra Feconda 2020: "Con encomiabile coraggio e determinazione Paolo Damiani e il suo sodale francese Armand Meignan non hanno voluto interrompere in questo anno difficile il loro festival, giunto alla ventitreesima edizione." (Vincenzo Fugaldi)

12/07/2020

Re-Wanderlust (Paolo Fresu 5et feat. Erwin Vann)- Alceste Ayroldi

09/02/2020

Intervals II (Franco D'Andrea Octet)- Gianni Montano

06/10/2019

AtinaJazz Festival 2019: "Un bel festival che da trentaquattro anni si tiene in un paesino incantevole della Valcomino, così nei cinque giorni di fine luglio si sono potute ascoltare delle interessanti realtà artistiche locali, e alcuni protagonisti della storia del jazz di oggi." (Vincenzo Fugaldi)

18/08/2019

Pipe Dream (Pipe Dream)- Alceste Ayroldi

27/07/2019

Correggio Jazz 2019: "Inserito nel circuito Crossroads, Correggio Jazz, come sempre, chiude la lunga itinerante manifestazione musicale emiliano-romagnola." (Aldo Gianolio)

13/04/2019

Bergamo Jazz 2019: "41ma Edizione del prestigioso festival lombardo che chiude il ciclo quadriennale con la direzione artistica affidata a Dave Douglas per annunciare il passaggio dell'incarico a Maria Pia De Vito" (Aldo Gianolio)

26/01/2019

Boogie Jazz Season: Al via la prima edizione di Boogie Jazz Season, rassegna curata da Gabriele Buonasorte, che ospita il grande Jazz italiano e internazionale sul palco del BOOGIE CLUB.

15/09/2018

Intervals I (Franco D'Andrea Octet)- Gianni Montano

15/08/2018

Fano Jazz By The Sea - XXVI Edizione: "Articolato in nove intense giornate, diamo il resoconto della settima, con i tre concerti di Francesco Bearzatti in solitaria; Bill Frisell col quartetto e Giovanni Guidi col trio Drive!" (Aldo Gianolio)

21/04/2018

Bergamo Jazz 2018: "Sotto la direzione artistica di Dave Douglas si svolge la quarantesima edizione del festival Bergamo Jazz mantenendo il consueto spazio alla lodevole iniziativa "Scintille di Jazz" dedicata a giovani musicisti emergenti scelti da Tino Tracanna." (Aldo Gianolio)

18/03/2018

Thinking Beats Where Mind Dies (Danilo Gallo Dark Dry Tears)- Enzo Fugaldi

14/01/2018

I primi due giorni di Umbria Jazz Winter 2017/2018: "Per i suoi venticinque anni Umbria Jazz Winter si è voluta trattare bene: a Orvieto: un sacco di musicisti, molti dei quali "resident artist" che grazie a questo si sono esibiti in più concerti." (Aldo Gianolio)

09/12/2017

Visioni in musica sugli scritti di David Lazzaretti (Mirco Miriottini)- Gianni Montano

21/09/2017

Rumori Mediterranei XXXVII Edizione: "Lo storico festival del meridione italiano è arrivato alla XXXVII edizione, dopo alcuni anni di incertezze e di svolte, inaugurando un nuovo corso organizzativo." (Vincenzo Fugaldi)

09/04/2017

Travel Music (Roberto Spadoni New project Jazz Orchestra)- Alceste Ayroldi

08/01/2017

Il mondo che verrà (Raffaello Pareti "The Roar at the Door")- Gianni Montano

04/06/2016

Solo (Carmine Ioanna)- Gianni Montano

21/02/2016

Roccella Jazz Festival - II Edizione Jazzy Christmas: L'evento più importante del festival calabrese è stato il concerto del trio di Ches Smith con Mat Maneri e Craig Taborn...composizioni di intensa bellezza, complesse e articolate, che nelle mani di questo trio danno risultati eccelsi..." (Vincenzo Fugaldi)

02/11/2015

Mauro Ottolini Sousaphonix - Musica per una società senza pensieri: "Noi vogliamo una musica che aiuti ad ascoltare quello che è diverso da noi, con un atteggiamento di interesse e curiosità..." (Andrea Gaggero)

