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Franco D'Andrea Octet
Intervals II
Parco della Musica Records (2018)
1. Traditions N.2
2. Monodic
3. Intervals 5
4. Intervals 6
5. Intervals 7
6. m2+M3
7. Air Waves
8. A4+m2
9. Turkish Mambo
10. Afro Abstraction
11. Slow Five
12. Old Jazz
Franco D'andrea - pianoforte Andrea Ayassot - sax alto, sax soprano Daniele D'agaro - clarinetto Mauro Ottolini - Trombone Enrico Terragnoli - chitarra Aldo Mella - contrabbasso Zeno De Rossi - batteria Luca Roccatagliati - electronics
Esce, a pochi mesi di distanza da "Intervals
1", il secondo capitolo dedicato da
Franco D'Andrea
agli intervalli musicali, inciso nei giorni di prova antecedenti l'esecuzione dal
vivo a Roma, Parco della Musica, e della relativa registrazione per il primo disco
della serie. Il repertorio del cd è, inevitabilmente, simile, ma non perfettamente
sovrapponibile a quanto ascoltato in precedenza. Ci sono alcune variazioni e, in
più, gli stessi titoli presentano durate piuttosto differenti. L'interpretazione
davanti al pubblico consente, infatti, una maggiore libertà di azione ai solisti
e il feedback con l'uditorio condiziona, conseguentemente, la durata e il tono degli
interventi individuali, pur all'interno di un meccanismo funzionante come un orologio
svizzero. Nelle prove, ad ogni modo, il bandleader, per sua stessa ammissione, spinge
i suoi partners verso l'ignoto o l'inosabile, favorendo una ricerca timbrica evoluta,
prodotta dal complicato incastro fra ambito acustico ed effetti elettronici.
Nel nuovo album ritroviamo, ad ogni buon conto, le coordinate del primo episodio
e, in generale, i caratteri propri della cifra stilistica del compositore meranese.
Innanzitutto si lavora su più piani comunicanti, fra le sezioni o fra uno o più
esecutori e il resto dell'ottetto. Il tema, svolto all'unisono dai fiati, o annunciato
da un solo strumento, compare e si nasconde. D'Andrea lo mette in circolo e lo riprende
al momento dovuto, mentre si assiste contemporaneamente ad uno spiegamento polifonico
fra le voci di trombone, clarinetto e sassofoni impegnate ad assediare il riff,
a penetrarne l'essenza, a ricamarci a fianco, sopra o sotto. E' un dixieland proiettato
negli anni duemila, a ben guardare, sorretto da un background assicurato dai suoni
distorti della chitarra di Terragnoli e dalle bordate elettroniche realizzate da
Dj Rocca. E' un mix decisamente riuscito, cioè, fra il respiro dell'old jazz (come
dalla denominazione di un brano dell'album) e i fremiti del sound del mondo d' oggi.
La base ritmica, inoltre, pende verso il funky, a gioco lungo, dopo momenti indefiniti,
di attesa di una risoluzione. Il pianoforte, da parte sua, funziona da collante,
da regolatore della pressione musicale, se così si può dire, nel senso che determina
le accelerazioni e i rallentamenti, i cambi di marcia e di clima, di tutta la macchina
ritmico-armonica. Tutto si svolge secondo una logica stringente. Non ci sono passaggi
a vuoto o sequenze lasciate al caso. Il regista delle operazioni è D'Andrea che
ogni volta indica la rotta o la corregge bruscamente, secondo le sue esigenze progettuali.
"Intervals 2", a conti fatti, completa il discorso già sviluppato in "Intervals
1", poiché documenta in maniera dettagliata il percorso compiuto da D'Andrea
e soci dentro e fuori gli intervalli, al fine di creare una proposta impregnata
della storia della musica afro-americana e schizzata dalle sonorità modernissime
che appartengono, forse, già al domani di questo genere.
Gianni Montano per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 09/02/2020
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