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Antonio Fusco Sextet
Suite for Motian
Parco della Musica Records (2014)
1. My Foolish Heart
2. Preludio in frammenti
3. Detour Ahead/Cerchi in musica
4. Fear and floating
5. Waltz For Debby
6. Termopili 5
7. Volo improvviso
8. Fabuana
9. My Romance
10. Water Ghostly Clarinet
Antonio Fusco - drums Francesco Chiapperini - alto sax, clarinet, bass clarinet and electronics Marco Taraddei - tenor sax, bassoon, EWI and electronics Rino De Patre - classic guitar Valerio Scrignoli - electric guitar Michele Tacchi - electric bass
"Suite for Motian" è un omaggio audace che ripercorre in cinquanta minuti di musica
libera l'essenza di una suite, quasi commemorativa, messa a punto dal batterista
Antonio Fusco.
Un progetto sagace nel quale riecheggia la spinta avanguardistica di Motian, naturale
riportare la memoria al disco "Waltz for Debbie" (1961), e la freschezza compositiva
di Fusco nel dipanare le fila di un atto unico nel quale primeggia, oltre al leader,
un sestetto d'eccezione formato da Francesco Chiapperini (alto sax, clarinet,
bass clarinet and electronics), Marco Taraddei (tenor sax, bassoon, EWI and electronics),
Rino De Patre (classic guitar), Valerio Scrignoli (electric guitar)
e Michele Tacchi (electric bass); proprio il lavoro di rivisitazione focalizza
l'attenzione sul carattere di circolarità della ricerca sonora laddove l'uso calibrato,
a tratti irriverente, dell'elettronica incornicia il risultato coloristico delle
differenti voci in una trama fitta di rimandi musicali, nel rispetto della tradizione
che apre un varco nella contemporaneità grazie al tocco personale di Fusco, all'amalgama
dinamica e ad una raffinatezza timbrica che pone l'accento sul carattere intercomunicante
delle singole sonorità in gioco.
Non lasciano in differente "My Foolish Heart" e "Water Ghostly Clarinet"
nelle quali emerge quel gusto sperimentale di Fusco, un leader presente e conscio
di una determinazione temporale più sonora che ritmica, quasi a suggerire la giusta
declinazione di un incipit e di un finale degni di scandire, in corso d'opera, appunto
dei "Cerchi in musica".
Un disco da ascoltare concentricamente, senza il rischio di affondare.
Antonella Chionna per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/01/2015
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