Il chitarrista torinese
Lorenzo Minguzzi
affida l'apertura di questo sesto album da leader al brano di sua composizione intitolato
"24", pezzo che mostra con immediatezza ed efficacia il buon affiatamento
con Franciscone, che lo accompagna sfiorando appena i piatti, ed il dialogo
originale con l'organo Hammond di
Erminero,
che tanto caratterizza questo trio e al quale viene lasciato ampio spazio nell'assolo:
è proprio lui a dare il via, ripetendo due accordi, mentre
Minguzzi
entra con dolcezza proponendo un paio di motivi che verranno abbandonati, solo per
essere ripresi più tardi.
"Amigdala" parte molto più spedito ed il chitarrista
suona note gravi, mentre la batteria si fa sentire con maggior decisione. Dopo l'assolo
dinamico di
Erminero, Franciscone "disturba" gli arpeggi di
Minguzzi
colpendo con impeto inaspettato sui piatti per poi prendersi il suo spazio in un
assolo ipnotico. Si cambia spesso tema, è musica originale e intrigante. "Another
spring" che da il titolo all'album, è una composizione romantica e sognante
che ricorda in più momenti
Pat Metheny,
ma è l'hammond di
Erminero ad introdursi di tanto in tanto nel discorso, modernizzando
il messaggio trasmesso dal trio. Ci sono momenti di "risveglio" dall'atmosfera onirica
dovuti ai colpi sui tamburi e negli ultimi due minuti il pezzo si anima un po' per
chiudere con l'eco di due accordi intonati da tastiere e chitarra. "You and the
night and the music" di Howard Dietz e Arthur Schwartz è suonata con calore,
ha un diverso imprinting. "L'aeroplanino di carta" invece è un brano pensieroso
che gioca sulla suspense: sembra sempre stia per accadere qualcosa che poi non avviene.
Minguzzi
crea melodie a tratti maliziose e sensuali.
"I talk to the wind" si apre quasi sussurrando per poi alzare solo di
poco il volume ed introdurre un assolo delle tastiere. L'ultima parte è la più bella:
la chitarra di
Minguzzi comunica sentimento con un'intensità ed una delicatezza
incredibili. Si continua con "Sweet daisy" che scansa la malinconia e porta
un tocco di vivacità e ritmo, con un ritornello di quelli che entrano in testa;
mentre con "Silver serenade" si passa ad un mood latino suonato in grande
relax. "Sometime ago" sembra il racconto di una fiaba o di una storia d'amore:
Erminero
è più controllato e solo nell'ultima parte
Minguzzi
suona con maggior energia mentre il ticchettio delle bacchette di Franciscone
si fa soave. In "What's the next step?" la batteria parte inaspettatamente
rapida e decisa e gli altri due non tardano ad unirsi alla realizzazione di un brano
carico che trascina col suo fiume di note fino a concludere con una batteria scatenata
e Erminero
che ripete ossessivo gli stessi due accordi.
"Just the way you are" è un gioiellino, arrangiato in una versione di
una dolcezza estrema ed avvolgente. Ciascuno dei musicisti sembra assorto nella
contemplazione della bellezza del brano stesso; Franciscone spazzola sui
piatti ed Erminero
crea motivi fantasiosi senza risultare indiscreto.
Si chiude con "Eyes & sky" che vede protagonista
Lorenzo Minguzzi
in duo con Federico Conti alle tastiere sintetizzate che creano un'atmosfera
"aliena", regalando una perla in più ad un album già prezioso.
Laura Mancini per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/12/2009
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