- Caligola 2109 –
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Paolo Ghetti
Profumo d'Africa
1. Aspettando Anna
2. Blusette
3. Desert's Dance
4. Lalù
5. Black Coffee
6. Profumo d'Africa
7. Blues For …
8. Bejaflor
9. Cippa Lippa
Paolo Ghetti
- contrabbasso
Roberto Rossi - trombone
Alessandro Di Puccio - vibrafono
Alessandro Fabbri
- batteria
Marco Tamburini
- tromba
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Una sferzata d'energia e di purissima genialità
si respira ascoltando questo "Profumo d'Africa" ultimo lavoro del bravo contrabbassista
Paolo Ghetti,
accompagnato per l'occasione da Roberto Rossi al trombone, Alessandro
Di Puccio al vibrafono,
Alessandro
Fabbri alla batteria e
Marco Tamburini alla tromba in qualità di special guest in due
tracce.
La cifra stilistica è variegata anche se più generalmente si nota un'ispirazione
legata ad un jazz spiccatamente contemporaneo. Il tutto si compone attorno a bei
suoni, atmosfere e composizioni ben costruite che ne esaltano l'originalità, pregevoli
dinamiche e grande interplay.
Il leader (autore anche dei buona parte delle tracce), risulta spesso essere
l'elemento di spicco del gruppo; molto presente con il suo contrabbasso, sia nel
ruolo di ossatura ritmica che - soprattutto - nei vivaci soli (come nell'interessante
rivisitazione della celebre "Blusette" di T. Thielemans, in "Lalù"
o in "Black Coffee" di Webster).
Tuttavia, non si deve assolutamente dimenticare l'importanza che ricoprono
gli altri componenti di questa effervescente formazione come
Paolo Ghetti,
straordinario trombonista dal suono pieno e corposo, in grande risalto soprattutto
nei brani in cui, con Tamburini, riesce a duettare e costruire intrecci armonici
molto accattivanti (come in "Aspettando Anna" o in "Profumo d'Africa");
Alessandro Di Puccio, vera colonna portante della formazione, tecnico e raffinato,
riesce a combinare gusto armonico negli accompagnamenti a intenso dinamismo ed espressività
nelle improvvisazioni;
Alessandro
Fabbri, virtuoso dello strumento, affidabile, preciso e dotato di grande
fantasia esecutiva, consegna freschezza e brillantezza a tutte le esecuzioni;
Marco Tamburini, impiegato purtroppo solo in due tracce, si integra
alla perfezione al mood del gruppo regalando vere e proprie perle di bravura e lirismo
che riescono, comunque, ad aumentare il già elevato livello dell'intero disco.
Alessandro
Carabelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 08/12/2009
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