26/10/2015

Sixth Sense (Roberto Gatto Quartet: A. Cohen, F. Bearzatti, D. Weiss))- Gianni Montano

23/08/2015

Live In Pisa (The Auanders)- Nicola Barin

12/07/2015

Torino Jazz Festival 2015: "La quarta edizione del festival torinese diretto da Stefano Zenni è iniziata con l'atteso progetto "Sonic Genome" di Anthony Braxton: un percorso di otto ore all'interno delle sale del restaurato Museo Egizio." (Vincenzo Fugaldi)

05/07/2015

Live In France (Francesco Bearzatti & The Bears feat. Eric Surmenian and Manu Roche)- Enzo Fugaldi

10/05/2015

Red Note: il Jazz ad "Alli Due Buoi Rossi": "Il "rinato" Alessandria Jazz Club continua la programmazione cambiando location e impostazione: un concerto l'ultimo giovedì di ogni mese con formazioni di musicisti italiani - dal trio al quartetto: Inside 4et, Francesca Ajmar 4et e Fabio Giachino Trio" (Andrea Gaggero)

05/01/2015

Monk and the Time Machine (Franco D'Andrea Sextet)- Nina Molica Franco

05/01/2015

Elements (Seven Steps Quintet)- Gianni Montano

21/12/2014

Enrico Rava & Parco della Musica Jazz Lab: "Se il nome è un pezzo sacro della storia del jazz italiano, le aspettative schizzano su alle stelle in un baleno. Il problema delle aspettative è che quando vengono tradite, l'amaro in bocca fatica ad andare via." (Nina Molica Franco)

26/10/2014

The Beat Goes On (Elisabetta Antonini)- Alceste Ayroldi

19/10/2014

Meets Mahler (Sonata Islands (Giovanni Falzone))- Valeria Loprieno

09/08/2014

Brooks (Cristiano Arcelli)- Valeria Loprieno

06/07/2014

Walter Beltrami Kernel Panic: "...un concerto energico e travolgente. Un quintetto di forte personalità individuali e con un collettivo animo rock, sperimentale e audace." (Valeria Loprieno)

25/05/2014

Imagine (Martux_m Crew)- Alessandra Monaco

18/05/2014

Il giro d'Italia a bordo di un disco: Gianni Barone, NAU Records: "Per noi il jazz è più vivo che mai, il nostro impegno è rivolto a documentare, proporre e valorizzare le nuove generazioni, questa è la mission della Nau Records." (Alceste Ayroldi)

28/04/2014

Live In Pisa (The Auanders)- Francesco Favano

16/03/2014

Roberto Gatto Special Quartet: "Gatto, Cohen, Bearzatti, Weiss: una performance che è stata costellata da preziose perle musicali, da fraseggi intensi e improvvisazioni originali." (Valeria Loprieno)

25/11/2013

Collettivo Gallo Rojo (Collettivo Gallo Rojo)- Gianni Montano

20/11/2013

Ohmlaut (Piero Bittolo Bon & Jump The Shark)- Andrea Gaggero

20/11/2013

Everything Is Whatever (Gallo & The Roosters)- Andrea Gaggero

22/09/2013

Varandas Do Chiado (Massimo Cavalli)- Francesco Favano

18/08/2013

Drops (Bonnot, Tracanna, Cecchetto)- Gianni Montano

21/07/2013

Marcel & Solange Trio e Giovanni Falzone Quintet "Around Ornette": Nell'ambito del festival "Una Striscia di Terra Feconda", il Marcel & Solange trio con le loro "atmosfere minimaliste e rarefatte" e il personale omaggio a Ornette Coleman di Giovanni Falzone con suo Quintet. (Valeria Loprieno)

16/06/2013

Young Jazz Festival 13: Artisti italiani della nuova frontiera jazz con una felice incursione norvegese e gran finale con la Liberorchestra, progetto di grande rilevanza sociale. (Vincenzo Fugaldi)

09/06/2013

Monk'n'nroll (Francesco Bearzatti Tinissima 4et)- Marco Losavio

08/06/2013

Mauro Ottolini Sousaphonix: "Bix Factor": "Mauro Ottolini riesce a coniugare ricerca musicale, impegno artistico e capacità di divertire non solo il pubblico, ma anche e soprattutto sè stesso e la band che lo circonda." (Roberto Biasco)

