|  | Gianni Cellamare & Taranto Quartet 'U Popole Mije
 
 
  Fonosfere Records (2012)
 
 1. ‘U Popole Mije
 2. Il Pesce
 3. Il Poeta
 4. Sule
 5. Am'Amparà
 6. Ammore
 7. ‘U Blues du Pesce Sciorge
 8. Canto delle Serenate (A. Maiorano)
 9. Pizzicarè
 10. Ce t'agghia Dicere (James Senese)
 11. Lavorare con Lentezza (Enzo Del Re)
 12. Tengo ‘na Voglia e fa Niente (Enzo Del Re)
 
 
 Tutte le composizioni sono di Gianni Cellamare, eccetto dove 
specificato.
 Gianni Cellamare 
- vocal, saxophone, guitar
 Ettore Carucci 
- electric piano, synth
 Francesco Lomagistro - drums
 Roberto Andrisani - electric bass
 Mimmo Gori - percussion, backing vocal
 Enzo Granella - classic guitar, backing vocal
 Stefania Cornetta, Marta Cellamare – backing vocal
 
 
 Via Ferecide Siro 1/e
 73100 LECCE
 Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
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 email: ufficiostampa@dodicilune.it
 web: www.dodicilune.it
 
 In questo disco,
Gianni Cellamare 
ha eretto Taranto, la città dei due mari e della diossina, a metafora di Sud del 
Mondo. Nel bene o nel male: dalla fierezza delle genti meridionali (‘U Popole 
Mie che, per sonorità e uso del diletto, ricorda Dolcenera di De Andrè) 
ai luoghi comuni (Lavorare con Lentezza e Tengo ‘na Voglia e fa Niente).
Buono/cattivo, antico/moderno…. A rimarcare questi contrasti, c'è l'accostamento 
tra dialetto tarantino e sonorità jazz mediterranee (che poi è il punto di forza 
di quest'album, assieme alla voce grattata, da vero bluesman, di Cellamare).
 Insieme al precedente evento Demo Jazz Award Atina (2010), questo lavoro 
ha anche lo scopo di sensibilizzare sulla divulgazione della tradizione orale del 
territorio (grazie anche alle traduzioni in inglese, che affiancano i testi nel 
libretto interno). Ad ogni modo, questi ultimi sono molto comprensibili, perlomeno 
al pubblico italiano. Come nella tradizione blues, si tratta di storie sulla vita quotidiana (Ammore), 
sul dolore personale (Sule), o sulla pesca (Il Pesce, ‘U Blues du Pesce 
Sciorge… il mare è davvero ricorrente in questo disco). Conclude, infine, il 
doppio monologo Lavorare con Lentezza/ Tengo ‘na Voglia e fa Niente, vero 
e proprio inno proletario a cura di Enzo Del Re. Gli arrangiamenti sono invece di
Ettore Carucci.
 In definitiva: un lavoro molto interessante e fruibile.
 Matteo Mosca per Jazzitalia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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| Questa pagina è stata visitata 1.378 volte Data pubblicazione: 07/04/2013
   
 
 
 
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