Jazzitalia - Mauro Gargano: Mo' Avast Band
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Master della durata di 12 mesi in Music Industry Management. Direzione: Alceste Ayroldi. .

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Esce anche in e-book il libro di Alceste Ayroldi sulla legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore delle opere musicali.

Monopoli, sabato 12 marzo - Presentazione libro Alceste Ayroldi.

Nasce Pantuk, sinergia tra Pannonica e Tuk Music.

Alceste Ayroldi pubblica un libro sulla legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore in musica .

Si è spento all'età di 95 anni la grande icona della chitarra jazz Franco Cerri..

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Ciao Paolo, musica e Jazzitalia in lutto per la scomparsa del sassofonista Pietro Paolo Mannelli. Aveva 84 anni..

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Mauro Gargano
Mo' Avast Band



Note Sonanti (2011)

1. Wheb god put a smile upon your face
2. Orange
3. Respiro del passato
4. 1903
5. Bass "A" line
6. Mars
7. Turkish Mambo
8. Rootz
9. Ostersund
10. Apulia

Mauro Gargano - contrabbasso, composizione
Francesco Bearzatti - sax tenore, clarinetto
Stephane Mercier - sax contralto
Fabrice Moreau - batteria
Bruno Angelini - pianoforte su 6 e 10



Note Sonanti S.r.l.
Via Lelio Fanelli, 65
74015 Martina Franca (TA)
www.notesonanti.com
info@notesonanti.com
Tel. +39 335 5912037


Mauro Gargano può definirsi un emigrante del jazz. Da alcuni anni, infatti, risiede a Parigi dove ha intrecciato tutta una serie di collaborazioni con musicisti di diversa provenienza e formazione. Questo è il primo disco a suo nome. Il suo gruppo, "Mo'avast band" (Ora basta Band, è la traduzione letterale), contiene nella denominazione un aggancio preciso con la terra d'origine: la Puglia. Ma a cosa dice basta il bassista barese? Certamente al provincialismo, al localismo nella musica. La sua scelta di vivere in una metropoli europea, frequentando ambienti e personaggi di respiro internazionale, lo dimostrano agevolmente. Purtuttavia si deve evidenziare l'attaccamento vero e sentito alle radici, da parte di Gargano. Il suo trasferimento in Francia, il suo distacco dall'Italia, non significano un abbandono, una rinuncia alla cultura d'origine. Anzi, la memoria di valori e di persone familiari collegate al paese da cui è partito sono ben vivi e presenti in questo disco. Così "1903" è dedicata al ricordo della nonna ed è una delle punte dell'intero lavoro."Bass A line" può essere scambiato per un gioco di parole fra il dialetto e l'inglese e "Apulia" è un omaggio esplicito alla sua terra.



Il disco è composto da otto brani del bandleader più la ripresa di una "hit" dei Coldplay e da "Turkish mambo" di Lennie Tristano. Il bassista entra quasi sempre per primo in scena, introducendo un tema e un ritmo. Spetta, poi, alla front line dei sassofoni scavare nel motivo esposto da Gargano, per rielaborarlo, rivoltarlo secondo il rispettivo stile dei due specializzati nelle ance. Stephane Mercier, scuola Berklee, suona con un fuoco controllato, un fraseggio nitido e cantabile, anche se si spinge, a volte, oltre l'orizzonte della classicità. Francesco Bearzatti è il poeta della ruvidezza, dell'abrasione. Quando interviene l'atmosfera si infiamma. Cerca note acute e sporche con un'ascensione sul tenore progressiva energica e debordante, personale al cento per cento. Lo ascolti per due minuti e lo distingui immediatamente. Anche sul clarinetto il suo timbro è ben riconoscibile. Da parte sua Gargano, oltre a creare un clima, si ingegna ad accompagnare e a determinare il sound complessivo del quartetto, con il suo contrabbasso trascinante e compositivo. I colori percussivi sono appannaggio, per contro, di Fabrice Moreau, batterista di peso e di decorazione, nel senso che fa sentire la sua presenza, attraverso interventi in perfetta sintonia con il partner della sezione ritmica volutamente invasivi e, a volte, caratterizzati da pennellate di sapore rockeggiante.