10/03/2013

Rava On The Dancefloor (Enrico Rava and The Parco della Musica Jazz Lab)- Alceste Ayroldi

17/02/2013

Acrobats (Tino Tracanna)- Alceste Ayroldi

22/12/2012

The Leaping Fish Trio a Sestri in Jazz: "...un prodotto vivo e attuale perchè ottenuto con una esposizione riassuntiva personale di quanto metabolizzato, digerito in maniera adeguata." (Gianni Montano)

22/12/2012

Francesco Bearzatti Tinissima Quartet Monk'n' Roll: "Gli interventi al sax di Bearzatti sono intensi, aspri, sinceri e spietati. Ogni suo solo è unico, mai uguale a se stesso..." (Valeria Loprieno)

18/11/2012

Suono Di Donna (Ada Montellanico)- Roberto Biasco

02/11/2012

Sankofa (The Leaping Fish Trio)- Enzo Fugaldi

02/11/2012

Coltrane Project (Riccardo Fioravanti Trio)- Alceste Ayroldi

21/10/2012

Roccella Jazz Festival, "Cose Turke": Edizione numero 32 del festival calabrese, che riprende la formula itinerante e offre come sempre uno spaccato del meglio del jazz contemporaneo. (Vincenzo Fugaldi)

07/10/2012

Postural Vertigo Quintet: "Bravura, tecnica, rapidità di pensiero e un ardimentoso senso improvvisativo per una musica che sgorga sincera, genuina e che trova uno sviluppo armoniosamente perfetto." (Giovanni Greto)

22/07/2012

Franco d'Andrea Sextet in "Monk e la Macchina del Tempo" e il trio di piano composto da Kenny Barron, Mulgrew Miller e Dado Moroni in "3 Monkish Pianos. (Gabriele Prevato)

15/07/2012

Cromosoma Alfa (Otello Savoia Dispair 5et)- Vincenzo Fugaldi

24/06/2012

Mo' Avast Band (Mauro Gargano)- Gianni Montano

01/05/2012

The Sky Above Braddock (Mauro Ottolini Sousaphonix)- Enzo Fugaldi

01/05/2012

Where The West Begins: Voicing Ornette Coleman (Lisa Manosperti)- Gianni Montano

26/02/2012

Sempre per la attenta direzione artistica di Paolo Damiani, il festival ha portato nel profondo sud dell'Italia continentale una nutrita serie di validissimi musicisti. (Vincenzo Fugaldi)

19/02/2012

Quattro chiacchiere con...Livio Minafra: Il proprio stile non passa dal rifacimento di qualcosa che un altro ha fatto ma dal ricercare e miscelare spontaneamente ogni proprio amore ed istinto musicale. (Alceste Ayroldi)

16/01/2012

The Roar At The Door (Raffaello Pareti)- Alessandro Carabelli

13/01/2012

Around Ornette (Giovanni Falzone Quintet) - Alceste Ayroldi

22/10/2011

Castroreale Jazz Festival: "La suggestiva cornice della piazza Pertini di Castroreale in provincia di Messina, una piccola perla dei Peloritani, accoglie da oltre un decennio un festival diretto con passione da Piero Salvo insieme a un ristretto numero di validissimi collaboratori. Quest'anno, dopo la serata iniziale dedicata al violoncellista Ernest Reijseger in trio con Harmen Fraanje e Mola Sylla, si sono esibiti Rita Marcotulli con Francesco Bearzatti, lo ZZ Quartet di Simone Zanchini e il grande contrabbassista francese Renaud Garcia-Fons." (Vincenzo Fugaldi)

22/10/2011

Border People (Israel Varela) - Cinzia Guidetti

22/10/2011

Ecce Combo (Alfonso Santimone Laser Pigs) - Andrea Gaggero

27/09/2011

Paroximal Postural Vertigo (Walter Beltrami) - Cinzia Guidetti

25/09/2011

Roccella Jazz Festival 2011 - "Unitàlia In-Attesa": Come tante altre rassegne, jazzistiche e non, l'edizione 2011 di Rumori Mediterranei, con la direzione artistica di Paolo Damiani, ha reso omaggio ai 150 anni dell'unità d'Italia con alcuni progetti mirati e la consueta kermesse di artisti internazionali di primissimo piano provenienti da culture di ogni dove e capaci di rendere unica anche questa trentunesima edizione che, purtroppo, rischia di sparire. (Vincenzo Fugaldi)

