|
Francesco Bearzatti Tinissima 4et
Monk'n'nroll
CAM Jazz - CAMJ 7859-2 (2013)
1. Misterioso / Shine On You Crazy Diamond (T. Monk / Pink Floyd)
2. Bemsha Swing / Another One Bites The Dust (T. Monk / Queen)
3. Bye-Ya / Oh Pretty Woman (T. Monk / Roy Orbison)
4. Green Chimneys / Money (T. Monk / Pink Floyd)
5. Misterioso (T. Monk)
6. Trinkle Tinkle / Back In Black (T. Monk / AC/DC)
7. 'Round Midnight / Walking On The Moon (T. Monk / Sting)
8. In Walked Bud / Billie Jean (T. Monk / Michael Jackson)
9. Misterioso / Shine On You Crazy Diamond (T. Monk / Pink Floyd)
10. Brilliant Corners / Under Pressure (T. Monk / Queen/David Bowie)
11. Straight No Chaser / Walk This Way (T. Monk / Aerosmith)
12. Crepescule With Nellie (T. Monk)
13. I Mean You / Immigrant Song (T. Monk / Led Zeppelin)
14. Misterioso / Shine On You Crazy Diamond (T. Monk / Pink Floyd)
15. Blue Monk / My Sharona (T. Monk / The Knack)
16. Criss Cross / Walk On The Wild Side (T. Monk / Lou Reed)
Francesco Bearzatti
- sax
Giovanni Falzone - trumpet
Danilo Gallo - bass
Zeno De Rossi - drums
CAM JAZZ is a label of the KEPACH group
KEPACH Music S.r.l. - All rights reserved
Via Cola di Rienzo, 180 - 00192 Rome (Italy)
Tel: (39-06) 6840791
E-Mail: info@CamJazz.com
Web Site: www.CamJazz.com
Per toccare alcuni "sepolcri" bisogna essere un po' grandi saggi, un po' intrepidi,
un po' sfacciati e, diciamolo pure, sons of bitch!
Questi quattro "scellerati" sono un po' di tutto questo, e non c'è nulla di male,
basta non farsi prendere l'orticaria ad ascoltare "Bemsha Swing" tormentato
dal riff ostinato di "Another One Bites The Dust" dei Queen, o il sacro, appunto,
"'Round Midnight" rivestito con i panni di "Walking On the Moon" di Sting, o il
pregiato "In Walked Bud" sfidato da un corroborante "Billy Jean" e così attraverso
altre peripezie come "Blue Monk" che tenta di ammaliare l'irriverente "My Sharona",
ex ante firmato da The Knack, e che cerca, così, di starne al passo coi tempi. E'
comunque un po' tutto l'album che trascina con forza e astuzia i pezzi di Monk attraverso
mutazioni musicali che riescono a preservarne l'anima ma ne sovvertono volutamente
il mood. Cosa ne rimane? I temi, tutti riconoscibili, e un po' di sana "confusione"
nella mente. Scordatevi quindi l'andamento "dinoccolato" della musica di Monk, la
"falsa geometria" dei suoi blues, qui tutto è messo in gran subbuglio ma finisce
con l'essere costretto in schemi che, paradossalmente, inducono i musicisti a mantenere
due anime nella stessa veste. Se questo inizialmente, come idea ed esecuzione, risulta
imprevedibile e piacevolmente sorprendente, lungo tutto l'album determina soluzioni
indefinibili poiché non si sfocia in nessuna direzione se non che in entrambe quelle
prescelte con la conclusione che non sempre si giunge molto oltre loro stesse. E'
l'ascoltatore a decidere se trattasi di due anime contrapponibili alla Dr. Jeckyll
& Mr. Hyde, o se piuttosto di vere e proprie "metempsicosi" musicali.
Resta, poi, in tutto questo, una voce di sax tra le più belle, che riesce parlare,
cantare, gridare, suonare, raccontare, stupire e infilare la propria di anima all'interno
di contesti che hanno senza dubbio marchiato a fuoco quello che oggi è Bearzatti.
E resta, quindi, una gran voglia di ascoltarlo di più.
Marco Losavio per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
|
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.140 volte
Data pubblicazione: 09/06/2013
|
|