|
Encresciadum
A Dream and A Tale
Caligola (2010)
1. Encresciadum
2. Laurin
3. Blue Interlude
4. Conturina
5. Country Fair
6. Marmolèda
7. Stria
8. Maitinada a na steila
9. Enrosadira
10. Promised Age
11. Ensome
Silvia Donati -
voce
Pietro Tonolo
- sassofoni soprano & tenore
Roberto Rossi - trombone
Paolo Trettel - tromba
Roberto Soggetti - pianoforte
Marco Privati - basso
Enrico Tommasini - batteria
Registrato e missato al Cat Sound Studio, Badia Polesine, nel
novembre 2008 da Mario Marcassi
Roberto Soggetti è autore di tutte le musiche e degli arrangiamenti, i testi in
ladino sono di Fabio Ciocchetti.
Roberto Soggetti chiama a raccolta qui alcuni tra i migliori musicisti degli
ultimi decenni, sopra tutti Roberto Rossi, e compone un album coerente e
riuscito. Poco comprensibile, seppur coraggiosa e apprezzabile, la scelta del ladino
che nulla aggiunge alla musica, che si muove lungo coordinate musicali note e
ampiamente collaudate.
La front line composta da tre fiati è quella dei migliori Jazz
Messengers, (quelli con Golson prima e Shorter poi quali direttori musicali) ma
le assonanze si fermano qui e siamo lontani dall'hard bop energetico sospinto dalla
batteria del grande Blakey, qui su tutto domina la melodia e la cantabilità dei
temi e della conduzione generale; le coordinate musicali sono qui quelle di un jazz
influenzato dalla lezione di
Bill Evans
e illuminato dai begli assoli di Tonolo, Rossi e Trettel.
Una menzione particolare merita Roberto Rossi, che si produce qui in alcuni
meravigliosi assolo dalla coerenza e melodicità struggenti.
Nel valzer di Conturina l'atmosfera cameristica e intimista unita ad una
naturalezza di canto, in cui i jazzisti nostrani primeggiano, dà vita ad un piccolo
gioiello di grazia ed economia. Misuratissima e attentissima alla qualità timbrica
delle parole è Silvia Donati, di grande forza ed eleganza l'assolo di
Roberto Rossi.
Se è vincente la scelta del canto di Silvia Donati, concentrata
e misurata, quella della lingua ladina, seppur coraggiosa, non aiuta il progetto
generale.
In sintesi un disco convincente, ben suonato, sufficientemente
raffinato e caratterizzato da un grande, a volte eccessivo, controllo della materia
musicale, sia nelle parti scritte che negli assolo; controllo che ci lascia con
un senso di insoddisfazione: con musicisti di tale forza ed eleganza, il bravo
Roberto Soggetti avrebbe potuto (dovuto?) rischiare di più.
Andrea Gaggero per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.235 volte
Data pubblicazione: 09/09/2012
|
|