Cala Gonone Jazz Festival
XXII Edizione
Calagonone Dorgali, Parco Villa Ticca / Nuovo Teatro Arena
29 luglio / 1 agosto 2009
di Vincenzo Fugaldi
foto di Enzo Saba
Giunto alla ventiduesima edizione, il festival dell'incantevole località
marina del nuorese, uno dei siti più affascinanti per chi ama il mare, ha proposto
tre serate nel parco di villa Ticca, palazzina liberty concessa dai proprietari
per ospitare i concerti, e una serata di danza presso il Nuovo Teatro Arena appena
restaurato.
La serata inaugurale ha visto sul palco il trio
dell'arpista colombiano Edmar Castaneda, con Marshall Gilkes al trombone
e Eric Doob alla batteria. Poco noto in Italia, Castaneda, che vive a New
York, propone una sorprendente e riuscitissima miscela di jazz e musica tradizionale
della Colombia. Il suo strumento, scarsamente utilizzato in ambito jazzistico, grazie
a una solidissima tecnica e a un evidente gusto, ispirandosi a modelli e tecniche
chitarristici e usando varie tecniche tra cui arpeggi, armonici, slap, corde
stoppate, linee di basso, crea una musica di grande impatto ritmico-armonico-melodico,
un latin jazz che coniuga sapientemente le matrici etniche e la musica afroamericana
grazie anche ai suoi validi giovani comprimari, che gli forniscono un supporto di
natura schiettamente jazz. Il trombonista Gilkes mostra una tecnica e uno swing
eccezionali, e sostiene assoli in cui dimostra una notevole maturità, una rigorosa
logica solistica, un suono caldo e pastoso.
Il trio ha eseguito le composizioni originali Cuarto de Colores, Entre
Cuerdas, poi Jesus of Nazareth per sola arpa senza accompagnamento, una
Autumn Leaves con ampi spazi solistici per il trombone. La musica ha assunto
una connotazione maggiormente etnica con l'intervento della cantante Andrea Tierra,
anch'essa colombiana, sposa del leader, che reca il contributo di una potente voce
popolare. Insieme hanno proposto Mediterraneo di Joan Manuel Serrat, e
Canto, composta dalla stessa Tierra e dedicata alle sue radici.
La sera successiva era dedicata alla Sun Ra Arkestra diretta da
Marshall Allen. Ricca del consueto armamentario di pailettes, buffi copricapi,
maschere, mantelli, l'Arkestra è arrivata sul palco in parata percorrendo tutto
il lungomare di Cala Gonone. Per l'occasione era composta da dodici elementi: oltre
ad Allen al sax alto e al sax elettronico, da Dave Hotep alla chitarra elettrica,
Farid Barron alle tastiere, Wayne Smith Jr. alla batteria, Elson
Nascimento alle percussioni, Knoel Scott al sax alto, Yahya Abdul-majid
al sax tenore, Dave Davis al trombone, Michael Ray e Fred Adams
alle trombe, Danny Thompson al sax baritono e flauto e Juini Booth
al contrabbasso.
Dopo un inizio percussivo seguito da un free rigidamente controllato dal
leader, la galattica band ha proposto una lunga e riuscitissima performance in cui
la parte visiva era assolutamente essenziale, piena di riferimenti alla tradizione
delle orchestre degli anni Venti del secolo scorso, a Fletcher Henderson, allo stile
New Orleans, a un denso, ruvidissimo blues, il tutto all'insegna di una concezione
tipicamente afroamericana che propone uno spettacolo a tutto tondo, ricco di autoironia,
canto, coralità, danza, acrobazie, di contagiosa gioia espressiva, una vera festa
collettiva.
Un repertorio gioioso, dalle storiche composizioni di Sun Ra Space
is the Place, On Jupiter, Rocket Number Nine, Next Stop Mars,
Discipline 27-B, Dreams Come True, Velvet, Blue Set,
Carefree, We Travel the Spaceways, ai brani di Allen In Between,
Deputy Hotel, Space Walk, Millennium, Watch the Sunshine,
ai classici Way Down Yonder in New Orleans cantata in coro con l'imitazione
della voce di Satchmo, When You Wish Upon a Star arrangiata da Allen,
East of the Sun and West of the Moon. Nel gioco collettivo, le personalità maggiormente
in vista sono state, oltre al leader, oggi ottantacinquenne ma pieno di vitalità,
la splendida voce e l'alto profondamente calato nella tradizione dell'acrobatico
Knoel Scott, e la tromba e la voce di Michael Ray, già con Kool &
the Gang.
La parte jazzistica del festival si è conclusa con il concerto del quartetto
del contrabbassista Ben Allison, con Michael Blake al sax tenore,
Steve Cardenas alla chitarra elettrica e Rudy Royston alla batteria.
La musica di Allison ha la caratteristica di essere popular nel senso più
positivo del termine: avvince anche il pubblico meno appassionato senza mai deludere
gli ascoltatori di jazz più avveduti, grazie a un elevato equilibrio musicale dovuto
a intelligenti scelte ritmiche, assoli brevi e molto ben costruiti, temi accattivanti,
riferimenti al rock e al progressive. Il gruppo, che ha da poco registrato un nuovo
cd in uscita per la Palmetto Record, ha prodotto un ottimo set rilassato, tra vecchie
composizioni (Little Things Run the World, Respiration, Green Al,
le ironiche Tricky Dick e Man Size Safe ispirate a Dick Cheney),
The Language of Love di Cardenas, Jealous Guy di Lennon e due nuove
composizioni di particolare leggerezza. Gli equilibri nel quartetto sono garantiti
da una coesione assoluta, anche con il nuovo batterista afroamericano che si dimostra
perfettamente integrato nel progetto, e dai mirabili contributi di Blake e Cardenas,
due musicisti preziosi, tecnicamente ferratissimi ma che non ostentano mai le loro
doti tecniche per porsi totalmente al servizio della musica. Gli assoli del leader,
poi, sono piccole composizioni all'interno dei brani, e lasciano intravedere una
tecnica solidissima, attraverso un suono potente e dinamico.
L'ultima serata del festival, dedicata alla riapertura del Nuovo teatro
Arena, era dedicata al galà di danza contemporanea "Tra terra e mare", con i ballerini
del Teatro alla Scala Gianluca Schiavoni, Mick Zeni, Matteo Gavazzi,
Fabio Saglibene, Azzurra Esposito, Serena Sarnataro, Antonella
Albano, Chiara Borgia. Una sequenza di riuscite coreografie su brani
classici e contemporanei (Händel, Vivaldi, Tiersen, Nyman) e la prima nazionale
di Terra, sulle suggestive musiche di Battista Giordano.
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
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Data pubblicazione: 12/09/2009
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