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E' la celebrazione di una grande passione per
la musica afroamericana quello che si rivela all'ascolto del cd
Un lungo Viaggio di Gianluca Caporale pubblicato
dalla Wider Look. Nove brani in tutto, molti dei quali contraddistinti da
un ritmo frenetico e incalzante, con temi comunque ricchi di musicalità e mai pungenti
che viaggiano a velocità sostenuta con l'aggiunta di un pathos e di un coinvolgimento,
da parte di tutta la band, veramente notevole. Anche in questo caso hard bop e mainstream
sono gli ingredienti infusi nei cinquantadue minuti di musica contenuti nel lavoro,
durante i quali Gianluca Caporale non si risparmia minimamente intrecciando
i suoi dirompenti interventi ai fiati con il trombone di Massimo Moranti,
presente in 4 brani, e con la tromba di
Fabrizio Bosso
che suona invece soltanto in due brani Blues Fast
e Mr Harlem. Poi c'è il contributo di un pianista
dalle grandi doti stilistiche e musicali quale è
Claudio Filippini,
la ritmica è affidata a Gabriele Pesaresi al contrabbasso e Roberto Desiderio
alla batteria.
Blues fast apre le selezioni mettendo subito in rilievo gli ingredienti
di cui si diceva prima, che si concretizzano in riff veloci e contrappuntati, melodie
ben definite che si fanno ricordare, un po' di blues e qualche spruzzata di funky
completano il tutto. L'ascolto si consuma velocemente facendo apprezzare proprio
la genuina carica e il trasporto che Gianluca Caporale e i suoi musicisti
riescono a trasmettere attraverso le note di brani in massima parte autografi, tutti
contraddistinti da un lessico musicale pregevole che aggiunto al lavoro di costruzione
e distribuzione dei vari contributi di ogni componente del gruppo, danno di questo
musicista un'immagine di grande leader per l'ottimo risultato raggiunto.
Tra i brani da citare oltre alla traccia iniziale, la lirica
In the spirit, il brano che da il titolo a tutto
il disco, Un Lungo Viaggio, un blues,
Mr Harem, e anche due standard
Have you meet Miss Jones di Lorenz Hart e Richard
Rodges e Soul Eyes di Mal Waldron.
Nel complesso una produzione discografica che pur non apportando novità
nel panorama jazzistico italiano si distingue per la limpidezza di una proposta
musicale vissuta con grande partecipazione.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 15/08/2008
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