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Zanchi - Beccalossi - Del Barba
Azul - Giocolieri
Abeat (2019)
1. Tea for Two
2. Per Angela
3. Giocolieri
4. Contigo en la Distancia
5. Chorinando
6. Amar Pelos Dois
7. Stefany
8. Historia de un Amor
9. Bachianas Brasileiras n°5
10. Capulito de Alelì
11. Um Anjo
Attilio Zanchi - contrabbasso Fausto Beccalossi - fisarmonica Oscar Del Barba - pianoforte
Azul è un trio paritario messo insieme da Attilio Zanchi,
formato da musicisti sensibili e preparati con la passione comune per un jazz scritto
in bella calligrafia, provvisto di richiami alla musica brasiliana, cubana, latina
in genere e il pallino per le melodie fascinose e ben armonizzate. Il repertorio
comprende alcuni pezzi da novanta fra i classici del centroamerica, come "Historia
de un Amor" di Carlos Eleta Almaran, autore panamense o "Contigo en la distancia",
di Portillo de la Luz, che proviene da Cuba o ancora "Capulito de Alelì" del portoricano
Rafael Hernandez. Ci sono, poi, "Um Anjo", una delle composizioni più note del polistrumentista
carioca Egberto Gismonti e una "Bachianas Brasileiras" di Villa Lobos, musicista
classico al centro di una vera e propria riscoperta negli ultimi anni nel nostro
paese. "Amar pelos dois", invece, costituisce un balzo in avanti temporale mica
da poco, essendo una delle canzoni vincitrici (2017)
in rappresentanza del Portogallo dell'European song contest. Completano il cd una
versione sambata di "Tea for two", due composizioni di Zanchi e una ciascuno degli
altri due partners. Il bassista canta e porta agevolmente la croce, come si suol
dire, producendosi in un accompagnamento discreto e fluttuante, conducendo avanti
la linea tematica, quando occorre, con un eloquio discorsivo, non ridondante, ma
esemplarmente conciso. Per lui conta cantare il motivo e abbellirlo con delicate
variazioni, principalmente, cioè, non dar sfoggio di grande tecnica o uscir fuori
dal contesto in cui si agisce, in maniera estemporanea e gratuita. Beccalossi e
Del Barba, da parte loro, dialogano in punta di fioretto, in una sorta di scambio
reciproco di cortesie fra chi espone il tema e chi ci lavora sotto, a fianco, per
decorarlo in modo appropriato. In questo fiorire di passaggi eleganti e ispirati,
anche i pezzi originali fanno la loro bella figura apparendo contigui, come tipo
di ambito sonoro, agli evergreen tirati fuori dal cassetto dei ricordi. E' trascinante,
in particolare, il brano eponimo, un divertente "choro" dal refrain accattivante,
pilotato dal pianoforte di Del Barba, anche autore, lungo una specie di scabroso
percorso ad ostacoli superato brillantemente, in scioltezza, da i tre compagni di
avventura. Sul versante romantico si segnala, invece, Stefany di Beccalossi, che
custodisce assoli decisamente in tono con il carattere sentimentale della composizione,
con il fisarmonicista in evidenza, a raddoppiare con la voce, come in altre occasioni,
il motivo suonato dal suo accordion.
"Giocolieri", infine, rivela la felice vena di un terzetto a cui piace molto "giocare"
con un jazz domestico, orecchiabile, dove risaltano la passione per il Sudamerica
e, più in generale, l'amore per una musica educata, eseguita come si deve.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/02/2020
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