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Riccardo Morpurgo
Dove è il Nord
Caligola (2013)
1. Kora
2. Buster Keaton
3. Bolle di Cristallo
4. Veli
5. Ricercare
6. Luna crescente
7. Roundabout Lennies
8. Tu ascendi alle stelle
9. Il mangia suono
10. Guidami
11. Ricordo Kora
12. Lume
13. Tre di due
Riccardo Morpurgo - Pianoforte
Recorded at Trieste (Morpurgo's home), in October 2010, mixed and mastered in September 2012 by Vasja Križmančič.
Riccardo Morpurgo si misura con il suo pianoforte e registra il primo disco
in solitudine. Dopo aver inciso principalmente in trio, il musicista friulano, evidentemente,
ritiene di avere raggiunto la facoltà di affrontare la prova più ostica, senza accompagnatori
e senza alcuna rete di protezione. In effetti la difficoltà più grossa in questo
tipo di operazione è data dal confronto con la pletora di tastieristi che hanno
tentato l'impresa in precedenza. E' un campo piuttosto inflazionato, infatti, dove
il modello ingombrante dei grandi maestri, come Jarrett e Corea, in prima battuta
e di tanti loro epigoni, può rappresentare un vero ostacolo per chi tenta di esprimere
un'estetica personale, fondata su proposte fresche, non di riporto. C'è il rischio
della deriva imitativa, insomma. Morpurgo, ad ogni buon conto, ha spalle larghe,
una solida preparazione accademica e si dedica al compito con l'intenzione precisa
di lasciar scorrere le intuizioni, le idee, per dar luogo ad un'improvvisazione
fluida, sciolta, basata sull'introspezione e sulla riappropriazione di vari tipi
di linguaggio, relativi al piano solo, attraverso il filtro della sua ricettività,
della sua sensibilità. Non si avverte in nessun caso la volontà di marcare un percorso,
di segnare una tappa storica. Più semplicemente il pianista triestino offre all'ascoltatore
una elaborazione o una rielaborazione di sue composizioni in un contesto per lui
fino ad ora inedito, dimostrando di saper comunicare con il suo strumento. Comunicare
è inteso nei due sensi, di rapporto e di trasmissione.
L'artista del Nordest utilizza pienamente tutta la tastiera. I temi vengono esposti
e attorniati da una lussureggiante armonizzazione. Prevalgono il tempo lento o l'andante.
In certe occasioni, però, si sale di ritmo e la musica si fa più concitata. In qualche
circostanza, ancora, vengono fatte risuonare le corde all'interno della cassa armonica,
per il resto le dita di Morpurgo accarezzano i tasti e si fermano, a volte, per
sentir decantare le note. Sono vibrazioni che si propagano nell'aria come per incanto.
Le melodie sono semplici, hanno una struttura riconoscibile, in maggioranza, ma
sono complicate da un'esecuzione che tende a sovrapporre abbellimenti, ricami o
deviazioni inaspettate, per impreziosire, non certo per appesantire, il procedere
delle tracce.
Il brano migliore è "Ricordo Kora". Qui si sviluppa un motivo malinconico, che si
fa strada fra una miriade di accordi e di arpeggi ripetuti e ribattuti, provocando
una tensione sempre crescente per arrivare ad una parentesi molto libera e liquida,
fino al gran finale con una scorribanda sulla tastiera in odore di camerismo free.
Riccardo Morpurgo esce vincitore da questa sfida, dimostrando di riuscire
ad esprimere, a svelare il suo mondo interiore con il mezzo a lui più congeniale,
il pianoforte.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 19/05/2014
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