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Enrico Pieranunzi
& String Quartet
Con Marc Johnson & Rosario Giuliani
Les Amants
1. Canto nascosto - 7.33
2. Canto del mare - 6.26
3. The Kingdom (where nobody dies) - 7.56
4. Les Amants - 6.25
5. Canzone di Nausicaa - 7.32
6. Where I Never Was - 6.53
7. The Flower - 9.05
Composizioni di Enrico Pieranunzi
Enrico Pieranunzi -
pianoforte
Marc Johnson - contrabbasso
Rosario Giuliani -
sax contralto e soprano
Gabriele Pieranunzi -
violino
Alessandro Cervo -
violino
Francesco Fiore -
viola
(1, 3-7)
Daniela Petracchi -
violoncello
Angelo Cicillini -
viola
(2) |
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"Quale nuovo progetto ti piacerebbe realizzare per noi?...All'innocente domanda risposi con una naturalezza che sorprese me per primo: "vorrei fare un CD con piano, sax, contrabbasso e… quartetto d'archi". Questo è l'inizio del booklet dell'impegnativo lavoro del maestro
Pieranunzi, inciso nella sala di registrazione dell'Oratorio Santa Cecilia di Perugina. Il coronamento di un fanciullesco sogno, a leggere quanto dallo stesso asserito, che si materializza in un lavoro di riflessione, audace così come lo furono le esperienze di alcune leggende del jazz: Charlie Parker, Clifford Brown, Chet Baker. Ma senza alcuna velleità "commerciale". Perché, indubbiamente, il lavoro non è commerciale. Anche la stessa "Les Amants" (già edita in
Racconti Mediterranei, 2000), pur nella sua cantabilità ed orecchiabilità, è ricca di toni complessi, con un intro classica al punto giusto che apre a delle melodie "retrò" grazie anche al suono del contrabbasso di
Johnson che cede la nota al brillante sax di
Giuliani ed a sua volta ripresa da
Pieranunzi. La forza interiore che donano gli archi all'intero brano, triste colonna sonora di amanti forse perduti, avvolge le melodie d'ogni epoca.
I due brani iniziali: Canto nascosto e Canto del mare, sono contrassegnati dal languido soprano di
Giuliani e dal piano carezzato da
Pieranunzi, a cui si aggiunge l'onda del contrabbasso di Marc Johnson. Si alternano i contrasti acustici alle melodie da jazz-cameristico, tanto da poter immaginare l'inquietante calma del mare.
Il repertorio prettamente romantico, com'è nel pianismo di
Pieranunzi, si perde, ma solo per un attimo, nell'esecuzione di Where I never was anche se la dolcezza degli archi, dopo aver smussato alcune "piccole" asprezze del dialogo con il sax di
Giuliani, riconducono verso quella dolce melanconia che caratterizza l'intero lavoro.
Pieranunzi è abilissimo nel riscrivere alcune composizioni e nel ritagliare per Marc Johnson e
Rosario Giuliani delle parti decisive. Si evidenzia uno spiccato senso dell'interplay che, comunque, lascia sempre la possibilità di distinguere la bellezza dell'assolo. Così come accade nella limpida
Canzone di Nausicaa, riscritta in maniera suggestiva così da esaltare le sapienti sfumature del sax di
Giuliani.
Affascina la riedizione di The Flower, già eseguita in piano solo nell'album Alba dipinta sui muri (Egea,1998), resa spumeggiante dal dialogo fra sax soprano e piano e sorretta dal contrappunto d'archi sul pizzicato del contrabbasso.
La nemesi euro-mediterranea jazz è evidente in questo percorso cameristico di
Pieranunzi.
I dialoghi con Johnson e Giuliani e, gli interventi soffianti degli archi, lo rendono un lavoro "al di sopra delle righe".
Alceste Ayroldi per Jazzitalia