Jazz a' Juan 2007
17-21 luglio 2007 - Juan les Pins (Francia)
di Bruno Gianquintieri
Foto di Patrizio e Bruno Gianquintieri
Art, Photo & Jazz - APJ
www.apj.it
Dal 17 al 21 luglio
abbiamo vissuto intensamente le emozioni della bella e prestigiosa rassegna annuale
"Jazz à Juan". Il programma interessante e variegato di proposte musicali interpretate
da alcuni dei gruppi più degni di nota nel panorama mondiale ha suscitato apprezzamento
e consenso tanto da garantire il "tutto esaurito" ogni serata; nella bella "Pinède
Gould" sono disponibili circa 3500 posti per i fortunati che riescono ad acquistare
i biglietti tanto richiesti. Di grande rilievo anche gli eventi pomeridiani, tenutisi
sotto il sole cocente che penetra tra i rami dei pini marittimi della "Petite Pinède".
E' proprio qui che abbiamo assistito al nostro primo concerto del 17 luglio con
la "Stanford Jazz Orchestra", una formazione di giovani studenti musicisti
americani, diretti da Fred Berry, con ospite di eccezione il grande trombettista
Jon Faddis, subito in evidenza per le sue capacità e tecnica soprattutto
nell'utilizzo del registro acuto dello strumento.
Molto applaudite le esecuzioni di "Waltz For
My Fathers & Brothers", "The Hunters & Gatherers",
"Hey Lalo", presenti nel bel CD "Teranga".
Jon accompagnato dalla gentilissima moglie Laurelyn è un uomo di grande
simpatia, disponibilissimo con il pubblico con il quale ama conversare e intrattenersi
amichevolmente; si immerge nella folla senza esitare ammaliando con la sua umanità.
Nel primo concerto serale, sempre del 17 luglio,
nella grande pineta, era di scena il sassofonista Ricky Ford, accompagnato
da Anthony Wonsey al pianoforte, Cecil McBee al basso, Victor Jones
alla batteria. L'evento "Coltrane Project", dedicato al ricordo del grande
Maestro, scomparso proprio il 17 luglio di quaranta anni fa e che qui a Juan nel
1965, eseguì con suo irripetibile gruppo, "A
Love Supreme", ovviamente riproposto con grande impegno e diligenza dai musicisti
sul palco; apprezzate anche le esecuzioni di "Naima"
e "Impressions". Opere non commentabili, senza
tempo, da ascoltare in profondo silenzio, sempre sorprendenti per il fascino che
riescono a suscitare. Unico rammarico non essere presenti quella sera memorabile
del 1965.
Per il secondo evento serale saliva sul grande palcoscenico "sul mare"
il noto trombettista Roy Hargrove, accompagnato da Gerald Clayton
al pianoforte, il talentuoso e sorprendente sassofonista Justin Robinson,
Danton Boller al contrabbasso e Montez Coleman alla batteria.
L'ex "enfant prodige" ha convinto per la sua carica di energia e per l'interpretazione
di alcuni brani in stile "cool". Il gruppo ben collaudato ha eseguito anche brani
ricchi di ritmo e vitalità in vari stili " moderm mainstream", "latin" e qualche
incursione anche "funk". Nel finale Hargrove si è proposto e divertito anche
come vocalist invitando sul palco la nostra
Roberta Gambarini,
di passaggio a Juan, per una brevissima pausa della sua tournee.
Roberta
in splendida forma, ha dialogato con grande abilità con Hargrove e condiviso
qualche attimo di complicità musicale con alcuni dei musicisti che spesso l'accompagnano
e ne esaltano le sue straordinarie doti vocali.
Il 18 luglio uno degli eventi più attesi...Norah
Jones per la prima volta a Juan les Pins. La "Pinède" stracolma di appassionati
di ogni genere musicale in attesa di vedere e sentire la "star" che, inaspettatamente
alle 21.00 in punto si è presentata sul palco per duettare qualche brano con il
bravo giovane songwriter Matt Ward, con proposte melodiche, semplici e intense.
