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Un musicologo americano degli anni Quaranta, Rudi Blesh, ormai
dimenticato, aveva intitolato la sua storia del jazz Shining trumpets. Ascoltando
questo cd, mi è tornato alla mente quel titolo, e l'ho trovato estremamente appropriato
alla sequenza dei brani. Infatti in questo lavoro "incrociano" gli ottoni due fiati
davvero luminosi:
Andrea Sabatino e
Fabrizio Bosso.
Sabatino
è un giovane trombettista con seri studi classici. Quando si è avvicinato al jazz
è stato spronato dal talentuoso
Fabrizio Bosso
a proseguire ed ora i due si trovano insieme in tre brani di questo disco per celebrare
la loro amicizia e il vero spirito del jazz. Per assaporare l'intreccio smagliante
tra le due trombe si ascolti ad esempio la coda della seconda traccia,
Learning to fly o gli acrobatici scambi di
Birdlike.
Pure soul è un buon titolo per questo lavoro.
In molti brani si sente lo spirito del vero hard bop, quello che porta a soffiare
soli senza mediazioni, diretti, di pura anima, appunto.
Diversi altri brani sono interessanti. In Mr
Vince, dopo una breve e ritmata introduzione alla Weather Report
periodo classico, parte un tema allegro e ad alto tasso energetico dove tutti
i musicisti sembrano divertirsi (e sicuramente divertono l'ascoltatore) nei soli
che si susseguono (in ordine: Presta,
Sabatino
e Carucci,
tutti bravissimi).
Pochi i brani non composti da
Sabatino;
tra essi spicca una intensa rivisitazione di There will
be another you. Su un tempo medio e dopo una lunga introduzione di pianoforte
il sax introduce lentamente il tema del brano e prende il primo solo. Questo è un
brano difficile, soprattutto per i trombettisti, dopo che Miles Davis negli
anni Cinquanta ne aveva reso una versione pressoché definitiva per grazia e stile.
Andrea Sabatino
ne cava un solo di cuore: ricco ed originale.
Finora abbiamo visto i brani veloci, ma nel disco sono incastonate alcune
splendide ballads. Tra esse spicca la title tack Pure soul,
con un lungo tema dall'incedere tranquillo, presentato all'unisono da flicorno e
soprano e seguito dal solo di
Sabatino
ancora al flicorno e dal lirico piano di
Ettore Carucci.
Il brano termina con una lunga, sognante coda sul tema. Lo stesso tema si può apprezzare
in una "reprise" a fine disco dove
Sabatino
adotta la sordina.
In conclusione un lavoro maturo, che mette in luce nel panorama italiano
una nuova splendida tromba. Con i grandi maestri di questo strumento che ormai operano
a livello internazionale l'Italia sembra destinata a diventare la mecca della tromba
jazz...
Franco Bergoglio per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 26/11/2006
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