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Atrìo
Atrìo
Camilla Records (2016)
1. Giuseppe
2. Paese di sabbia
3. L' ultimo volo
4. Enjoy The Silence
5. Hope Beyond The Mediterranean Sea
6. Speranze
7. Sol
8. This Is
Gianluca Massetti - pianoforte Dario Giacovelli - basso Moreno Maugliani - batteria
Ospiti:
Javier Girotto - sassofono soprano Rosario Giuliani - sassofono contralto Iacopo Schiavo - chitarra
Giovani in gamba, capaci e con mente creativa in Italia ce ne sono: purtroppo, fin
troppo spesso, rimangono nei sotterranei per fare largo ai soliti noti o in favore
di epigoni di un passato glorioso riportato in auge con tanta tecnica e poco cuore.
Il sodalizio Massetti-Giacovelli-Maugliani è frutto di un lavoro duro e caparbio
schiusosi grazie a una casa discografica che ha a cuore i giovani talenti che parlano
diversi dialetti europei: la Camilla Records, con l'occhio attento e lungimirante
di Stefano Mastruzzi. Tre amici: e qui l'amicizia si fa sentire, perché l'interazione
telepatica è lampante, tenuto conto che l'album è interamente registrato dal vivo
all'auditorium Parco della Musica di Roma, così come la freschezza compositiva che
taglia a fette generazioni di jazz di ogni dove. L'assetto del piano jazz trio tradizionale
permette ai tre sodali di navigare in un mare tanto limpido quanto burrascoso, e
l'intervento degli ospiti sospingono il mare grosso. La vigorosa spontaneità esalta
la narrazione lineare della melodia che si fa largo nel furore ritmico che avvolge
ogni brano. "Giuseppe" porta con sé i profumi del Nord Europa, con il fraseggio
ritmico-armonico di Gianluca Massetti che stordisce per precisione e passo avventuroso. "Paese di sabbia" è un cadeau di uno dei pregiati ospiti,
Rosario Giuliani
che dice la sua come pochi sanno fare, lasciando scintillare le cromature del suo
contralto con note dirette e forti, capaci di scardinare le strutture più consuete.
"L'ultimo volo", con sigillo di Massetti, torna a recitare i passaggi melodici
su variazioni di pedali armonici e brillantezza espositiva incastonata dal soprano
di Girotto, altro ospite della serata.
Unica cover (ahimè, non uno standard,
come avrebbero preferito i talebani del jazz) è uno dei cavalli di battaglia dei
Depeche Mode: "Enjoy The Silence", interamente – e perfettamente – riscritto
dal trio, con un arrangiamento che esalta la bellezza delle frasi scritte da Martin
Lee Gore, affrescandole con cambiamenti ritmici e volute sonore di pregio condotte
magistralmente dal basso corposo e guizzante di Dario Giacovelli e dal timing incrollabile
di Moreno Maugliani. Giacovelli firma un brano il cui titolo evoca drammi e speranze
del – e dal – Mediterraneo, "Hope Beyond The Mediterranean Sea", che impegna
tutti gli ospiti: a Giuliani e Girotto si affiancano le corde della chitarra di
Iacopo Schiavo. Tra note spensierate, gaie e ricche di speranza, fanno capolino
momenti di tensione, di quiete agitata dall'incedere ritmico di un brano dai mille
frammenti; frammenti che trovano logica prosecuzione nel moto ondoso del pianoforte
che ricopre "Speranza": una ballad dalla saporita scrittura, almanaccata dal
sassofono di
Rosario Giuliani e dall'assolo di basso di Giacovelli, che lega perfettamente
tradizione e innovazione, swingando e legando le note. "Sol" di Girotto è il
festoso preludio a "This Is", firmata dal trio, dove il groove pulsante incontra
le spezzature ritmico-armoniche mitteleuropee e una fetta della New York che fu.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 02/10/2016
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