Ultrasound Records 2009
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Giovanni Sanguineti
Hard To Find - Tribute To Leroy Vinnegar
1. Doing That Thing
2. Hard To Find
3. Whealin' And Dealin
4. I'll String Along With You
5. Would You Like To Take A Walk?
6. Walk On
7. Diane
8. I Walk Alone
9. Leroy Waltz
David Hazeltine - piano
Giovanni Sanguineti - bass
Ed Thigpen - drums
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Via Cascina Sparapina, 2 27011 Belgioioso Pavia
email:
info@ultrasoundrecords.it
Un tributo alla memoria del grande contrabbassista Leroy Vinnegar
si imponeva nel decennale della sua scomparsa. Tra gli anni cinquanta e sessanta
Vinnegar è stato forse il contrabbassista per antonomasia della west-coast avendo
a lungo collaborato con tutti i grandi della "scuola californiana", da
Chet Baker
a
Stan Getz, da Shorty Rogers ad Art Pepper. Il suo nome,
spesso legato a quello del batterista Shelly Manne, ha costituito
l'ossatura ritmica di innumerevoli sessions. Strumentista elastico e versatile -
antesignano del cosiddetto stile "walkin' bass" - ha inoltre operato in contesti
diversi, spaziando da un
Sonny Rollins
in versione "californiana" - "S.R. & the Contemporary Leaders" - fino ad
arrivare – tra gli anni sessanta e settanta - al funk di Les McCann ed
Eddie Harris - "Swiss Movement" - e persino al rock'n soul di Van
Morrison.
Giovanni Sanguineti ha colto l'occasione per rivalutare un
artista a volte oscurato dalla fama dei leaders che ha avuto la ventura di affiancare,
e lo fa con la classica formula del trio, con l'elegantissimo David Hazeltine
al piano ed il leggendario Ed Thigpen alla batteria.
Il trio funziona come un meccanismo perfettamente oliato, nel quale il
contrabbasso assume il ruolo di "perno" di una formazione di alto profilo, con il
pianoforte di Hazeltine che si esprime brillantemente con una pronuncia squisitamente
boppistica, mentre Ed Thigpen fornisce l'ennesima prova della sua raffinatissima
classe, con un uso magistrale della tavolozza timbrica, sfruttando tutte le sfumature
possibili dagli elementi percussivi a disposizione.
Un "jazz da camera" elegante e stilizzato, ma mai statico, che in alcuni
brani - come nella classica "Walk on" - rimanda alla lezione di John Lewis
e del Modern Jazz Quartet: quasi ci si aspetta da un momento all'altro l'entrata
di un vibrafono alla Milt Jackson.
Sanguineti dal canto suo, oltre a rispecchiarsi nell'esempio del maestro,
in particolare nella cantabilità delle composizioni dello stesso Vinnegar come
"Doin that thing" e "Hard to find"- mostra la maturità e l'autorevolezza
del leader. Insomma un album di mainstream jazz ben focalizzato, suonato
con stile allo stesso tempo brillante e rigoroso, lontanissimo da ammiccamenti o
cedimenti al facile effetto.
Post Scriptum:
Avevamo appena completato la recensione quando, inaspettata, ci è giunta la notizia
della scomparsa di Ed Thigpen. Il grande batterista si è spento in ospedale
a Copenhagen il 13 gennaio 2010. Nato a Chicago nel 1930, cresciuto a Los Angeles,
e trasferitosi in Danimarca negli anni settanta, nel corso della sua lunghissima
carriera ha avuto modo di collaborare con uno stuolo di musicisti di estrazione
diversa; basterebbero i soli nomi di Oscar Peterson e di Ella Fitzgerald
per sottolinearne lo spessore di artista. Questo disco diventa quindi un sentito
omaggio anche a lui.
Roberto Biasco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/02/2010
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