29/08/2011

Songs (If duo (Giovanni Falzone – Bruno Angelini))- Eva Simontacchi

27/08/2011

Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena)

08/08/2011

Südtirol Jazz Festival: "Il festival altoatesino prosegue nella direzione intrapresa dal direttore artistico Klaus Widmann, confermando e ampliando il suo ruolo di varco di comunicazione tra Italia e Europa, senza trascurare il grande jazz e le novità provenienti dagli Stati Uniti. La moltitudine di eventi che si svolgono nella stessa giornata su palcoscenici dislocati in numerose località del'Altoadige ci ha consentito di seguire un proprio itinerario di ascolti, iniziato il 27 giugno, che ha potuto coprire solo una parte di concerti." (Vincenzo Fugaldi)

31/07/2011

Giovanni Falzone "Mosche Elettriche" al Jazz Club di Bergamo: "La piazza è stata sommersa dall'incontenibile energia e dalla ricca personalità del trombettista siciliano naturalizzato milanese, che ha tenuto l'affollatissima piazza in pugno per ben due ore, tutti in religioso silenzio, ad ascoltare musiche suggestive, suoni elettrizzanti: energia allo stato puro..." (Eva Simontacchi)

16/07/2011

Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi)

11/07/2011

Jazz a Mira 2011, rassegna di musica jazz dedicata alle etichette indipendenti con Ermanno Maria Signorelli Duo, JPC 4et Feat. Kyle Gregory, Paolo Birro in piano solo, Marcello Tonolo Trio, il Trio Nigredo con Fazzini, Fedrigo e Canevali, Gallo - De Rossi featuring Chris Speed. (Gabriele Prevato)

28/05/2011

Enrico Rava & Parco della Musica Jazz Lab "Gershwin & more": "Nonostante il repertorio di uno dei maggiori classici che il jazz possa annoverare, appare stimolante l'ascolto della grande abilità strumentale e l'eclettico universo musical-sperimentale dei giovani componenti della band, in una stupefacente "modernità". E Rava si conferma, ancora una volta, grande e storico scopritore di talenti..." (Viviana Falcioni)

15/05/2011

Enrico Rava Parco della Musica Jazz Lab a Linguaggi Jazz con il progetto "Gershwin & More" il quale ripropone alcuni noti standard del sommo compositore riarrangiati in maniera contemporanea. (Franco Bergoglio)

15/05/2011

Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi)

23/01/2011

Francesco Bearzatti Tinissima Quartet. All'Auditorium Parco della Musica, un'esperienza dal vivo con "X (Suite for Malcolm)". "Una performance caratterizzata da grande libertà espressiva, come è nello stile del quartetto di Berzatti e dalla notevole varietà delle composizioni e delle atmosfere, legate da un filo conduttore ma non strettamente interdipendenti. Emerge in maniera efficace il messaggio di libertà e dignità portato avanti dal leader afroamericano." (Laura Mancini)

26/12/2010

European Jazz Expo 2010: "...si possono delineare suggestioni comuni "trasversali" tra artisti diversi. Una moderna valenza "ipnotico rituale" ad esempio in Francesco Bearzatti e Marc Ayza; una forte componente "Etnico - tradizionale" ad esempio in Salis - Murgia - Angeli e Paco De Lucia; i legami con il pop e/o il R&B o la fusion in Sanborn e Ritenour ma anche in Pino Daniele. E' apparsa isolata dal contesto la cifra stilistica di Chiara Civello, che come legame con il jazz ha avuto forse quello di avvalersi della collaborazione di validi jazzisti che comunque non hanno suonato jazz, ma musica pop di buona fattura." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

