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Francesco Bearzatti & The Bears feat. Eric Surmenian and Manu Roche
Live In France
Parco della Musica Records (2014)
1. G Train 6:41
2. Sonny is Free 10:00
3. Segment 7:34
4. Mister PM 8:20
5. Rue de Nanette 6:39
6. Contact 9:01
7. Big Lips 4:25
Francesco Bearzatti - tenor sax, clarinet Eric Surmenian - double bass Manhu Roche - drums
Nel luglio del 2014 la benemerita etichetta Parco della Musica
ha pubblicato questa registrazione, datata 1 novembre 2006, del trio di
Francesco Bearzatti,
con Eric Surmenian al contrabbasso e Manhu Roche alla batteria. Testimonianza
dei primi anni parigini del sassofonista di Pordenone, questo cd è relativo a un
concerto tenuto presso il castello di Grignan, una pregevole meta turistica di età
medievale nel sudest della Francia. Qui prevale principalmente una delle anime del
nostro, quella rollinsiana, agevolata anche dalla formazione pianoless.
Poco più di cinquanta minuti di puro e splendente jazz, senza
divagazioni di sorta, con l'obiettivo evidente di celebrarne la bellezza. I partner
si integrano alla perfezione, Surmenian che lancia pedali per poi prodursi in assoli
coerenti, Roche che ha uno stile eclettico ma sempre pertinente. E poi il leader,
che in Sonny is Free cita la Freedom Suite con riverente devozione,
e si alterna tra sax e clarinetto con la consueta felice creatività. Le composizioni
sono di questi (1, 2, 5, 7), di Roche (4), una di Joey Baron (6) e la parkeriana
Segment. In Contact, al clarinetto, Berzatti tira fuori tutta la sua
passione per Ellington, con una sonorità contenuta e raccolta.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 05/07/2015
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