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Colours Jazz Orchestra
Quando m'innamoro…in jazz
Egea music 2010
1. Quando m'innamoro
2. Toccare il fondo
3. Coriandoli
4. Se per te c'è soltanto quell'uomo (there i go)
5. La prima volta di tutto
6. Maria
7. Sogno d'estate
8. Mae ben
9. Waltz for Bi
Simone La Maida, Maurizio Moscatelli, Filippo Sebastianelli,
Enrico Benvenuti, Marco Postacchini - Sassofoni
Giorgio Caselli, Luigi Faggi Grignani, Samuele Garofoli, Giacomo Uncini -
Trombe
Andrea Angeloni, Luca Pernici, Carlo Piermartire, Rosario Liberti -
trombone
Luca Pecchia - chitarra
Emilio Marinelli - pianoforte
Gabriele Pesaresi - contrabbasso
Massimo
Manzi - batteria
Lorenzo Ghetti Alessandri - percussioni
Diana Torto - voce
Luigi Ferrara
- armonica
Franco Ambrosetti
- Tromba solista in (2)
Giovanni Scaglione - Violoncello solista in (5)
Massimo Morganti - Direzione
EGEA Records & Distribution
C.so Mazzini, 12
12037 SALUZZO (CN)
Tel. +39 0175 217323
Fax: + 39 0175 475154
E-mail: info@egearecords.it
www.egearecords.it
Negli spettacoli del sabato sera degli anni sessanta da "Studio 1" a "Teatro dieci",
si esibivano orchestre Rai ben dotate di valorosi solisti (Basso, Valdambrini, Piana….)
e guidate da signori direttori quali Gianni Ferrio,
Gorni
Kramer, Bruno Canfora, tanto per citarne alcuni. La "Colours jazz orchestra",
almeno in questo cd, ricorda i suoni, le atmosfere di quegli ensemble anche perché
il repertorio scelto è quello di un autore arrivato al successo all'epoca con un
brano portato a San Remo da Anna Identici, "Quando mi innamoro", appunto. Roberto
Livraghi, genovese di nascita, ma marchigiano di adozione, oltre alla "hit" prima
menzionata, ha scritto brani per Marino Barreto junior, Fred Buongusto e Mina, fra
gli altri. E' stata sua l'idea di far "riverniciare" un repertorio che giaceva per
la maggior parte in un ipotetico cassetto dalla "band" di Morganti e soci, dopo
averla ascoltata al "Fano Jazz festival".
La "Colours" riserva un trattamento particolare a queste canzoni, considerandole
come veri e propri standards con un'operazione attenta a scansare i pericoli di
una lettura troppo "leggera", mantenendo un livello di elaborazione tale da giustificare
l'interesse anche da parte di un pubblico più smaliziato. Ne è venuto fuori, così,
un disco rispettoso della vena compositiva del musicista ligure ma quadrato, con
un suo rigore negli arrangiamenti e allo stesso tempo lieve, gradevole alla fruizione.
E' già sorprendente la versione di "Quando m'innamoro". Il tema non appare
subito. C'è un'introduzione swingante che si apre con note staccate, scandite sulla
melodia pronunciata senza abbellimenti o preziosità, in modo scarno, essenziale.
Nel brano prende un solo "rollinsiano", o ispirato alla lezione di Gianni Basso,
Filippo Sebastianelli al sax tenore.
Franco Ambrosetti
con il suono lirico della sua tromba, facendo risaltare gli aspetti più "intimi"
del pezzo, illumina "Toccare il fondo", brano scritto per Mina ma di cui
non esistono registrazioni discografiche. In "Coriandoli", ancora per "la
tigre di Cremona", si ascoltano ritmi latini, tanto cari a Livraghi e l'orchestra
somiglia, in questo frangente, alla mitica big band di Xavier Cugat, re del "cha
cha cha", altro mito degli anni sessanta. Si passa, successivamente, a "Se per
te c'è soltanto quell'uomo (There I Go)", su tempo dispari, almeno inizialmente,
con un'aria "à la
Dave Brubeck"
e un incisivo Luca Pecchia alla chitarra solista. Emerge, in seguito, un
intervento piuttosto avanzato di Marco Pastacchini al sax baritono, ricco
di fuoco. La voce di Diana Torto, attenta alle sfumature delle parole, dà
lustro a "La prima volta di tutto". E' l'unica traccia cantata per scelta
dell'autore. Livraghi ha inteso, in questa maniera, rendere omaggio al testo di
Lina Sotis (famosa al grande pubblico per il suo libro sul "Bon ton"). L'ombra di
Mario Pezzotta, storico trombonista ancora degli anni sessanta-settanta si intravede
nel solo di Morganti in "Maria", noto brano da night club di quel
periodo. Va via in modo rilassato "Sogno d'estate" e finalmente figura in
primo piano Emilio Marinelli, pianista adatto a questo tipo di formazione.
Ancora sapori e umori del Brasile in "Mae Ben", canzone d'amore in dialetto
genovese, incisa da Lauzi e Paoli, ben arrangiata e che vanta un solo condotto sul
registro acuto dalla tromba di Samuele Garofoli e l'esposizione del tema
da parte del competente violoncello di Giovanni Scaglione. Chiude "Walz
for Bi", composta per il cd, recentissima, quindi, con l'armonica ospite di
Luigi Ferrara,
melodico e sentimentale al punto giusto.
Insomma "Quando mi innamoro…in jazz" conferma che nelle Marche opera un'orchestra
che si muove con idee fresche, molto lavoro sugli arrangiamenti e notevole cura
nella selezione dei solisti ospiti. E non è poco. Non ci sono, infatti, molti esempi
di questo livello nel panorama jazzistico italiano.
Gianni B.Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/10/2010
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