21/11/2010

The Blue Note Years (Paolo Fresu)- Vincenzo Fugaldi

01/11/2010

Le tre trombe Enrico Rava, Paolo Fresu, Dave Douglas e il "Megalitico" di Gavino Murgia al festival Jazz di Nuoro. (Cinzia Guidetti)

23/10/2010

X (Suite for Malcolm) (Francesco Bearzatti Tinissima 4et feat. Napoleon Maddox)- Gianni B. Montano

26/09/2010

Afternonon Song (Sivia Manco) - Marco Buttafuoco

18/09/2010

Come se i pesci (Roberto Demo)- Morena Ragone

16/08/2010

Igloo (Remo Anzovino)- Antonio Terzo

11/08/2010

Songlines / Night & Blue (Paolo Fresu Quintet) - Alceste Ayroldi

31/07/2010

Progetto Macchiaioli (Quintetto di Livorno) - Cinzia Guidetti

25/07/2010

Beat Spirit (Claudio Cojaniz – Francesco Bearzatti)- Vincenzo Fugaldi

06/06/2010

Terza edizione del Reggio Calabria Top Jazz Festival: "...il concerto memorabile è stato quello del quartetto "Tinissima", una delle opere più importanti del jazz europeo degli ultimi anni, e nella dimensione live raggiunge una compiutezza che la già notevole registrazione in studio faceva solo intuire. A supporto della musica, una serie di struggenti fotografie di Tina Modotti proiettate a cura di Antonio Vanni." (Vincenzo Fugaldi)

15/05/2010

Il Tino Tracanna Quartet presenta al Blue Note di Milano l'album "Un'ora": "Da una parte mi piace la ricerca, amo cercare di lavorare su organizzazioni del materiale musicale non convenzionale, non tonale, non tipo "standards", a volte lavoro su tempi dispari, con strutture anomale, ma mi piace molto anche la melodia. Quando mi capita di scrivere una bella melodia, mi piace suonarla anche in maniera abbastanza classica, perchè penso che in un concerto sia bello avere anche una melodia cantabile, perchè fa anche parte della nostra cultura." (Rossella Del Grande)

16/03/2010

Black out (Aldo Bucci Quintet special guest Tino Tracanna) - Cinzia Guidetti

06/03/2010

Darwinsuite (Ferdinando Faraò) - Giuseppe Mavilla

16/02/2010

Half The Fun (Franco D'Andrea Quartet) - Gianmichele Taormina

02/01/2010

Passi Leggeri (Tino Tracanna, Luigi Martinale)- Rossella Del Grande

19/09/2009

Intervista a Giovanni Mazzarino: "Tutto ciò che noi definiamo Arte in realtà è già presente in natura. L'artista non inventa nulla; scopre attraverso la sua opera giornaliera di studio (o in maniera fortuita) alcuni dei principi compositivi (questo vale per tutte le espressioni artistiche); la combinazione di tali principi compositivi, fa in modo che possano venir fuori eventi nuovi...l'invenzione "non inventata"." (Fabrizio Ciccarelli)

05/09/2009

Timoka (Walter Beltrami) - Marco Losavio

17/08/2009

The Siena Concert (Franco D'Andrea Quartet) - Alceste Ayroldi

20/07/2009

Dall'8 al 30 maggio si è tenuta a Cagliari la 12a edizione della Rassegna "Forma e Poesia nel Jazz". Jazz: come dalla forma può scaturire la poesia. Chiacchierata con Nicola Spiga sulla rassegna jazz di primavera. (di Viviana Maxia)

13/04/2009

Franco D'Andrea Quartet a Marghera: "D'Andrea suona al solito in maniera elegante, rifuggendo la minima ridondanza e, soprattutto, stimolando i suoi attenti e concentrati partners. Si dimostra per di più un maestro nell'allineare frasi significative, nel farsi da parte per far emergere il solista di turno e nell'usare con sapienza le pause..." (Giovanni Greto)

28/02/2009

Helios (Alessandro Altarocca 4tet)

18/01/2009

The Birth (Sandro Fazio), Incipit (Giuseppe Finocchiaro), Geometrie Semplici (Fabrizio Mandolini)

21/12/2008

Stylus Q (Stylus Q)

29/11/2008

Spiral Tales (Marta Raviglia Quartet)

