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Enrico Zanisi
Keywords
Cam Jazz (2014)
1. Claro
2. Au revoir
3. Beautiful Lies
4. Equilibre
5. No Truth
6. Power Fruits
7. Recitativo
8. Magic Numbers
9. Der teilnehmer
10. Träumerei
Enrico Zanisi - pianoforte Joe Rehmer - contrabbasso Alessandro Paternesi - batteria
CAM JAZZ is a label of the KEPACH group
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Tel: (39-06) 6840791
E-Mail: info@CamJazz.com
Web Site: www.CamJazz.com
La "musica forte". Nelle attente e meticolose note di copertina, Franco Fayenz,
che non abbisogna di presentazioni ed elogi, ricorda come "gli esperti più avveduti"
appellino oggi in tal modo la musica classica. Mettiamo da parte la bontà e la pertinenza
dell'aggettivo, per lasciare indossare il concetto alla musica di Enrico Zanisi:
ecco, qui calza a pennello. Enrico Zanisi ha ventiquattro anni: per le età
del jazz è un adolescente, e non sono di tanto più vecchi Joe Rehmer (che
ne ha trenta) e Alessandro Paternesi (trentuno primavere). Un trio fresco,
giovane: sì, ma con tanto mestiere alle spalle. Almeno così s'ascolta sin dalle
prime note.
Le mani di Zanisi sono da "musica forte", perché i suoi studi sono anche nella classica,
che appare sempre meno distante dal jazz (ammesso che vi sia stata una vera e proprio
lontananza), e la sua diteggiatura non lo nasconde. In verità, anche le sue composizioni
parlano un linguaggio che polverizza ogni distinzione di generi. Diretto e immediato,
forbito quanto basta già dal brano d'esordio: Claro che lascia suonare la
migliore Mitteleuropa tardoromantica con incalzanti spezzature ritmiche e metriche
che sono sottolineate dall'imperioso lavoro di Rehmer e Paternesi. Tinte corrugate
e pensose in Au revoir, che danno luce alla precisione e alla cura del suono
del pianista, che – per sua ammissione – sognava i Dream Theatre. La straordinaria
maturità "immatura" di Zanisi libera un florilegio di note che si susseguono con
tale garbo e nitidezza da intersecarsi alla perfezione nelle sue strutture compositive:
Beatiful Lies ne è la riprova; così come Equilibre, focosa e ardita
che si annida nella fusion, ma anche nelle pieghe dei migliori dettami scandinavi,
seguono la scia Power Fruits e la gioiosamente spigolosa Magic Numbers,
dove il repertorio pianistico jazz viene sciorinato a puntino. Il gioco telepatico
tra i tre riesce a meraviglia anche nei tempi più slow con le spazzole di
Paternesi a disegnare perfetti cerchi ritmici, e con la linea di basso di Rehmer,
piena, rotonda e dalle maglie larghe (No Truth). La traccia melodica marcata
viene fuori meglio nel piano solo di Recitativo. L'impressione è che Zanisi
possa permettersi tutto e con estrema facilità. Il suo linguaggio è personale, nonostante
i paragoni e le similitudini si sprechino (ma in Italia non se ne sa fare a meno).
Nove brani originali e una sola "cover": Träumerei che appartiene a Robert
Schumann. E questa parla più di qualsiasi ulteriore spiegazione.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 21/07/2014
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