Molto spesso, quando ci si prefigge lo scopo di presentare in un disco
il lavoro di un altro artista, si rischia di incappare in rielaborazioni retoriche
e talvolta estremamente scontate. Non è certo il caso di questo ottimo "Mingu
sound of love", dove alcuni celebri brani del repertorio mingusiano vengono
riletti ed elaborati secondo una prassi interpretativa disinvolta e personale.
Le linee vocali, disegnate con forte carattere, primeggiano nello scenario
dei brani insieme alle incursioni, in alcuni brani, della sapiente voce sassofonistica
di Tino Tracanna dimostrando un ottimo feeling nelle intersezioni con la
sezione ritmica. Il sound che emerge è quello di una band affiatata e coesa, che
respinge le tentazioni della retorica – e come si potrebbe fare altrimenti avendo
dedicato il proprio lavoro a
Charles
Mingus – per impossessarsi di uno stile di lettura profondamente caratterizzato
dove emerge una musicalità fluida, piacevole, che pone fortemente l'accento sull'invenzione
melodica. Particolare interesse suscitano le "introduzioni" affidate alla voce sola
e al sax su un tappeto di contrabbasso nel brano Self portrait
in three colors; e al canto della Gennai su frammenti ritmici
di batteria in Good bye pork pie hat.
Un disco equilibrato che nel suo complesso denuncia una personalità viva
e frizzante, capace di distinguersi e soprattutto non annoiare, nonostante l'entità
di progetto sicuramente non tra i più ingegnosi. Interessante il dialogo tra soprano
e voce in Tonight at noon che evidenzia, oltre
alle doti, la versatilità espressiva di Federica Gennai, abile sia sui registri
acuti che nel padroneggiare l'invenzione timbrica.
La musica proposta da questo ottimo quintetto – nel quale Tracanna
viene citato come feuturing – rimane impressa per la sua semplicità, per il profondo
grado di penetrazione, ma soprattutto per l'efficacia degli arrangiamenti: un disco
tutto da gustare. Marco De Masi per Jazzitalia
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 5.282 volte
Data pubblicazione: 15/09/2007
|
|