14/09/2008

R-Evolution Suite (Giovanni Falzone Contemporary Orchestra)

13/08/2008

Clusone Jazz Festival: "La ventottesima edizione del festival ha avuto come sempre la sua conclusione con una tre giorni finale ambientata a Clusone e dintorni. Un festival che presta attenzione nei confronti delle nuove tendenze e dei giovani musicisti." (Roberto dell'Ava)

22/07/2008

Suite For Tina Modotti (Francesco Bearzatti Tinissima Quartet)

14/10/2007

Clusone Jazz 2007: "Clusone divenuta famosa grazie anche all'idea di Bennink, Moore e Reijseger, che diversi anni or sono decisero di dare al loro trio il nome di quel luogo magico in cui si era costituito, ma oggi vanta una fama internazionale per meriti propri: per il clima (tra artisti e organizzatori) e per la qualità della musica offerta, tanto, che gli organizzatori hanno deciso di esportare il loro sapere e conoscere altrove..." (Luca Vitali)

15/09/2007

Mingus' sound of love (Federica Gennai Quartet)

08/07/2007

Rosso, Verde, Giallo e Blu (Paolo Fresu Quintet)

28/06/2007

Nuova gallery con le foto di Marco D'Amico.

27/05/2007

Sguardo d'insieme ad alcune produzioni del catalogo di El Gallo Rojo Records

23/04/2007

Kind Of Illusion (Luca Cacucciolo)

28/01/2007

Stolen Days (Francesco Bearzatti Sax Pistols)

28/01/2007

Circle (Michelangelo Decorato Trio)

21/01/2007

Dudek! (Mickey Finn)

21/12/2006

Sacile 2006, Il Volo del Jazz (Luca D'Agostino)

20/11/2006

Ecologic Island (Mauro Ottolini)

10/09/2006

Gezmataz 2006: Frisell, Weinstein, Tindiglia, Petrella, Matt Renzi, Bearzatti ... dieci giorni di workshop intensi ed entusiasmanti oltre a concerti di pregio che hanno visto anche l'interazione degli allievi ...

01/09/2006

Il Bizart Trio a Bari in Jazz: "Elevati livelli di fluidità e coesione, impianti ritmici che vanno oltre la tradizione, sapientemente disegnati da Aldo Romano che ha mantenuto costantemente il drumming su quote di alta raffinatezza e poesia." (Alceste Ayroldi)

09/08/2006

Chante (Aldo Romano)

13/05/2006

Indigo4 (Gianluca Petrella)

18/03/2006

Nuova gallery a cura di Paolo Madussi

11/03/2006

Il Paolo Fresu Quintet alla Maison Musique

26/02/2006

Gallarate Jazz Festival 2005: "...terza edizione di un Festival Jazz che anche quest'anno si è distinto per l'impronta personale che il suo Direttore Artistico, il Maestro ed Amico Max De Aloe, ha saputo conferirgli..." (Patrizio Gianquintieri)

10/12/2005

Night Funk (Tommaso Genovesi Quartet)

20/11/2005

Danilo Rea e Gianluca Petrella: gli Italiani di Berchidda: "...l'interpretazione jazz dei capolavori di De Andrè mette in rilievo la sensibilità musicale di Rea..." - "Senza nulla togliere al collega jazzista e ad altri artisti pure di riguardo, quale gladiatore di quest'estate jazz-festivaliera possiamo additare Gianluca Petrella..." (Antonio Terzo)

30/09/2005

Intervista a Francesco Bearzatti: "...io sono rockettaro d'animo. Ho trascorso la mia infanzia nella provincia friulana, dove con i coetanei ascoltavamo Led Zeppelin, i Deep Purple, poi è arrivato il punk, Ramone, Sex Pistols, eccetera..." (Antonio Terzo)

13/09/2005

Big Chief Dreaming (G. Fewell - J. Tchicai - T. Tracanna)

02/09/2005

Circular Thought (Kekko Fornarelli)

10/07/2005

Dialogs, mostra di grandi tele di Arturo Carmassi - featuring Francesco Bearzatti, Marco Tamburini e Achille Succi: "...Un viaggio - anzi tre - attraverso le "grandi tele" che il maestro toscano ha realizzato dagli anni '90 ad oggi, nella sua ricerca incessante verso le possibilità espressive del segno e della creazione..." (A. Terzo, F. Albanese)

