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Gaia Quatro
Haruka
Abeat Record 2010
1. Mizuho
2. SinVueltas
3. Haruka
4. Jugadeta
5. Ventarron
6. Otro Paisaje
7. Negras y Negros
8. Nada
Aska Kaneko - violino e voce
Gerardo Di Giusto - piano
Carlos 'el Tero ' Buschini - basso elettrico, contrabbasso.
Tomohiro Yahiro - percussioni
Paolo Fresu
- tromba in 3 e 8
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Terzo cd per questo quartetto nippo - argentino che sta incantando da qualche
anno le platee internazionali. La loro musica miscela con eleganza e molto buon
gusto echi di musica orientale e tradizione argentina, con qualche goccia di jazz.
Il tutto all' insegna della misura, dell' equilibrio. Molti brani hanno una loro
cantabilità soffusa ora di malinconia tenue, ora di brio contenuto. Si sente molto
la vena di Piazzolla nei brani di ispirazione "argentina", ma la lezione del grande
compositore è filtrata attraverso la tendenza dei quattro musicisti a sfumare i
contrasti, ad addolcire la drammaticità del tango, a risolverla in una musica morbidamente
introspettiva.
E' ovvio che questa dolcezza è molto più avvertibile nei brani a firma
della cantante e violinista Aska Kaneko, intrisi di sommessa eleganza d'
oriente, di sognante delicatezza.
In questo panorama a tinte pastello si inserisce perfettamente, in alcuni
brani, soprattutto nella affascinante ottava traccia, la tromba di
Paolo Fresu.
Un cocktail molto ben confezionato, quello proposto da questo lavoro.
La musica di Gaia Quatro è davvero piacevole e di ascolto immediato, pur basandosi
su una evidentissima e vasta conoscenza di tante scuole e tradizioni sonore.
Il suo rischio è comunque quello di risultare, alla fine, troppo "patinata",
troppo "perfetta", troppo compiaciuta della propria eleganza. Hakura in alcuni
passaggi (Mizuho, ad esempio) appare finanche un po' lezioso. In altre la perfezione
formale è la sottigliezza emotiva che permeano questo disco e che ne rappresentano
il pregio maggiore possono anche ed a lungo andare assumere un lieve sapore di manierismo,
di semplice esercizio stilistico.
Marco Buttafuoco per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
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Data pubblicazione: 30/05/2010
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