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           Stefania Paterniani 
           Pentagocce
  
             
           Koinè Records (Dodicilune) KNE014 (2012)
  
           
           1. Il senso del Tempo 
           2. La Luna 
           3. Impromptu 
           4. Pentagocce 
           5. Who will take my dreams away 
           6. Il suono e i sogni 
           7. Si parla d’amore 
           8. Il canto delle onde 
           9. Parole del silenzio 
           
            
           Stefania Paterniani - pianoforte 
e voce 
Massimo Morganti - trombone 
Samuele Garofoli - tromba e flicorno 
Marco Di Meo - chitarra acustica 
Michele Vagnini - viola 
Mauro Lorusso - campane tibetane 
 
Testi e musiche di Stefania Paterniani 
 
Dopo aver dato alla luce nel 2009 un interessante 
album autoprodotto, "Tuttociòchescivoladallatuafinestra", la giovane pianista pesarese 
ritorna in studio con un nuovo lavoro. Il disco nasce durante il periodo della maternità della Paterniani e ha come cifra 
stilistica predominante una musica intimista che celebra piccoli aspetti della natura 
e della vita quotidiana come il tempo, il mare, l'amore e i sogni. Da notare nell'album 
la formazione "drumless" a favore di una musica acustica e rilassata e in cui spicca 
l'uso della viola. 
Possiamo citare momenti evocativi e di contemplazione come in "La Luna", impreziosita 
dall'intervento al flicorno di Samuele Garofali, mentre l'astrattismo pianistico 
viene fuori nella cover di "Who will take my dreams away", dal repertorio di Marianne 
Faithfull.  
Il mare viene celebrato in "Il canto delle onde" mentre "Parole del silenzio" trasmette 
nell'ascoltatore un senso di meditazione e di pace interiore, un invito ad assaporare 
il silenzio e a fuggire dai logorii della vita quotidiana. 
Stefania Paterniani ci regala nove brani densi, così come i mesi della maternità, 
come il periodo di registrazione del disco, un lavoro semplice e diretto che ci 
aiuta a cogliere le piccole gioie della vita e la bellezza della natura, ma soprattutto 
mai ridondante o manieristico. 
Pentagocce mostra un lato inedito del jazz italiano in cui convivono poesia 
e immagini suggestive grazie anche al tocco pianistico della Paterniani, in cui 
trasuda raffinatezza ed emozione. 
 
Francesco Favano per Jazzitalia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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			Data pubblicazione: 25/08/2013
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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