Ultrasound
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Marcello Testa Trio
Not Really Jazz
1. Coincidence
2. Night Call
3. Not For Sale**
4. Dandy Freaks
5. Jones The Musician
6. Point Of View
7. Hip Trip***
8. New Tea Set
9. Lost Pearl
10. Smiles
11. Love Is The Sin*
Marcello Testa - Contrabbasso
Lorenzo Erra
- Piano
Antonio Fusco
- Batteria
Special Guests:
* Sean Martin - Voce
** Barbara Cavaleri - Voce
*** Claudio Guida - Soprano Sax
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Via Cascina Sparapina, 2 27011 Belgioioso Pavia
email:
info@ultrasoundrecords.it
Marcello Testa Trio, "Not
Really Jazz". Così è chiamato il nuovo album del trio capitanato dal
contrabbassista Marcello Testa, accompagnato da
Lorenzo Erra
al piano e Antonio
Fusco alla batteria. Un elegante esempio di Jazz ma non solo.
Undici le tracce che compongono questo nuovo album del trio in uscita per la
Pavese UltraSound Records.
Una proposta perfettamente calibrata e un eccellente dimostrazione di padronanza
degli spazi da parte dei musicisti che dimostrano ancora una volta quanto questo
genere musicale viva della visione collettiva e della condivisione di un insieme
musicale. Un concetto troppo spesso dimenticato per privilegiare il jazz solistico,
che a parere di chi scrive non è mai realmente esistito se non per ascoltatori inesperti
o amanti del puro virtuosismo.
Il Jazz può essere meraviglioso solamente se ci si abbandona ad
un ascolto complessivo di ogni contributo nato dallo sforzo collettivo di diversi
artisti. Questo è "Not Really Jazz" del Marcello Testa Trio. Un album fortunatamente
privo di pirotecnici slanci solistici che privilegia la musica in quanto tale. Un
organismo tri-cellulare organizzato, elegante ed appassionato che sa regalare emozioni
diverse all'interno di un solo pezzo. Composizioni di altissimo livello che giovano
della maturità e dell'intelligenza musicale dei tre musicisti. In particolare "Dandy
Freaks", "Jones The Musician", "Hip Trip" con la partecipazione
di Claudio Guida che apre il pezzo con una frase di sax soprano che riporta
alla mente la colonna sonora con
Ornette
Coleman de "Il Pasto Nudo". E ancora "New Tea Set" e "Lost
Pearl", le tracce emotivamente più intense dell'album e allo stesso tempo più
vicine ad un sound da colonna sonora cinematografica.
Un lavoro completo e stilisticamente molto vario che si può cogliere nella
sua interezza solo se abituati alla degustazione musicale. Pratica che richiede
tempo e concentrazione e che purtroppo sta cadendo in disuso. Se foste amanti di
whiskey questo album sarebbe un Single Malt. Nell'arte come nella vita bisogna sempre
scegliere tra qualità e quantità, due strade parallele che mai si incontreranno
ma che paradossalmente prima o poi si escluderanno a vicenda. Se volete riportare
in auge la qualità, allora "Not Really Jazz" fa al caso vostro.
Stefano Ferrian per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/11/2009
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