|
Marcello Rosa
The World On A Slide
Alfa Music (2020)
1. Toledo
2. Autumn Leaves
3. Bluestrano
4. W Gordon
5. Southern Ballad
6. Il ladro di noccioline
7. Hamptoniana
8. Tribute to Kid
9. Medley: Il contadino allegro/The Preacher/The Sinner
10. What Are You Doing for the Rest of Your Life?
11. Moon River
12. Easy to Love
13. 14 febbraio
14. The World on a Slide
15. Missy Magnolia Lee
16. Il ladro di noccioline
Marcello Rosa - trombone Ndrea Andreoli - trombone Devid Ceste - trombone Stefano Coccia - trombone Andrea Conti - trombone Mario Corvini - trombone Matteo De Luca - trombone Diego De Mario - trombone Giovanni De Dominicis - trombone Vincent Lepape - trombone Luigino Leonardi - trombone Gianfranco Marchesi - trombone Elisabetta Mattei - trombone Massimo Morganti - trombone Francesco Piersanti - trombone Federico Proietti - trombone Eugenio Renzetti - trombone Roberto Rossi - trombone Gabriele Sapora - trombone Paolo Tombolesi - pianoforte Luca Berardi - chitarra Roy Panebianco - chitarra Marco Siniscalco - c.basso e basso el. Cristiano Micalizzi - batteria Filippo La Porta - percussioni
Marcello
Rosa è sicuramente un personaggio importante nella storia del jazz del
nostro paese, sia per la sua attività di musicista che per la sua esperienza radiofonica
in Rai, in cui si è battuto con tenacia negli anni, supportato da idee fresche e
non convenzionali, a favore della divulgazione del suo genere musicale preferito.
A 85 anni, oggi, l'incontro con giovani e dotati musicisti, suoi allievi e ammiratori,
gli ha aperto le porte alla realizzazione di un progetto, in teoria difficilissimo
da mettere in atto, che prevede il coinvolgimento di ben diciannove trombonisti
(fra i quali Rosa stesso), più corposa sezione ritmica con chitarre, basso, batteria
e percussioni, per eseguire una serie di composizioni originali, a sua firma, e
alcuni standard notissimi sempre nell'arrangiamento del maestro romano. Il disco
è, quindi, un giusto tributo a chi si è speso tanto per il jazz, in una carriera
artistica iniziata nel 1954, che lo ha visto collaborare con grossi nomi al vertice
fra gli ottoni e non solo, quali
Dino Piana
o Slide Hampton,
Enrico
Pieranunzi o
Lionel Hampton
(20 apr 1908 – 31 ago 2002), per citarne solo alcuni.
Nell'album sono radunati importanti specialisti del trombone, anche di ambito classico,
oltre ad un manipolo di ragazzi provvisti di talento e animati da un sano entusiasmo
per condurre a termine favorevolmente l'impresa. La musica scorre leggera, vaporosa,
con un sottofondo che alterna lo swing al funky, con un'armonizzazione ricca di
colori e di sfumature, con i toni gravi calcati dal fluttuare delle coulisse per
lanciare assoli eclatanti, corroborati da una grande energia e sorretti da una tecnica
sopraffina.
Si fanno particolarmente apprezzare, in particolare, Massimo Morganti e Andrea Andreoli
in "Hamptoniana", in una vera e propria chase, un duello dove i due tirano fuori
il meglio della loro sapienza strumentale. Sono curiosi e stuzzicanti, inoltre,
i brani dall'8 al 10, interpretati da un "Quartetto italiano di tromboni" di provenienza
accademica, senza base ritmica, dove una certa aria retrò offre nuovo lustro a pezzi
normalmente proposti da un gruppo jazz canonico, accrescendone l'appeal.
Fa un figurone Andrea Conti, trombonista classico pluridecorato, di ampie vedute
(ha studiato con Vinko Globokar, per dirne una), che impone il suo timbro morbido
e splendente in "Moon River", un evergreen tirato a lucido dalla riproposizione
qui inserita. E' ancora da menzionare la versione doppia de " Il ladro di noccioline",
su ritmo latino, squarciata dal groove, dalla pronuncia grassa dei solisti nella
versione del 2020, sotto il tiro delle percussioni
di Filippo La Porta. Nella ripresa di una registrazione del
1980 si può, invece, apprezzare l'intervento, raddoppiato
dalla sovraincisione, di Rosa, pieno di dinamismo e di concretezza.
Marcello Rosa
è un uomo che ha affrontato la professione senza prestarsi a qualsiasi tipo di compromesso,
a servizio di una concezione del jazz ortodosso, puro, privo di contaminazioni,
cioè, e ha difeso le sue posizioni facendo uso, spesso, di una sferzante ironia.
Questo disco rende omaggio alla sua produzione come autore, presentando un florilegio
di composizioni in edizione extra-lusso, visti i partner arruolati per l'occasione.
In più si possono ascoltare due registrazioni risalenti al
1974 e al 1980, come Bonus Track, che permettono
di documentarci, oltretutto, sulla coerenza stilistica del musicista.
"A world on a Slide", in conclusione, è una vera festa, una celebrazione, portata
a termine con passione e perizia da un ensemble dove i tromboni fanno scintille
per far ardere di luce nuova e viva il mondo di
Marcello Rosa.
Gianni Montano per Jazzitalia
15/06/2006 | 16 giugno 2005: un anno fa la scomparsa di
Henghel Gualdi lasciava un grande vuoto oggi ancora più forte. Jazzitalia
lo ricorda attraverso le testimonianze di: Nando Giardina della Doctor Dixie Jazz Band,
Renzo Arbore, Pupi Avati, Lele Barbieri, Luigi Barion,
Gianni Basso, Franco Cerri, Teo Ciavarella, Felice Del Gaudio,
Gianni Giudici, Annibale Modoni, Marcello Rosa, Jimmy Villotti... |
|
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 489 volte
Data pubblicazione: 22/05/2021
|
|