|
Franco D'andrea Electric Tree
Trio Music Vol. 1
Parco della Musica Records (2016)
CD 1:
1. E.M. 1
2. E.M. 2
3. E.M. 3/ Monodic
4. E.C./Altalena/Single Petal of a Rose
5. E.T./ Into the Mystery
6. PHR
7. Air Waves/Afro Abstraction
CD 2:
1. Via libera/Half the Fun
2. E.M./Alatalena
3. PHR/Naima
Franco D'andrea - piano Andrea Ayassot - sax (soprano, alto) DJ Rocca - elettronica
Nell'ultimo biennio
Franco D'Andrea
ha realizzato tre cd doppi, riuniti sotto il titolo onnicomprensivo di "Trio Music".
Il primo volume, "Electric tree", è il più eccentrico della terna perché presenta,
accanto al pianista meranese ed al suo sassofonista di fiducia, Andrea Ayassot,
un deejay noto nell'ambiente della disco-dance e dell'elettronica. Il confronto
si svolge su un terreno di confine e l'idioma jazzistico di D'Andrea e Ayassot si
innerva perfettamente sulle invenzioni tecnologiche di Dj Rocca, capace a sua volta
di proporre stimoli o di seguire passo passo le orme dei due esperti partners.
Nei circa cento minuti degli 'album ritroviamo, comunque, le coordinate stilistiche
del leader del trio in bella evidenza. Nelle varie tracce, infatti, si avverte un
forte senso ritmico con radici profonde in collegamento diretto con il timbro dell'Africa.
Il fraseggio percussivo della tastiera acustica, poi, è sostenuto egregiamente dalle
stratificazioni cadenzate e mosse del producer. Si distingue, inoltre, la tendenza
del pianista a svoltare, nel corso dell'eloquio, in atmosfere free; un free controllato
e miscelato in composizioni e improvvisazioni che sono in chiaro debito con la tradizione.
Una tradizione vista nella sua totalità, dal dixieland a Coltrane, di cui, non a
caso, viene riproposto, in una versione luccicante, un pezzo fra i più famosi, Naima.
Nel bel mezzo di brani con una fisionomia piuttosto aspra e secca, ancora, si introducono
spunti melodici, in continuità con il gusto estetico italiano, a stemperare la tensione
e a calmare le acque.
Sul frastagliato discorso pianistico così delineato, si inseriscono gli interventi
angolosi, fluidi, delle ance di Ayassot, provvisti di una scorza rugosa e di un'anima
cool.
DJ Rocca, alla prova dei fatti, è la carta vincente dell'intera operazione. Con
la sua sofisticata attrezzatura raddoppia le sequenze degli 88 tasti. I loop rimpolpano,
in tal modo, il suono complessivo del terzetto. In alternativa l'artista emiliano
mette in circolo figure ritmiche, o rumoristiche, sovente arricchite da effetti
eco, per delocalizzare e ricollocare quanto realizzano vicino a lui i due compagni
di avventura.
Franco D'Andrea,
superata ormai la barriera delle settantacinque primavere, dimostra di essere in
un periodo di particolare grazia. La sua vena artistica, a conti fatti, non conosce
flessioni. "Electric tree", più ancora degli altri due capitoli della serie,
è sicuramente uno dei suoi dischi più interessanti e si pone come una vera e propria
scommessa largamente vinta.
Gianni Montano per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
|
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.330 volte
Data pubblicazione: 07/01/2018
|
|