Quattro chiacchiere con...Fabio Prota settembre 2016
di Alceste Ayroldi
click sulle foto per ingrandire
Fabio, inizierei dalla copertina: un'opera
a parte che merita una menzione speciale. Ce ne parleresti?
La copertina è opera di un mio caro amico, Massimo Concordia, art director
e fotografo professionista. Per realizzarla si è basato esclusivamente sulle suggestioni
di un breve teaser audio del disco che avremmo realizzato di lì a poco. Una sera
siamo stati convocati nel suo studio e ci ha mostrato tre possibili soluzioni, l'ultima
delle quali è stata da noi scelta come definitiva.
Passiamo al titolo dell'album, preso in prestito a William
Wordsworth. Perché My Heart Leaps Up?
Perché abbiamo iniziato a condividere il piacere di fare musica già dalla prima
prova insieme. Quindi l'immagine del cuore che fa i salti di gioia ci è sembrata
quella più appropriata.
Il ProTrio (Jazz Experience)
come è nato?
È nato proprio così: da una prova a base di standard classici e moderni. Io e
Roberto Inciardi (contrabbasso) avevamo già suonato in passato con altri batteristi,
ma solo con Claudio Cassano si è sviluppata un'intesa naturale fin dal principio.
Sette brani: sei originals e uno standard, All Blues di
Miles Davis. Perché proprio questo brano? All Blues è stato il primo standard che abbiamo suonato insieme rielaborandolo
a modo nostro nel rispetto dell'originale.
Il vostro è un jazz moderno, ma non è modern mainstream,
perché contiene la linea melodica tipicamente mediterranea. Avete qualche riferimento
in particolare?
I riferimenti che girano nelle nostre teste sono tanti ed inevitabilmente influiscono
sul songwriting. Tuttavia il nostro obiettivo più o meno implicito è quello
di provare a comunicare chiaramente con il pubblico talora attraverso l'utilizzo
di linee melodiche accessibili talaltra mediante l'uso di contrasti timbrici e ritmici.
Questo costituisce il 90% della nostra musica. Nel restante 10% possiamo anche concederci
di essere criptici.
A tal proposito, pensi che il jazz del passato sia da tenere
solo a mente per costruire il futuro di questa musica?
Il jazz del passato deve necessariamente restare la base imprescindibile su cui
costruire il futuro di questo genere musicale.
Glass Bottom ha un attacco che piacerebbe a Burt Bacharach.
Poi, Kenny's Rush frammenta i ritmi e Raising The Bar ha una ritmica rocciosa; Low
Tide e Change The Password sono sussultanti. Insomma: vi piace sorprendere?
Più che altro ci piace tradurre in musica le naturali oscillazioni dei nostri stati
d'animo senza filtri. Felici di trovarti sorpreso dal nostro mondo interiore!
Ho notato l'assenza di ballad. Una scelta voluta o casuale?
Sicuro non ci sia? Scherzi a parte non è una scelta voluta. Questo disco, come ti
dicevo, è nato sull'onda dell'entusiasmo, dunque abbiamo avuto poco tempo per pensare.
La genesi dell'album ha seguito il processo "brano dopo
brano" o quello del live, della presa diretta?
Abbiamo registrato track by track eseguendo al massimo un paio di takes
per ciascun brano. Infatti in alcuni casi siamo riusciti ad ottenere il risultato
definitivo con un proverbiale "buona la prima".
A questo trio aggiungeresti uno strumento, un ospite?
In realtà questo è già accaduto il 30 aprile scorso, quando, nel contesto della
programmazione ufficiale dell'International Jazz Day, abbiamo presentato
My Heart Leaps Up con un concerto presso The Empty Space a Molfetta
(BA). Infatti quella sera abbiamo ospitato il M° Donny Balice, autentico
talento pugliese della tromba.
Fabio, passando a qualcosa di personale, la tua passione
per il jazz come è nata?
Tutto è cominciato dall'ascolto di due dischi: Köln Concert di
Keith
Jarrett e Tristeza di Oscar Peterson.
Chi è stato il tuo mentore?
Sono stati due, con entrambi condivido giorno e mese di nascita (8 maggio). Uno
è proprio Keith Jarrett, più un eterno ideale che un mentore; l'altro è
stato il compianto M° Davide Santorsola, un musicista raffinatissimo che
ha radicalmente cambiato il mio modo di vedere il jazz e non solo, un docente le
cui lezioni non avevano limiti, un uomo di rara sensibilità. A loro devo praticamente
tutto.
Quali saranno i prossimi passi del ProTrio?
Sono in via di definizione altri concerti per continuare a promuovere My Heart
Leaps Up. Nel frattempo abbiamo già scritto diversi brani, per cui avremo l'imbarazzo
della scelta nel pensare a quali inserire nel prossimo disco, che, stavolta, potrebbe
non essere un'autoproduzione. Al momento non posso dirti di più a riguardo…Stay
Tuned!