Poco dopo, acclamata, accompagnata dai fedeli musicisti, Norah Jones ha interpretato,
con la sua voce calda e il suo stile melodico, nostalgico, alla chitarra e al pianoforte
i brani che l'hanno resa famosa al livello mondiale quali: "Sunrise",
"Come Away With Me" e canzoni tratte dal CD
"Not To Late" ricchi di ritmi blues, jazz, country.
Il pomeriggio del 19 luglio, sempre nella
rovente "Petite Pinède" sono stati protagonisti i "Five For Jazz", formazione
tutta italiana, guidata dal trombettista
Flavio Boltro,
vera star in Francia ove risiede da tempo,
Luigi Bonafede
al pianoforte,
Pietro Tonolo ai sassofoni, Marco Micheli al contrabbasso e
Francesco Sotgiu alla batteria I cinque che si conoscono da tempo, e si sente!,
hanno eseguito brani molto belli, moderni, ricchi di groove, composti dal bravissimo
Bonafede
che, come tiene a precisare, trae ispirazione dalla musica di Coltrane. "Promise",
"Temporaly", "Chasing",
onde di energia che coinvolgono, appassionano, fanno immergere il pubblico nell'ascolto,
vanificando ogni elemento di potenziale distrazione che circonda la pinetina. Al
termine i numerosi spettatori hanno applaudito lungamente i nostri bravi musicisti
e li hanno ringraziati per avere fatto ascoltare loro del buon jazz.
La sera del 19 luglio abbiamo assistito al magnifico
concerto dello storico trio
Keith
Jarrett, Gary Peacock e
Jack De
Johnette, per il settimo anno consecutivo a Juan. Segnali positivi di
ciò che sarebbe stato il concerto erano evidenti nel corso del sound check pomeridiano;
Jarrett
molto sereno, rilassato in piena sintonia con i suoi musicisti, intento a verificare
soprattutto il suono del bellissimo "Steinway" messogli a disposizione. Alle ore
21.00, dopo una breve presentazione i magnifici tre hanno iniziato il concerto.
Subito hanno saputo creare un clima avvolgente di grande intensità e coinvolgimento
emotivo.
Jarrett sempre alla ricerca dell'eccellenza, ha elaborato melodie
stupefacenti, perfette; di più non si potrebbe chiedere. Osservando il grande pianista
si possono comprendere forse alcune esternazioni, avverso elementi di disturbo dell'attimo
creativo, irripetibile, che può avere origine anche da storici brani be bop di Parker.
Egli è come parte del pubblico, seduto in platea ad ascoltare ciò che sul palco
i musicisti magicamente creano.
Gli eventi delle ultime due serate che abbiamo ascoltato sono state caratterizzati
dalla varietà di generi e proposte. Abbiamo assistito al concerto dello "Sting
d'Africa", Richard Bona, bassista comparato per virtuosismo a
Jaco Pastorius,
doti palesate soprattutto in occasione dell'esecuzione di "Tiki"
e "Suniga". Bona ha stupito tutti con un brano
sola voce improvvisato con l'ausilio dì due microfoni, uno dei quali collegato ad
un campionatore multi-effetto grazie al quale ha creato un canto bellissimo di chiaro
riferimento alla sua terra, l'Africa.
Molto intensi e sentiti i concerti dedicati alla cultura brasiliana con
Gilberto Gil che ha fatto letteralmente scatenare i fans con ritmi del carnevale
di Bahia. Decine di persone, alcune delle quali avvolte nella bandiera del Brasile,
si sono accalcate sotto il palco per dar sfogo all'intrattenibile desiderio di accompagnare
con la danza i ritmi invitanti proposti da Gilberto e la sua band, tra i
quali anche il figlio Bem. Il musicista ministro è sicuramente uno dei migliori
"ambasciatori" del nuovo e moderno Brasile come ama definire il suo Paese. Da ultimo,
tre concerti dedicati alla musica blues con Sharrie Williams & the Wiseguys,
Lucky Peterson e soprattutto dalla legenda vivente Taj Mahal, forse
uno degli ultimi grandi interpreti dell'originario blues del delta.
Come sempre anche quest'anno la macchina organizzativa è stata efficiente
ed essenziale soprattutto grazie alla inesauribile energia di Béatrice Di Vita
vero propulsore della manifestazione.
Arrivederci a Juan per l'edizione 2008!
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
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| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6412 |
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Data pubblicazione: 02/11/2007
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