Quinton Q-0501-2 /
distrib. Egea Records
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Renato Borghetti Quartet
Gauchos
1. Milonga para as missôes – Prologue (G. Monteiro)
2. Laçador (A. Corrêa)
3. Taquito militar (M. Mores)
4. Quarto de bebê (P. Figueiredo)
5. Redomona (Os Seranos)
6. Entardecer no pontal (R. Borghetti, H. Vaccari)
7. Fronteira
(R. Borghetti, D. Sá)
8. Fazendo fogo
(R. Borghetti & H. Vaccari)
9. Pout porrit de Rancheiras
I. Rancheirinha
(G. Flach)
II. Terça Feira (A. Corrêa)
III. Rancheira para Don Carlos (R. Koeller)
10. Milonga para as Missôes – Dialogue (G. Monteiro)
11. Carona para o Norte (R. Borghetti, P. Tomada)
12. Sétima do pontal (R. Borghetti, & V. Marques)
13. Barra do Ribeiro (G. Ramires)
Renato Borghetti - accordino Daniel Sá - electric and acoustic guitars Hilton Vaccari - acoustic guitar Pedro Figueiredo - flutes, soprano saxophone
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Apre il disco una milonga di poco più di un minuto e mezzo che con la sua triste introduzione ed il prosieguo a suon di frenetica danza lascia presagire quali siano gli ingredienti di questo Gauchos di
Renato Boghetti, fra i più autorevoli suonatori di gaita ponto, la tipica fisarmonica dei gauchos del Rio Grande do Sul, in Brasile – nella bella copertina cartonata e ricca di colori tipica della Quinton è chiamata "accordino" – che propone infatti un viaggio fra le atmosfere tipiche di questa regione.
Al suo fianco, alcuni dei musicisti più versati nel genere folclorico del Brasile meridionale, fra i quali subito nel secondo pezzo, Laçador, si distingue Daniel Sá, con un suggestivo assolo alla chitarra elettrica, seguito da un altrettanto puntuale unisono fra il malinconico sax soprano di
Pedro Figueiredo e la fisarmonica – come si direbbe da noi – del leader. Ma
Figueiredo nel brano successivo rilascia un assolo anche al flauto, pieno di attacchi spinti e spuri e rifrulli caratteristici di una musica corposa e tradizionale. Arpeggi della chitarra elettrica marcano il pathos di Quarto de bebê, una composizione dello stesso
Figueiredo nella quale infatti spicca il suo intenso sax, sottolineato dalla tensione delle note del sensibile Borghetti, che non a caso ha voluto inserire questo brano dell'amico fiatista. Ambientazione invece giocosa, quasi da sagra, per Redomona, semplice e quasi da fischiettare, mentre parte con acutissime note introduttive ancora del languido soprano Fronteira, che nel ritornello assume tinte più festose e vivaci. Guizzante e a tratti sincopato, ansimante, Fazendo Fogo, ammorbidito dalle effusioni del flauto, ma multiforme, con frequenti accelerazioni di ritmo e cambi di paesaggio…
Variegato anche il medley Pout porrit de Rancheiras, ossia le tipiche canzoni e danze dei lavoratori nei "ranch ", qui abilmente riprodotte a rievocare i momenti di maggior relax delle genti di quei luoghi, i raduni serali attorno al fuoco: le rancheiras sono variazioni della mazurca argentina ed uruguayana, risultanti in un valzer dal ritmo assai movimentato e turbinante, con cadenza ternaria ma sulla base di due movimenti, molto interessante e trascinate. Escalation iniziale di sax ed accordino in combinazione per Carona para o Norte, brano che attraversa più tonalità dando la sensazione di restare sospeso anche nel
feeling senza riuscire a trovare posa. Finale più rilassato, lasciato a due brani: Sétima do pontal, serena con l'accoppiamento fra il flauto e la chitarra acustica di Hilton Vaccari, e gaita ponto dai toni romantici in un rincorrersi di centri tonali, con solo di chitarra elettrica rasserenante; quindi, la chiusura trasognata nel tema di Barra do ribeiro, che evoca pianure estese e dal verde lussureggiante, natura veemente da affrontarsi a cavallo…
Un album sensuale, buona prova di Borghetti, sia per quanto riguarda la scrittura – vari brani sono composti a quattro mani a turno con i suoi compagni di viaggio – sia per quanto concerne l'esecuzione ad opera di un gruppo di musicisti assai coesi e padroni dei propri strumenti e di un linguaggio sì folk, ma anche sanguigno e sempre affascinante. E se a parte alcune coinvolgenti improvvisazioni sui vari temi – molte delle quali affidate al sax soprano di
Figueiredo, come ancora nell'ultima traccia – probabilmente a molti non sembrerà un disco di jazz, ciò nonostante il cd vale i 62 minuti di fuga dall'ordinario che esso vuole offrire. E questo basta.
Antonio Terzo per Jazzitalia