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© 2005 Soul Note
G. Fewell - J. Tchicai - T. Tracanna
Big Chief Dreaming


1. Instant Intuition
2. Prayer for Right Guidance
3. Big Chief Dreaming
4. Simplicity
5. The Queen of Ra
6. Thriftshopping + Extension
7. Basetto
8. X-Ray Vision
9. Grappa To Go
10. Splinters #1
11. Haengende Skaerm
12. Yogi In Disguise

John Tchicai - tenor saxophone, bass clarinet
Garrison Fewell - guitar
Tino Tracanna - soprano and tenor saxophone
Paolino Della Porta - bass
Massimo Manzi - drums




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Garrison Fewell è stato definito il Bill Evans della chitarra.

Ed in effetti il nostro, musicista, compositore ed insegnante al prestigioso Berklee College of Music di Boston, propone un suono lieve e delicato che ricorda Jim Hall, e nei duetti, per la grazia e la compostezza degli interventi, l'indimenticabile Billy Bauer delle improvvisazioni con Tristano. Fewell divide il suo tempo tra l'insegnamento e i concerti in America e in Europa. Questo quintetto, così vario musicalmente, lo è anche nelle provenienze dei musicisti. La seconda anima del gruppo, il nostro Tino Tracanna, si rivela buon compagno di strada per Fewell e il duo in apertura di disco, Instant intuition, è un ottimo aperitivo per un disco dove parlare di ricerca sull'improvvisazione non è assolutamente esagerato. (Bellissimo anche Grappa to go).

Se poi alle sensibilità di Fewell e Tracanna aggiungiamo la forza e la spiritualità di un vero maestro della musica improvvisata, e parlo naturalmente del sassofonista danese John Tchicai, che ha suonato con i maggiori esponenti dell'avanguardia americana degli anni Sessanta (Coltrane, Ayler, Shepp) nei loro progetti più avventurosi ed incendiari, tutto può accadere.

Ed in effetti Tchicai, pur senza essere aspro o sopra le righe, aggiunge quel tanto di movimento che contribuisce a dare al disco un suo andamento oscillatorio e vario all'ascolto.

Il mio brano preferito è Semplicity, composto da Tino Tracanna, l'idea melodica è sobria ed essenziale, come vuole il titolo, ma percorsa da una sottile vena malinconica che forse suscita a tutti i musicisti i momenti solistici più ispirati del disco.

Per intensità invece si segnala il tributo a Sun Ra, (con echi alla Don Cherry) The queen of Ra, che svela nel suo dispiegarsi una composizione notevolmente raffinata o "armonicamente ambigua", così la definiscono le note del Cd, firmata da Fewell.

Prayer for a right guidance, invece riecheggia il periodo "spirituale" del free, quando il jazz più radicale si ammantava di echi religiosi e mistici -alla Pharoah Sanders, per intenderci- e John Tchicai, come si accennava già prima, è uno dei più prestigiosi esponenti ancora attivi di quel periodo.

Questo brano è anche un omaggio alle musiche dei nativi americani e mette in evidenza un lavoro non routinario della sezione ritmica ed in particolare di Manzi, impegnato qui a creare una atmosfera tesa e drammatica; d'altro canto sia lui sia Paolino Dalla Porta sono una "signora" ritmica, e in questo disco dimostrano di saper assecondare le improvvisazioni più varie.

Ed in effetti "improvvisazione totale" dovrebbe sempre contenere un elemento di sorpresa, se ciò non avviene significa che non è stata condotta una ricerca onesta e profonda.

Sia Fewell che Tracanna, nelle loro brevi note al disco, ruotano attorno a questo concetto affermando di aver creato un impasto di suoni ed idee originale. L'ascolto sicuramente premia queste dichiarazioni e lo sforzo fatto per amalgamare le tre personalità e le loro composizioni in un prodotto originale e interessante.
Franco Bergoglio per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 13/09/2005

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