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Flavio Caprera
Franco D'Andrea – Un Ritratto
(EDT - 2021)
La lucidità artistica, l'elevatissimo spessore pianistico, lo
studio infaticabile, la docenza amorevole, le incisioni immortali, collocano Franco
D'Andrea come "il Maestro" del jazz europeo.
Non solo D'Andrea ha edificato la storia del jazz italiano degli ultimi sessant'anni;
egli continua a costruirla e a modificarla quale imperterrito e inesauribile compositore,
confermando se mai ce ne fosse bisogno, il ruolo di grande performer dall'immensa
e inimitabile caratura espressiva.
La vicenda di D'Andrea viene ben affrontata ed approfondita
nelle pagine di "Franco
D'Andrea - Un Ritratto", volume edito dalla EDT firmato da Flavio Caprera,
autorevole giornalista e critico jazz della nostra penisola. Non nuovo alla stesura
di volumi importantissimi ("Il Dizionario del Jazz Italiano" e "Jazz 101"), Caprera
affronta la figura del Maestro dipanando le molteplici sfaccettature della carriera
dell'instancabile pianista meranese.
Gli anni giovanili per D'Andrea saranno contrassegnati dalla conoscenza di entità
cardine nell'approfondimento della vasta scena del jazz contemporaneo dell'epoca:
da Lennie Tristano a
Bill Evans,
passando per McCoy
Tyner e Jaki Byard.
Spostandosi tra Bologna, Roma e Milano, D'Andrea frequenta e collabora, anche incidendo,
con una fitta rete di musicisti con i quali condividerà il suo primo decisivo percorso.
Nunzio Rotondo, Amedeo Tommasi,
Enrico Rava
e Gato Barbieri, Giorgio Azzolini e
Dino Piana,
Piero Umiliani e
Mario Schiano,
Frank Rosolino e
Tony Scott e poi
Phil Woods saranno le figure a lui più vicine ed aderenti allo spirito
della sua laboriosa "indagine" e alla modulazione del suo ricercato ed originalissimo
linguaggio.
Quegli anni segneranno inoltre la costituzione di una tra le formazioni più importanti
del jazz italiano, quella del Modern Art Trio composta oltre che dal pianista, da
Marcello Melis e Franco Tonani ("la migliore in Italia", scriverà
Adriano Mazzoletti).
Nei sei capitoli che distinguono le tappe di D'Andrea - con l'aggiunta di una puntuale
e dettagliata discografia - una di queste è di sicuro obbligatoria e si sofferma
sull'indimenticabile esperienza del Perigeo. La band è contrassegnata ancora oggi
come la più significativa in Europa per quanto concerne il jazz elettrico "trasversalmente"
in linea con la svolta storica di Miles Davis (Alton,
26 maggio 1926 – Santa Monica, 28 settembre 1991).
"Una "Nuova" Vita" è invece il capitolo che segna un'ennesima trasformazione per
il D'Andrea solista. Una di queste si svilupperà all'interno di dischi memorabili
incisi per la Red Records
e tra questi "Dialogues With Super-Ego" ed il successivo "Es", aggiungendo le collaborazioni
mai interrotte con
Enrico Rava
(autore della bella prefazione),
Claudio Fasoli, Aldo Romano e
Lee Konitz senza dimenticare la presenza del pianista presso le varie
incisioni impresse per la Philology.
Avvincente ed entusiasmante è il percorso odierno che D'Andrea affronta nel capitolo
intitolato "Una Nuova Giovinezza". Inevitabili in questo senso sono i riferimenti
ai preziosi collaboratori cui il pianista ha affidato variegate tappe del suo attuale
percorso, chiamando a se personalità del calibro di Daniele D'Agaro, Andrea Ayassot,
Zeno De Rossi, Attilio Zanchi, Aldo Mella,
Tino Tracanna,
Paolo Fresu,
Furio Di Castri
e molti altri.
È dunque quello di Caprera un magnifico excursus cronologico che segna l'unicità
inequivocabile di un artista dalle sorprendenti molteplicità, la cui grandezza travalica
le "normali" logiche di un "normale" pianista di jazz.
Un libro da leggere tutto d'un fiato, proprio come l'incessante corsa verso il futuro
affrontato dal suo affascinante protagonista.
Oggi D'Andrea è più che mai direzionato all'espansione continua del suo prosieguo
artistico. L'immensità culturale e poetica di questo galantuomo del jazz si sviluppa
ben oltre lo sguardo perenne del passato, proiettandosi verso "il domani" di una
musica sempre in atto, sempre inarrestabile e proficua, proprio come il suo impareggiabile
lessico. Dinamico, appassionante, travolgente.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 30/05/2021
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