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Francesco Caligiuri Orchestra
Arcaico Mare
dodicilune (2020)
1. Völuspà
2. Fly Me To The Moon
3. Rupella Antica
4. Carols of the Bells
5. God Rest Ye Merry Gentleman
6. Nature Boy
7. Self Portrait in Three Colours
8. La Follia
9. Nostalgia in Time Square
10. Roccellanea
Francesco Caligiuri - s/b saxophones, bass clarinet, flutes Federica Perre - vocals Alessandro Castriota Scanderbeg - vocals Luigi Paese - -trumpet, flugelhorn Paolo Bennardo - trumpet Giuseppe Oliveto - trombone, seashell Gianluca Bennardo - trombone Mario Gallo - tuba Giuseppe Santelli - piano Carlo Cimino - double bass Francesco Montebello - drums
Francesco Caligiuri, dopo aver inciso due dischi per la
"Dodicilune", uno in solo,"Olimpo", e uno in quintetto, "Renaissance", per
questa nuova prova si circonda di una piccola orchestra di otto elementi, a cui
si aggiungono due cantanti. Il cd è stato registrato in studio, dopo che
l'ensemble si è esibito in una edizione invernale del glorioso festival di
Roccella Jonica. Nel cd si ascoltano due canzoni natalizie, due composizioni di
Mingus, una di George Russell, due standards del jazz, un pezzo legato al
folklore germanico, un brano di Damiani-Trovesi e un original del sassofonista
cosentino. La scelta del titolo dell'opera, "Arcaico mare", appare un po'
forzata, quindi, visto che si spazia con molta disinvoltura da una parte
all'altra dell'Oceano, ben oltre i confini delle terre bagnate dal Mediterraneo.
Ad ogni buon conto il giovane bandleader dimostra di avere idee chiare e polso
fermo nella direzione dell'ensemble. Il lavoro a sezioni, infatti, è compatto,
organizzato, con una netta sottolineatura dei toni gravi nei pieni orchestrali,
atta a costruire una timbrica marcata e convincente. L'ottetto, quindi, scivola
convenientemente sulle arie swing con efficaci botta e risposta fra le classi
strumentali negli standards, o dipinge paesaggi sonori vicini ad un jazz
attraversato da elementi etnici nell'original di Caligiuri, "Rupella antica" o
in "Rocellanea" a firma di Damiani e Trovesi, ma pure in "Voluspà"del tedesco
Duivelspack. "La follia" di George Russell, da Corelli, inoltre, viene ripresa
inizialmente in modo solenne, con molta devozione per il modello di riferimento,
fino all'apertura di una serie di assoli scoppiettanti, con il sax baritono, in
particolare, a brillare di luce viva in questo contesto.
I due omaggi a Mingus testimoniano la passione di Caligiuri
per il grande contrabbassista e per la sua maniera di concepire la scrittura per
big band, su piani contrapposti, con tanto fuoco e altrettanta libertà dentro
ogni sequenza. Pure i pezzi natalizi, probabilmente selezionati per l'occasione
del concerto, vicino alle festività, si segnalano per il dialogo, gli abili
contrappunti fra i due vocalist e per l'andamento ritmico decisamente sostenuto.
"Arcaico Mare", in conclusione, mostra le buone capacità
come leader di un'orchestra, malgrado la giovane età, del sassofonista
calabrese. In questo disco, in particolare, Caligiuri esprime le sue doti su un
repertorio vario, riuscendo a tirar dritto per la sua strada, senza perdere la
bussola, e a dirigere con passione contagiosa una formazione che si è messa
completamente a servizio delle sue preferenze stilistiche.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/02/2021
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