01/07/2005

Innovazione e tradizione a Terniinjazz 2005 con i "Sax Pistols" di Francesco Bearzatti "...Un progetto che riesce ad applicare la migliore improvvisazione di matrice jazz ad un repertorio rock moderno..." e il piano di Abdullah Ibrahim: "...Superba, nondimeno, la performance, il cui finale a note sospese merita il sentito applauso dei presenti." (Antonio Terzo)

07/05/2005

Francesco Bearzatti e il suo Bizart Trio insieme a Enrico Rava: "...La musica del quartetto è una musica larga, che respira, fatta anche di pause, di spazi aperti…ma soprattutto è una musica dove trovano posto senza sopraffarsi a vicenda, anzi, arricchendosi reciprocamente in un'autentica contaminazione..." (Vito Mancino)

06/12/2004

Hope (Bizart Trio)

21/09/2003

A Gezziamoci 2003 di scena il Bizart Trio con la sua 'musica non convenzionale': "Francesco Bearzatti, Emmanuel Bex ed Aldo Romano intraprendono il "loro" viaggio all'interno della "loro" musica, definita da essi stessi poco convenzionale, proprio come il nome dato al trio..." (Dino Plasmati)

12/04/2003

Virus (Francesco Bearzatti Trio)





Video:
Promo Tina Modotti Video Project
Francesco Bearzatti Tinissima QuartetTerni, Anfiteatro Romano, 29 giugno 2008...
inserito il 26/02/2010  da grecamp - visualizzazioni: 3893
Tina Modotti Video Project
Francesco Bearzatti Tinissima QuartetTerni, Anfiteatro Romano, 29 giugno 2008...
inserito il 17/02/2010  da grecamp - visualizzazioni: 4175
Tinissima Quartet - Malcolm X Suite - X (the End)
Tinissima Quartet - Malcolm X Suite - X (the End)...
inserito il 21/12/2009  da emaserr - visualizzazioni: 3780
TINISSIMA_JAM | Terni in Jazz Season 19 Dicembre 2009
Francesco Bearzatti, Giovanni Falzone, Zeno De Rossi, accompagnati al piano eccezionalmente da Alessandro Bravo...
inserito il 20/12/2009  da emaserr - visualizzazioni: 4041
Francesco Bearzatti - Tinissima quartet - 15 0ct 2009 008 -
jazz sur son 31 Toulouse - le quartet de francesco Bearzatti , un super bout d'Italie !...
inserito il 15/11/2009  da crolland9 - visualizzazioni: 3555
16 0ct 2009 006 - Francesco Bearzatti "Tinissima quartet"
festival " jazz sur son 31 " à Toulouse - automne club jeudi 15 oct : Francesco Bearzatti " Tinissima quartet " avec Giovan...
inserito il 14/11/2009  da crolland9 - visualizzazioni: 3978
Calvino Reloaded - Cadoneghe (PD), 240609
...
inserito il 20/07/2009  da GershwinSpettacoli - visualizzazioni: 4492
Calvino Reloaded - Cadoneghe (PD), 240609
...
inserito il 20/07/2009  da GershwinSpettacoli - visualizzazioni: 4475
Anfiteatro Fausto (Terni)
Sabato 28 - Kenny Werner QuartetDegustazione di Vini: AmaroneDomenica 29 - Francesco Bearzatti Tinissima QuartetDegustazione di Vini: Barolo e Barbare...
inserito il 02/12/2008  da ACUbure - visualizzazioni: 4706
RDV de l'Erdre 2008
Francesco Bearzatti Tinissima Quartet au festival de jazz les Rendez-vous de l'Erdre 2008 à Nantes....
inserito il 27/09/2008  da Lowest0ne - visualizzazioni: 4114
Paolo Fresu Quintet backstage 2007
Il backstage del Paolo Fresu Quintet al Vasto festival 2007...
inserito il 06/12/2007  da jazzconvention - visualizzazioni: 5125


Inserisci un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 2.655 volte
Data pubblicazione: 18/12/2011

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti