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Antonio Zambrini
Plays Nino Rota
Abeat (2013)
1. Otto e mezzo
2. Il Padrino/ The Godfather: Finale
3. La dolce vita: Valzer
4. I vitelloni
5. La strada
6. I due Timidi
7. Rocco e i suoi fratelli (unused in the film)
8. Prelude n.2 for piano
9. Il Padrino / The Godfather: Love song
Antonio Zambrini - piano Andrea Di Biase - doublebass Antonio Fusco - drums
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Antonio Zambrini
plays Nino Rota: riduttivo, considerando il notevole lavoro di rivisitazione presente
in questo disco – tributo di
Antonio Zambrini
edito dalla Abeat records. Non solo un omaggio al celebre Nino Rota ma un modo di
far rivivere degli spaccati temporali che sono radicati nel ricordo collettivo;
dunque un lavoro che scava nella memoria, la supera e porta l'ascoltatore ad assaporare
il gusto di un sound moderno e personale.
Stessa modernità che accompagna un trio d'eccellenza, formato da Antonio Zambrini
al piano, Andrea Di Biase al contrabbasso e Antonio Di Fusco alla batteria
e che tratteggia con finezza espressiva non solo cinquantatré minuti di pura emersione,
proprio la collaborazione della cineteca italiana permette all'ascoltatore di ritrovare
le immagini di quella trasversalità emotiva presente nei film che hanno consacrato
al grande pubblico Nino Rota, ma anche un processo d'immersione assoluta quasi fosse
giunto tempo di uccidere ogni possibile ancoraggio alla tradizione e fare dell'escursione
musicale sentimento istantaneo. Proprio "Otto e mezzo" rievoca con forte verve e
coesione dinamica la pellicola felliniana stavolta con una punta di ironico potere
dissacratorio che conduce alla tensione emotiva di "Il Padrino/The Godfather: finale"
in cui il contrabbasso di Di Biase elabora delle mirabili risposte timbriche che
fondendosi col pianoforte calibrano la duplice funzione dinamica del giogo armonico,
in sordina. Equilibri distanti tra loro che riescono dunque a essere propulsivi,
basti pensare a "I vitelloni" in cui il trio prolunga quella coerenza ritmica in
cui il ruolo di Zambrini sembra consolidarsi e traghettare la marcabile presenza
di Fusco alla batteria.
Non è un caso che le molteplici facce di questo lavoro tendano a confluire in una
dimensione ben più introspettiva con i pezzi "Prelude n.2 for piano" e "Il Padrino/
The Godfather: Love song" in cui il tocco di Zambrini è imprescindibile: una presenza
cristallina che muove le fila di un'impalcatura apparentemente eretta nella storia,
soggetta all'istantaneità di un dialogo tra pari. Un disco che sa sorprendere nel
buon gusto dedicato alla grafica, nel potenziale evocativo e nella preveggenza di
un'imminenza spirituale che il trio risolve e sospende, a patto che sia necessario.
Antonella Chionna per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/09/2014
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