Abolire immediatamente la televisione. (Lettere luterane).
Televisione…strumento del potere e potere essa stessa. E' attraverso lo spirito
della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere (Scritti
Corsari).
Sono due frammenti scelti praticamente a caso,
il primo del 1975, il secondo del
1973. E quanto ci pronosticavano l'Italia odierna,
(ma anche quella degli anni Novanta) con anticipo davvero profetico! Piccoli esempi
estratti dalla messe di intuizioni e provocazioni che ci ha lasciato Pasolini.
Un intellettuale poliedrico, con un mondo variegato fatto di poesia e di prosa,
di cinema e di letteratura, di saggistica e feroce giornalismo. Quella di Pasolini
è stata definita una voce ribelle che forse non parla più al paese attuale,
o forse nell'Italia di oggi nessuno l'ascolta poiché si tratta di una lezione a
cui per maggior tranquillità di tutti è stato messo il silenziatore. E certo le
sue polemiche con il Vaticano, con l'integralismo religioso, (nomino questo aspetto
perché una traccia del cd, - la Lettera a Don Giovanni Rossi - parla anche
di questo) con i falsi moralismi e i dogmatismi spiccioli della politica che lui
combatteva aspramente oggi difficilmente potrebbero trovare spazio. Quindi l'atmosfera
che segna il canto funebre dirge a Pasolini più che dipingere la sofferenza
causata dalla sua morte, dal vuoto lasciato, pare musicalmente muovere contro un
mondo che riempie quell'assenza di indifferenza stizzita.
Grande merito va a Roberto Bonati nell'aver voluto dedicare (nel
senso di averlo pensato e costruito pensando a Pasolini) questo composito progetto,
eseguito all'interno della rassegna Parmajazz Frontiere nel
2005 e diventato ora un cd.
Bonati non ha bisogno di molte presentazioni: compositore, contrabbassista
e direttore di Parmajazz, da Gaslini a Trovesi ha maturato importanti collaborazioni
e progetti in proprio che lo collocano tra le migliori espressioni del jazz italiano.
Oltre all'attività musicale, come direttore Artistico di Parmajazz Frontiere si
propone anche come organizzatore culturale a tutto tondo.
Il termine jazz è riduttivo per Bonati e per il gruppo che esegue
con lui i brani: per l'omaggio a Pasolini viene messa in campo una felice sintesi
di musica contemporanea, di rimandi jazzistici ma fatta anche di parola, di poesia
e di riflessioni lasciate ad una voce recitante. Alcuni brani contaminano felicemente
e a fondo la parola, la composizione e il momento liberatorio dell'assolo come avviene
in Un sospeso silenzio oppure in Bounce Tempo, quest'ultima un orchestrazione
di una lirica tratta dalla produzione di Pasolini, un esempio del suo mondo fatto
di bassifondi, di personaggi marginali e al contempo poetici. Dal narratore Claudio
Guain per i passaggi recitati alla voce di Diana Torto, in evidenza in
diversi brani, agli interventi solistici di Riccardo Luppi ai fiati e
Alberto Tacchini al pianoforte, tutti collaborano con senso della misura e grazia
cameristica a creare questi bozzetti sonori. Un disco da meditare con lentezza,
magari approfittandone per riprendere in mano qualche libro di Pasolini o cercare
un suo vecchio film…
Franco Bergoglio per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 25/04/2009
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