The Leaping Fish Trio
"Sestri Jazz" - Genova Sestri, 11 agosto 2012
di Gianni Montano
Paolo Botti - viola, banjo e dobro Enrico Terragnoli - chitarra, banjo e podophono Zeno De Rossi - batteria
Penultimo appuntamento l'11 agosto, alla Marina
di Sestri, per una rassegna estiva che ha presentato ancora una volta i molti volti
del jazz di oggi, senza preclusioni di stile o di categoria. Sul palco salgono i
tre di "The Leapin' Fish" per dar vita ad un doppio concerto, come anticipa Fabio
Manganaro, l' "anima" di Jazz Lighthouse, l'associazione organizzatrice, che non
nasconde la sua soddisfazione per essere riuscito a ingaggiare il gruppo per una
serata davvero speciale.
Il primo set consiste nella sonorizzazione di un film muto, dal titolo analogo al
nome del trio. La trama della pellicola è piuttosto stravagante. Si tratta di una
specie di parodia dei film di Sherlock Holmes con un traffico di oppio, che viene
nascosto in salvagenti a forma di guizzanti pesci. Il tono è sul poliziesco-comico
con qualche puntata nel grottesco e nel romantico in un cocktail piuttosto singolare,
sofisticato pur nella semplicità dei mezzi e degli effetti speciali usati. I tre
musicisti si adeguano al carattere delle immagini che scorrono alle loro spalle
sottolineando i vari passaggi con una musica aperta a tutte le situazioni. Volendo
sintetizzare si ascolta un jazz sui generis attraversato da molte interferenze,
rimandi indietro e spinte in avanti. Si arriva al dixieland, magari partendo da Jimi Hendrix o si fa il percorso inverso, senza che questi salti di genere
siano tanto repentini da apparire stridenti. La musica si sposta da un piano all'altro
riservando sorprese, sì, ma con una sua consequenzialità logica.
Dopo una trentina di minuti termina il film e inizia il secondo set. Qui non cambia
molto il modo di operare del trio. Ogni brano, però, ha una storia diversa, ancora
con tanto rock, sollecitato dalle cadenze della batteria, ma anche con atmosfere
pacate, quasi da ballad dell'era dello swing e planate sul blues, sul country riadattato,
secondo la lezione di
Bill Frisell. Insomma c'è tutto un florilegio di citazioni, di
riferimenti, plasmati da musicisti che conoscono il passato, più o meno recente
e utilizzano la loro cultura musicale per confezionare un prodotto vivo e attuale
perché ottenuto con una esposizione riassuntiva personale di quanto metabolizzato,
digerito in maniera adeguata.
Paolo Botti suona benissimo, come sempre, la viola, ma sa far vibrare anche
gli altri suoi strumenti. Enrico Terragnoli gli risponde ancora con la chitarra
elettrica che utilizza con la dovuta energia con note lancinanti e distorte, quando
è necessario, ma anche con il banjo, allorché vuole avvicinarsi a climi prossimi
al bluegrass. Zeno De Rossi, pur privilegiando interventi atti a concretizzare
l'aspetto funky di alcuni brani, sa anche stare al suo posto con un lavoro più soft
e meno aggressivo nelle sequenze più tranquille su tempi medi o lenti.
Il pubblico alla fine riserva applausi non di circostanza per un concerto targato
indubbiamente "El Gallo Rojo". Il collettivo, fondato da Zeno De Rossi e
Danilo Gallo, che ha pubblicato l'unico disco del trio, si distingue, infatti,
per una attenzione precisa nei confronti di quanti, partendo dal jazz, intendano
andare oltre gli steccati, i confini per comporre una musica tanto affascinante
quanto difficile da definire.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 22/12/2012
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