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Sue Graham Mingus
Tonight At Noon
Un'indimenticabile stria d'amore e di jazz
Baldini Castoldi Dalai Editore - Milano, 2004
Pagine 318, € 16.60

Fate girare sul lettore "Tonight At Noon", vecchio disco di Charles Mingus inciso tra il 1957 ed il 1961. Lavoro stupendo, incredibilmente controverso. Affascinante… Imparate ogni singolo alito della musica di Mingus, la drammatica passionalità di Invisible Lady, il tocco notturno e malinconico di Peggy's Blue Skylight, le fantasmagoriche irrefrenabili ascese di Tonight At Noon, il blues lancinante di Old Blues For Walt's Torin, il racconto cangiante, quasi psichedelico, di Passions Of Woman Loved. Qui c'è tutta la carica del "Mingus contro Mingus", geniale musicista e controverso essere umano: uomo irascibile e severo, docile come un angelo, pauroso e diffidente nei momenti più insospettabili, caparbio sempre ma infine tenero "animale" bisognoso d'amore.

Poi aprite il libro - l'omonimo, stesso titolo del disco, medesimo mood dai mille artigli felinei - e lasciatevi trasportare "dall'altra" musica di Mingus. Quella mai detta, quella descritta e vissuta unicamente dalla moglie Sue, coraggiosa compagna di vita durante gli ultimi quindici anni di esistenza del grande contrabbassista di Nogales.

Scene di quadri immaginati, presenze di fantasmi evocati, una relazione sempre mantenuta sul filo del rasoio, talvolta addirittura aggressiva ma infine docile e affascinante.

Sono alcuni dei punti di forza di questo libro narrato dalla vedova Mingus sotto forma di spirale (auto)biografica dove le vite dei due protagonisti si separano e si fondono per cercare infine un unico filo conduttore che li accomuni e che in qualche modo spieghi gli intrecci, le complicità e le incomprensioni di questa strana, bella e incredibile relazione.

"Mingus praticamente non lo conoscevo, anche se mi era giunta l'eco della sua reputazione: personaggio irascibile, a volte violento, spesso ingiusto, che dava in escandescenze, licenziava i suoi musicisti sul palco, li ingaggiava di nuovo, attaccava il pubblico se non prestava attenzione, causava risse, padroneggiava il suo strumento, dominava la sua musica, sbandierava le proprie idee politiche sul palco, aveva una personalità esuberante e improvvisava delle performance da non perdere."

Sue esordisce così nel primo capitolo dei dieci presenti nel libro, inseriti nel mezzo di un prologo e di un epilogo che invece parlano entrambi di morte. O meglio della scomparsa del musicista a causa della sua lunga malattia ovvero il morbo di Gehrig.

Il libro si apre con le ceneri di Mingus sparse nel fiume Gange, una settimana dopo il suo decesso avvenuto venticinqe anni fa a Cuernavaca in Messico, meta di pellegrinaggio di un Mingus mistico e desideroso di porre fine al suo calvario.

Ma sfogliando le pagine di Tonight At Noon vi è anche dell'altro. Ad esempio si scorge tutta la sofferenza dell'uomo concentrato al raggiungimento dei propri obbiettivi musicali. Momenti bui, lunghi periodi di aridità creativa durante i quali il contrabbassista lavora occasionalmente come fotografo o light designer, andando in giro per New York in bicicletta causa la cronica assenza di danaro. Pagine dove addirittura il musicista rimpiange gli anni in cui, per sbarcare il lunario, prestava servizio in un ufficio postale, episodi dove quasi sembrerebbe disdegnare la breve collaborazione con Charlie Parker. Il sassofonista - è noto - non gli pagò il compenso della sua collaborazione, così Mingus ritornerà a casa in treno comprando il biglietto con i soldi datigli dal manager di Bird.

Altro bell'episodio descritto nel volume è l'incontro tra Mingus e Duke Ellington per il quale il contrabbassista aveva un reverenziale rispetto per l'influenza che in lui nel corso degli anni aveva suscitato.

Mingus propone al Duca la realizzazione di un disco d'avanguardia insieme a Dizzy Gillespie, Clark Terry e Thad Jones.

E poi ancora il rammarico per l'ostinazione con cui John Coltrane insisteva nella sua "linea spirituale", rivolta per lo più alla musica indiana ed africana come una sorta di costante ascesi in una girandola eccessivamente ripetitiva. Per non parlare dell'amarezza durante l'ascolto di un concerto di Miles Davis negli anni Settanta, dicendo a Sue di non averlo nemmeno ascoltato.

L'unico appunto da sottolineare al libro è forse il taglio netto di certi momenti riguardo la storia di Sue. Alcuni episodi della vita personale della compagna di Mingus assumono contesti quasi inconciliabili con quelli che raccontano la vita del contrabbasista. Troppo nette le distanze e le divergenze. Il lettore rischia così di frapporre troppe notizie tra l'infanzia di Sue Graham Mingus e gli episodi inediti che raccontano invece del contrabbassista. Avremmo preferito ce ne fossero di più e che il libro fosse più "sbilanciato" verso la figura del musicista. Ma si sa, è il sottotitolo del libro stesso che specifica un focalizzare la storia d'amore più che il Mingus che ognuno di noi serba interiormente dentro.

Intanto Sue Graham Mingus, dopo un giro europeo che l'ha vista accompagnare la Mingus Big Band della quale è ideatrice, annuncia la prossima uscita di un nuovo libro, quasi la continuazione di questo Tonight At Noon. Materiale rimasto fuori dal volume o che mal si conciliava con l'argomento del libro in questione. Staremo a leggere. Anzi, a sentire….

PS
P
ermetteteci d'inserire questa parziale leggenda che il lettore più attento può benissimo completare. Nel libro risuonano tra l'altro le musiche di:
Fables Of Faubus a pag 23
She's Funny That Way
a pag 32
The Object Of My Affection
a pag 41
Meditations For Pair Of Wirecutters
Meditations On Inner Peace
Meditations On Integrations
a pag 45
Better Get A Hit In Your Soul
a pag 49
Self-portrait
Portrat In Three Colors
Myself When I'm Real
a pag a 50

e altre stupende musiche ancora. Tutte da (ri)scoprire. Tutte da ricordare nel nome di Charles Mingus
Gianmichele Taormina per Jazzitalia







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inserito il 01/09/2007  da 27max - visualizzazioni: 4187


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Data pubblicazione: 25/07/2004

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