Clusone Jazz Festival
sabato 26 Luglio 2008
di Roberto dell'Ava
La ventottesima edizione del festival ha avuto come sempre la sua conclusione
con una tre giorni finale ambientata a Clusone e dintorni. Un festival che presta
attenzione nei confronti delle nuove tendenze e dei giovani musicisti. Anche quest'anno
la rassegna ha avuto una durata vicina ai due mesi (31 maggio / 27 luglio) con concerti
che hanno coinvolto anche i comuni limitrofi alla cittadina lombarda fino a sconfinare
a Finale Ligure.
Si comincia nel tardo pomeriggio nel Parco del
Museo Etnografico di Ardesio, sotto un sole cocente. E' di scena il Talm trio,
gruppo capitanato dal trombonista Mauro Ottolini e completato dalla fisarmonica
di Fausto Beccalossi e dal clarino di Daniele D'agaro. Repertorio
vario e eterogeneo, che spazia dalle marchin' band di New Orleans a brani meno battuti
di grandi compositori (Tina di Duke Ellington),
per toccare il fado con una composizione di Amalia Rodriguez e la musica
etnica con un pezzo dal Suriname, fino a chiudere il concerto con
All the world is green di Tom Waits. In
grande spolvero Ottolini, fantasioso e ricco di swing, perfettamente contrappuntato
dalle sortite lucide ed essenziali di D'Agaro. Beccalossi è il trait d'union
di un gruppo interessante, lucido e divertente.
La serata è dislocata a Castione anzichè nella storica Corte S.Anna, e
questo purtroppo è uno dei probabili motivi di una affluenza iniziale decisamente
inferiore alle aspettative. Peccato, perché il Limousine trio si dimostra
subito gruppo di assoluto valore e di formidabile impatto. Laurent Bardainne
al sax tenore e all'organo Hammond, David Aknin alla batteria e il talentuoso
Maxime Del Pierre alla chitarra danno vita ad un set fresco, intelligente
e assolutamente trascinante. Difficile descrivere il sound, una musica estremamente
visiva e ricca di molteplici influenze, dove il jazz è più un‘idea libertaria che
uno stile preciso. Il Limousine suona come i più evoluti musicisti rock avrebbero
dovuto fare se lo show business ed I mass-media non avessero incanalato, modificato
e stravolto lo spirito originario di questa straordinaria musica. I R.E.M.
riempiono gli stadi ma la loro è una musica concettualmente vecchia. Il Limousine
Trio non riempie nemmeno la metà di un piccolo teatro ma un solo loro brano
ha più idee di gran parte delle proposte ascoltabili in questa estate festivaliera
e senza barriere di generi.
Strepitoso il set di Tinissima Quartet del bravo
Francesco Bearzatti.
Una serie di composizioni dall'impatto immediato e trascinante, una formidabile
sezione ritmica e due solisti in gran spolvero: il segreto è semplice da descrivere
e difficilissimo da conseguire. Il gruppo ha eseguito nella sua intera forma la
Suite For Tina Modotti, proposta che è raccolta
anche nell'ultimo interessantissimo album di
Bearzatti.
Poco più di un'ora di musica vibrante, sensuale ed esplosiva, fortemente ritmata
e sottolineata a più riprese da applausi scroscianti da un pubblico avvinto e ammirato.
Tempi leggermente dilatati rispetto all'album, con uno spazio maggiore per i solisti
che ben ripagano le aspettative degli appassionati. Falzone alla tromba è
secco ed esplosivo,
Danilo Gallo sa cavare una sonorità avvincente alla chitarra basso
elettrificata ed è potente e aggressivo al contrabbasso. Zeno De Rossi si
conferma implacabile motore, pirotecnico ed essenziale, trascinante batterista dotato
di raffinatezza e forza.
Bearzatti continua a crescere sia come solista che come compositore.
E' oggi una realtà magnifica, forse la proposta italiana più stimolante e creativa
in questo momento.
Clusone Jazz Festival è una garanzia oltre che una realtà consolidata.
Il pubblico, anche quello degli appassionati jazzofili, evidentemente segue le mode
ed affolla altre platee. Per fortuna Livio Testa ed i suoi non hanno mai
ceduto alle tentazioni di banalizzare il loro festival in cambio di maggiore visibilità.
E speriamo tanto che continuino così.
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 13/08/2008
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