In due sole tracce compare Bruno Angelini e il gruppo se ne avvantaggia. Giova, infatti, al pianista transalpino la annosa consuetudine con il bassista italiano. In più il suo pianismo essenziale ma melodico, aumenta il fascino di questi motivi, rendendoli più rifiniti, meno abbozzati, anche se si tratta di bozze con una loro fisionomia precisa.
Come non appassionarsi all'ornettiana "1903", già menzionata, provvista di un tema malinconico, pronunciato in modo anti-melodico da clarinetto e sassofono in un botta e risposta scabro e un'aria vagamente free della prima ora, a cui segue un bellissimo solo con l'archetto da parte del leader della band che fornisce lustro al pezzo.

L'altro vertice del disco è costituito da "Mars", per la tensione che crea il trio ritmico, con la batteria in controtempo e basso e batteria apparentemente slegati nel modo di procedere. L'intervento dei sassofoni porta in luce, più avanti, un'opaca cantabilità che viene sviscerata, successivamente, dal gruppo con una unità di intenti avvertibile sottotraccia.

Con questo disco Mauro Gargano dimostra di possedere le qualità adatte per imporre la sua voce strumentale, la sua proposta, nel panorama continentale, grazie alla capacità di compositore e all'abilità nel saper scegliere partners adeguati, mettendoli in condizione di offrire un contributo competente alla sua musica.

Gianni Montano per Jazzitalia







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22/10/2011

Castroreale Jazz Festival: "La suggestiva cornice della piazza Pertini di Castroreale in provincia di Messina, una piccola perla dei Peloritani, accoglie da oltre un decennio un festival diretto con passione da Piero Salvo insieme a un ristretto numero di validissimi collaboratori. Quest'anno, dopo la serata iniziale dedicata al violoncellista Ernest Reijseger in trio con Harmen Fraanje e Mola Sylla, si sono esibiti Rita Marcotulli con Francesco Bearzatti, lo ZZ Quartet di Simone Zanchini e il grande contrabbassista francese Renaud Garcia-Fons." (Vincenzo Fugaldi)

18/10/2011

Move Is (Peala, Angelini, Bearzatti)- Andrea Gaggero

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Paroximal Postural Vertigo (Walter Beltrami) - Cinzia Guidetti

25/09/2011

Roccella Jazz Festival 2011 - "Unitàlia In-Attesa": Come tante altre rassegne, jazzistiche e non, l'edizione 2011 di Rumori Mediterranei, con la direzione artistica di Paolo Damiani, ha reso omaggio ai 150 anni dell'unità d'Italia con alcuni progetti mirati e la consueta kermesse di artisti internazionali di primissimo piano provenienti da culture di ogni dove e capaci di rendere unica anche questa trentunesima edizione che, purtroppo, rischia di sparire. (Vincenzo Fugaldi)

29/08/2011

Songs (If duo (Giovanni Falzone – Bruno Angelini))- Eva Simontacchi

27/08/2011

Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena)

08/08/2011

Südtirol Jazz Festival: "Il festival altoatesino prosegue nella direzione intrapresa dal direttore artistico Klaus Widmann, confermando e ampliando il suo ruolo di varco di comunicazione tra Italia e Europa, senza trascurare il grande jazz e le novità provenienti dagli Stati Uniti. La moltitudine di eventi che si svolgono nella stessa giornata su palcoscenici dislocati in numerose località del'Altoadige ci ha consentito di seguire un proprio itinerario di ascolti, iniziato il 27 giugno, che ha potuto coprire solo una parte di concerti." (Vincenzo Fugaldi)

15/05/2011

Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi)

23/01/2011

Francesco Bearzatti Tinissima Quartet. All'Auditorium Parco della Musica, un'esperienza dal vivo con "X (Suite for Malcolm)". "Una performance caratterizzata da grande libertà espressiva, come è nello stile del quartetto di Berzatti e dalla notevole varietà delle composizioni e delle atmosfere, legate da un filo conduttore ma non strettamente interdipendenti. Emerge in maniera efficace il messaggio di libertà e dignità portato avanti dal leader afroamericano." (Laura Mancini)

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European Jazz Expo 2010: "...si possono delineare suggestioni comuni "trasversali" tra artisti diversi. Una moderna valenza "ipnotico rituale" ad esempio in Francesco Bearzatti e Marc Ayza; una forte componente "Etnico - tradizionale" ad esempio in Salis - Murgia - Angeli e Paco De Lucia; i legami con il pop e/o il R&B o la fusion in Sanborn e Ritenour ma anche in Pino Daniele. E' apparsa isolata dal contesto la cifra stilistica di Chiara Civello, che come legame con il jazz ha avuto forse quello di avvalersi della collaborazione di validi jazzisti che comunque non hanno suonato jazz, ma musica pop di buona fattura." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

