Koine' - Dodicilune - KNE004
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Souldiesis
Souldiesis
1. Cieli Inesistenti
2. Soffia
3. Volia Sapire
4. Nosso Mar
5. Pavane
6. Fimmene fimmene
7. Chiudi gli Occhi
8. Never Said
9. Improptu
10. Mamma la Rondinella
11. Quorale
12. Aremu Rindineddha...
Giuliana Solidoro - voice
Serena Spedicato - voice, lyrics
Agnese Cotardo - voice
Monica Gesmundo - voice
Raffaele Pastore - voice
Alessandro Caione - voice
Giuliano Caione - voice
Giovanni Visconti - voice
Marco Della Gatta - arrangements, piano, keyboards
Silvio Cantoro - el/ac bass
Antonio Marra - drums
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Via Ferecide Siro 1/e
73100 LECCE
Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
Fax +39 0832.1831054
email: ufficiostampa@dodicilune.it
web: www.dodicilune.it
Può essere estremamente difficile per il recensore esprimere un giudizio,
o anche solo descrivere la musica qui contenuta poiché appartiene ad una area indefinita
compresa tra la canzone d'autore e un pop ben confezionato, di gusto nostrano, con
indubbi influssi jazz. I Souldiesis sono un ottetto vocale misto con sezione ritmica
(piano, basso, batteria), il pianista Marco Della Gatta è autore di tutti
gli arrangiamenti e delle rielaborazioni, nonché di metà delle composizioni, mentre
i testi originali hanno la firma di Serena Spedicato.
E' quindi un disco che, fortunatamente, sfugge
alle definizioni e categorizzazioni, (è jazz? canzone d'autore? pop di gran classe?
tutte queste cose insieme?). Il pregio maggiore del progetto Souldiesis sta, forse,
proprio qui ma qui si trova anche uno dei limiti e una delle insidie maggiori. Musica
che appare "facile" ai limiti del pop più ascoltato e trito ma insieme risulta difficile
perchè unisce mondi ed ambiti diversi, anche molto distanti tra loro, a volte in
modo imprevedibile e spesso con una convinzione ed un rigore ammirabili. A volte,
però, con cadute di gusto dovute forse ad un progetto troppo ambizioso e vario non
controllato totalmente.
Si passa dai brani originali, generalmente preferibili, a brani famosi
(su tutti il tema di "Metti una sera a cena" dovuto alla penna del maestro
Morricone), a brani tradizionali in dialetto riarrangiati, a frammenti di registrazioni
sul campo, a ritmi rock con basso e piano elettrico.
L'arrangiamento di "Metti una sera a cena" qui rititolato "Nosso Mar"
sulla scorta di una versione di Morricone, quasi paradossalmente, emblematico della
faccia più leggera dei Souldiesis: anche se il tema è semplice e forse non eccelso,
(e tuttavia contagioso) qui viene eseguito come un samba anonimo e forzatamente
gioioso, e se questo era stato lo spunto di Morricone là, nella versione originale
della canzone con Milva, veniva abilmente e volutamente nascosto; qui viene invece
cancellato il testo di Patroni Griffi, meditazione amara sul significato individuale
e sociale della parola amore, sostituito da un testo in brasiliano come nella versione
citata.
Molto meglio i brani originali con i testi, tutt'altro che banali, della
Spedicato: forse una maggiore omogeneità progettuale e una ritmica più discreta
avrebbero giovato notevolmente perché quello che la musica lascia intravedere in
alcuni di questi momenti lascia ben sperare per future prove.
Qui troviamo affiatamento e musicalità sicure, più che buone qualità vocali-strumentali
dell'insieme e dei singoli, grande impegno nella costruzione complessiva di un album
estremamente vario, divertente e divertito, difetta forse un pensiero musicale meno
superficiale ed eterogeneo sul cosa possa significare oggi esprimersi con una formazione
vocale in ambito afroamericano o contemporaneo.
Andrea Gaggero per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/04/2010
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