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Ghiglioni - Potts - Lenoci
No Baby
dodicilune (2018)
1. No Baby
2. Turquoise
3. Bone
4. Fagan
5. Mal Walking
6. Lonely Woman
7. A Hole in the Middle
8. Let Us Live
9. Steve's Mirror
10. The Real Because
Tiziana Ghiglioni - voce Steve Potts - sassofono alto e soprano Gianni Lenoci - piano
Un trio riunito nel segno di Steve Lacy è all'opera in questo
"No baby", titolo estratto proprio dal repertorio del grande sopranista americano.
Lenoci e Potts lavorano insieme da qualche anno nel gruppo Hocus Pocus, mentre la
frequentazione fra il sassofonista afroamericano e la cantante savonese ha origini
ben più distanti nel tempo. Pure il pianista pugliese e la Ghiglioni si sono esibiti
precedentemente in duo, registrando fra l'altro un disco per "Labirinti sonori",
"Sleep Talkin". Insomma, i tre protagonisti dell'incisione hanno intrecciato volentieri,
in altre occasioni, le loro strade, in virtù di comuni passioni e di equipollenti
visioni relative al modo di intendere il jazz. Nel disco, oltre a tre brani a firma
di Lacy, compaiono una versione di Lonely Woman di Ornette Coleman, un brano di
Mal Waldron, oltre a cinque composizioni originali. Si parte quasi sempre da temi
semplici, dall'andamento cantilenante, per sviluppare, poi, dialoghi che portano
lontano, mantenendo ben salda la rotta, però, fino a riapprodare al punto di inizio
o nelle immediate vicinanze dopo un tracciato accidentato e zigzagante.
La Ghiglioni è particolarmente a suo agio in questo tipo di musica, che avverte
da sempre prossima alla sua sensibilità. Non per niente uno dei suoi dischi più
celebrati, "Sonb", è stato registrato negli anni novanta in compagnia di Steve Lacy,
personaggio con cui ha condiviso, inoltre, workshop e concerti.
Le parole delle liriche vengono sussurrate, o pronunciate con maggiore energia,
mai urlate anche quando la voce si impenna sugli acuti o sale ancora più in alto.
In certi frangenti assistiamo ad intermezzi scat o a recitativi condotti sul filo
dell'ironia ai confini dello sberleffo. Si ha l'impressione, tutto sommato, che
la vocalist operi di rimando, con un certo finto distacco, senza calarsi anima e
corpo, cioè, nel materiale messo in gioco. In realtà non è proprio così. Tutto è
gestito, infatti, da uno stile difficile da eguagliare, estraneo o straniante da
un lato e coinvolto, partecipe, in egual misura.
Steve Potts rappresenta, invece, il collegamento più stretto con le radici black
di questa proposta. Alternativamente all'alto o al soprano, Potts espone un timbro
acre e tagliente con cui penetra dentro i motivi, li struttura e li disseziona,
lasciandosi dietro una scia di impronta blues ad ogni suo passaggio.
Lenoci si ritaglia il ruolo di regista all'interno del terzetto, quello che,ogni
volta, orienta la bussola e fa ritrovare l'itinerario dopo, magari, aver divagato
ampiamente. Il suo pianismo è iterativo, ritmico, percussivo e procede per blocchi
di accordi su cui innerva, poi, assoli robusti e pieni di argomenti da esprimere.
"No Baby" è un vero salto in avanti nella discografia degli ultimi anni di Tiziana
Ghiglioni, sempre di buona qualità, ma mai a questi livelli e conferma, allo stesso
modo, la capacità, la coerenza di Gianni Lenoci. Alla stessa maniera l'album ribadisce
la volontà di aggiungere ancora un capitolo significativo ad una carriera artistica
di per sé già prestigiosa da parte di Steve Potts.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 12/08/2018
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