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Ron Horton
si è fatto largo nella scena jazzistica newyorkese facendo appello alla sua creatività
ed alla sua tecnica moderna, al timbro cangiante sempre pronto ad affrontare qualsiasi
nota autografandola.
Un progetto voluto dal fato, forse. Seppur sospinto
– vista la bontà dei risultati – dalla manager Ludmilla Faccenda che ha fatto
di necessità virtù della precaria assenza del pianista del gruppo americano, "sostituito"
da Antonio
Zambrini per il tour del 2006.
It's A Gadget World, come si legge nel note
del booklet, è la personale risposta di
Horton
"all'infatuazione della società proiettata verso l'acquisto degli ultimi gadget
elettronici". E giù a declinare i vari aggeggi che, oramai, costellano la nostra
vita. Musica contro tecnologia, anche se il sound del quartetto va ben oltre i consueti
stilemi, ricco come è di una varietà di timbri abilmente accostati e miscelati.
Quattro composizioni di
Zambrini,
tre di
Horton e due limpide versioni di 9x9
di Martial Solal
e Laverne, tributo al grande
Andrew Hill.
Il trombettista statunitense sa ben utilizzare i registri estremi e si
lancia in articolate progressioni armoniche che evitano intelligentemente di riprodurre
patterns e luoghi comuni. Un suono che ben si apparenta con le ariose improvvisazioni
di Zambrini,
dall'ampia gamma di possibilità dinamiche, ben udibili in
Gaia (composizione – commissione: un originale
cadeau di un marito alla propria moglie in occasione dell'anniversario di matrimonio),
in Waiting For That, intrisa di guizzante lirismo.
Il pianismo di
Zambrini
è opportunamente eurocolto, scevro da inutili abbellimenti, raffinato e si integra
perfettamente con
Horton,
anche in composizioni più "afro" come Toeing The Line,
blues in 6/4 a firma del trombettista di New York o nelle affascinanti spezzature
ritmiche di Chorale.
Ben Allison, suono robusto e vivace che tesse la struttura dei brani con
precisione mai manieristica e Tony Moreno dalla punteggiatura accorta, completano
un ensemble di assoluto valore.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
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Data pubblicazione: 20/08/2009
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