Jazzitalia - Ascanio Scano : Morrocoy
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Azzurra Music 2006
Ascanio Scano
Morrocoy


1. El Pelao
2. Lechosa con mango
3. Peligro
4. Dedicato a Manuel
5. Sospeso
6. Come Vorrei
7. Morrocoy
8. Cuafriti
9. Penso
10. Paga base
11. 1000 Km

Ascanio Scano - Tastiere
Leo Angel Rodriguez - Batteria (Come Vorrei
Marco Catinaccio - Percussioni (batteria in 1000Km, El Pelao, Lechosa con Mango, Morrocoy)
Pasquale Cosco - Basso
Paolo Andriolo - Basso (El Pelao, Lechosa con Mango e solo Come Vorrei)
Giuseppe Bertolino - Chitarra
Maurizio Scomparin - Tromba
Gianni Stefani - Sax
Mauro Ottolini - Trombone



Ascanio Scano è un musicista versatile, in grado di adattare in linguaggio caraibico vari climi stilistici secondo una personalità artistica ben definita che intende proporre originali innesti su un tessuto ritmico dagli accenti funky e perfino rock, coniugando felicemente tradizione e modernità.



La cura degli arrangiamenti appare attenta: senza mai esasperarne i toni traduce in freschezza melodica ciò che spesso, erroneamente, viene interpretato come musica da ballo. In realtà, dietro si cela una ricerca accurata e mai banale che si espande in soluzioni sonore di spessore interessante e di impatto convincente, subitaneo, ricco di sfumature e di gradazioni multicolori.

La forza trainante è nella brillante sintesi fra il linguaggio policromo del Latin, delle oscillazioni energiche del riff di derivazione afroispanica, con un ibrido ed eclettico fluire d'impronta jazzistica: spesso, fin dagli incipit, si viene quasi travolti dalla passionalità con la quale la band percorre intrecci strumentali, breaks percussionistici, giochi tra fiati e tastiere, dominando con estrema naturalezza la tensione emotiva grazie ad arrangiamenti briosi quanto accurati, cui non è estranea la conoscenza del mood dello swing. Nascono in tal modo alchimie sonore che non paiono alla ricerca di definizioni quanto di una timbrica personale e ben progettata, improntata ad un'urgente verve improvvisativa, al fraseggio caldo e trascinante, gioioso e, a ben vedere, tutt'altro che ingenuo dal lato sintattico: se il ritmo è la struttura portante, sono le tessiture armoniche e le escursioni solistiche a dar vigore e significato al tutto.

La risultante estetica, del resto, non sorprende affatto se si tiene conto di chi siano i comprimari; vale la pena darne un brevissimo cenno: Leo Angel Rodriguez (lo ricordiamo con Pablo Milanes, Winton Marsalis, Dizzy Gillespie e George Benson), Paolo Andriolo (Gilberto Gil, Toninho Horta, Ronnie Jones), Giuseppe Bertolino (Lola Ponce), Maurizio Scomparin (Steve Lacy, Carla Bley, Joe Lovano, Enrico Rava, Franco D'Andrea, Paolo Fresu), Gianni Stefani (Joe Lovano, Enrico Rava, Bill Pierce, Mark Habrams), Marco Catinaccio (Tony Scott, John Riley), Pasquale Cosco (Christian Maier, Giampiero Reverberi) …

Il progetto di Scano convince, così al di fuori di ritriti schemi spesso frequentati, di questi tempi, dalla musica latina. C' è di più, c'è un appassionante viaggio culturale, un percorso animato dai ricordi di chi, come il Nostro, il quotidiano sudamericano l'ha vissuto per anni e che, quindi, non può e non vuole eluderne né lo spontaneo entusiasmo né il pathos né, talora, l'elegia.

Ecco, dunque, che "Morrocoy" ripaga di tanti album solo decorativi, nati solo per rimpinguare un catalogo di prodotti basati solo su un effetto "smooth" indicibilmente noioso, o sull'altezzoso scisma che a volte il jazz sembra nutrire per altri generi, dando vita a climi frivoli da "lounge bar", ad esotismi manierati. Le morbide e divertite contaminazioni di Scano delineano una contagiosa vitalità, un sound calibrato, sinuoso e suadente aperto all'improvvisazione, senza mai avvertire la necessità di eccessi virtuosistici: uno spessore artistico che troppo spesso viene colpevolmente ignorato dal mercato delle regole e delle imposizioni commerciali, di cui, francamente e con grande convinzione, possiamo anche far a meno.
Fabrizio Ciccarelli per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 15/11/2007

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