23/10/2010

X (Suite for Malcolm) (Francesco Bearzatti Tinissima 4et feat. Napoleon Maddox)- Gianni B. Montano

16/08/2010

Igloo (Remo Anzovino)- Antonio Terzo

25/07/2010

Beat Spirit (Claudio Cojaniz – Francesco Bearzatti)- Vincenzo Fugaldi

06/06/2010

Terza edizione del Reggio Calabria Top Jazz Festival: "...il concerto memorabile è stato quello del quartetto "Tinissima", una delle opere più importanti del jazz europeo degli ultimi anni, e nella dimensione live raggiunge una compiutezza che la già notevole registrazione in studio faceva solo intuire. A supporto della musica, una serie di struggenti fotografie di Tina Modotti proiettate a cura di Antonio Vanni." (Vincenzo Fugaldi)

19/09/2009

Intervista a Giovanni Mazzarino: "Tutto ciò che noi definiamo Arte in realtà è già presente in natura. L'artista non inventa nulla; scopre attraverso la sua opera giornaliera di studio (o in maniera fortuita) alcuni dei principi compositivi (questo vale per tutte le espressioni artistiche); la combinazione di tali principi compositivi, fa in modo che possano venir fuori eventi nuovi...l'invenzione "non inventata"." (Fabrizio Ciccarelli)

05/09/2009

Timoka (Walter Beltrami) - Marco Losavio

18/01/2009

The Birth (Sandro Fazio), Incipit (Giuseppe Finocchiaro), Geometrie Semplici (Fabrizio Mandolini)

13/08/2008

Clusone Jazz Festival: "La ventottesima edizione del festival ha avuto come sempre la sua conclusione con una tre giorni finale ambientata a Clusone e dintorni. Un festival che presta attenzione nei confronti delle nuove tendenze e dei giovani musicisti." (Roberto dell'Ava)

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Clusone Jazz 2007: "Clusone divenuta famosa grazie anche all'idea di Bennink, Moore e Reijseger, che diversi anni or sono decisero di dare al loro trio il nome di quel luogo magico in cui si era costituito, ma oggi vanta una fama internazionale per meriti propri: per il clima (tra artisti e organizzatori) e per la qualità della musica offerta, tanto, che gli organizzatori hanno deciso di esportare il loro sapere e conoscere altrove..." (Luca Vitali)

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09/08/2006

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Intervista a Francesco Bearzatti: "...io sono rockettaro d'animo. Ho trascorso la mia infanzia nella provincia friulana, dove con i coetanei ascoltavamo Led Zeppelin, i Deep Purple, poi è arrivato il punk, Ramone, Sex Pistols, eccetera..." (Antonio Terzo)

02/09/2005

Circular Thought (Kekko Fornarelli)

10/07/2005

Dialogs, mostra di grandi tele di Arturo Carmassi - featuring Francesco Bearzatti, Marco Tamburini e Achille Succi: "...Un viaggio - anzi tre - attraverso le "grandi tele" che il maestro toscano ha realizzato dagli anni '90 ad oggi, nella sua ricerca incessante verso le possibilità espressive del segno e della creazione..." (A. Terzo, F. Albanese)

01/07/2005

Innovazione e tradizione a Terniinjazz 2005 con i "Sax Pistols" di Francesco Bearzatti "...Un progetto che riesce ad applicare la migliore improvvisazione di matrice jazz ad un repertorio rock moderno..." e il piano di Abdullah Ibrahim: "...Superba, nondimeno, la performance, il cui finale a note sospese merita il sentito applauso dei presenti." (Antonio Terzo)

07/05/2005

Francesco Bearzatti e il suo Bizart Trio insieme a Enrico Rava: "...La musica del quartetto è una musica larga, che respira, fatta anche di pause, di spazi aperti…ma soprattutto è una musica dove trovano posto senza sopraffarsi a vicenda, anzi, arricchendosi reciprocamente in un'autentica contaminazione..." (Vito Mancino)

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Virus (Francesco Bearzatti Trio)





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Data pubblicazione: 24/06/2012

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