|
Monday Orchestra
Monday Orchestra
UltraSound 2010
1. Things ain't used to be
2. Feeling good
3. Orange colored sky
Mr. Paganini
5. Chega De Saudade
6. Too close for comfort
7. Airegin
8. Mood Indigo
9. I've Got You Under My Skin
10. It don't mean a thing
11. Route 66
12. Almost like being in love
Luca Missiti - Direzione, arrangiamenti
Rosanna Brandi - voce
Lorenzo Rota, Emanuele Dell'Osa: Sax Alto
Piergiorgio Elia, Damiano Fuschi: Sax Tenore
Ubaldo Busco - Sax Baritono
Guido Ognibene, Giancarlo Mariani, Mauro Colombo, Davide Lovino, Pietro Squecco
- Tromba
Andrea Andreoli, Federico Cumar, Fabio Siberna, Marco Grignani -
Trombone
Alex Sabina - Flauto su "Airegin"
Antonio Vivenzio - Pianoforte; Simone Albanese
Francesco Meles - Batteria
Solisti Ospiti:
Traccia 1): Paolo Tomelleri - Clarinetto
ed Emilio Soana - Tromba
Traccia 7): Dario Faiella - chitarra e Gabriele
Comeglio - sax
Via Cascina Sparapina, 2 27011 Belgioioso Pavia
email:
info@ultrasoundrecords.it
La Monday Orchestra diretta da Luca Missiti, nata nel 2006 da un'
idea sua e del trombettista Pietro Squecco, è composta da 20 giovani musicisti
che vantano numerosi anni di esperienza in ensemble consolidati. Il progetto si
propone sia di interpretare i classici dello swing e gli standard del jazz, ma anche
di aprirsi alla rivisitazione di famose colonne sonore o classici del rock o del
funk riarrangiati per big band. L'orchestra si muove nel solco della grande tradizione,
a partire dall'epoca d'oro di Count Basie e Duke Ellington, per proseguire poi,
attraverso Stan Kenton, fino alla generazione "di mezzo" di Oliver Nelson, Thad
Jones e Maynard Ferguson, proponendo sia arrangiamenti originali di Missiti, che
riproposizioni filologiche dei classici. Non a caso in scaletta troviamo ben tre
brani del repertorio di Ellington - riferimento costante nello studio e nella ricerca
portata avanti dall'orchestra - tra i quali spicca una bella versione di "Mood
Indigo".
Il disco si dipana attraverso una serie di brani famosissimi, impreziositi dalla
gradevolissima voce di Rosanna Brandi, che deve affrontare l'improba fatica di confrontarsi
con quei classici che, nell'immaginario collettivo, restano indissolubilmente legati
ad icone quali Ella Fitzgerald - "Mr. Paganini",
Frank Sinatra
– "I've got you under my skin"- e
Nina Simone
– "Feeelin' Good".
La perizia tecnica dei solisti emerge invece nei brani strumentali, con una menzione
particolare per gli ospiti Emilio Soana (Tromba) e Paolo Tomelleri
(Clarinetto) in "Things ain't used to be", e Gabriele Comeglio (sax)
e Dario Faiella (chitarra) in una accattivante rivisitazione di "Airegin".
L'orchestra mostra brio, compattezza, senso dello swing, ed il disco, pur non presentando
particolari innovazioni, scorre via piacevole e godibile anche per gli ascoltatori
più smaliziati, che, per una volta, possono fare a meno dell'ennesimo confronto
con i "mostri sacri".
Costituire una big band e portarne avanti il progetto è universalmente riconosciuta
come opera altrettanto difficile quanto meritoria, soprattutto nei confronti di
quel pubblico più ampio che ama avvicinarsi al jazz attraverso percorsi meno impervi
di quelli che spesso propone la scena contemporanea. Ascoltare una big band che
suona con brio e con una bravissima cantante potrà far venir voglia a molti neofiti
di andare a (ri)scoprire gli "originali", e questo, di per sé, è già un grande merito.
Roberto Biasco per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 2.853 volte
Data pubblicazione: 04/12/2010
|
|