Chromosome, ovvero, il Giano bifronte.
Cromosoma: ciò che porta su di sé l'informazione
genetica e cioè i caratteri ereditari. In questo caso, cromosomi musicali: un artista
è ciò che ascolta e che riversa anche nelle proprie composizioni. Lasciare una traccia
di sé attraverso le note, attraverso le generazioni; mostrare ciò che abbiamo ereditato
musicalmente e non solo e cercare di trasmetterlo ad altri. Questa l'idea del progetto
discografico Chromosome, realizzato dal Giorgio
Ferrera Quartet in collaborazione con
Javier
Girotto, uscito agli inizi di questo mese e prodotto
dall'Associazione Musicale Atinate e dalla Kunoichi Promotion Agency. Senza dubbio
un lavoro originale, che si inserisce a pieno titolo nel panorama jazzistico moderno
italiano. I brani di questo disco sono un po' come le cose buone da mangiare: quando
le assaggi non puoi più farne a meno e il ricordo dei quei sapori resta impresso
nella memoria. È stata un po' la sensazione comune di chi ha assistito alla presentazione
nazionale dell'album lo scorso 6 novembre alla Casa del Jazz a Roma. Un concerto
splendido, valorizzato anche dalla presenza di
Girotto
sul palco durante l'esecuzione di tre dei sette brani contenuti nel lavoro della
giovane formazione atinate. E Atina è anche
il titolo di uno dei brani più rappresentativi, in linea proprio con quel concetto
di ereditarietà di cui parlavamo prima. Atina, piccolo gioiello paesaggistico del
frusinate, per il pianista Ferrera, compositore e arrangiatore delle musiche,
non è solo il paese di nascita, rappresenta una serie di sfumature poetiche tradotte
in musica. Atina è la luce che filtra da una finestra, è la pace delle montagne,
è una figura di donna che gira per casa in vestaglia. Atina è la quiete familiare
e il silenzio della creatività.
Difficile scegliere tra i vari brani quello più suggestivo all'ascolto,
forse, per via anche dell' ammaliante suono del moxeño inserito da
Girotto,
Fragile tocca un po' di più le corde dell'animo
umano tanto da non poter fare a meno di riascoltarlo immediatamente dopo.
Un jazz godibile fino in fondo, senza pretenziosità e senza sovrabbondanze
modali: finalmente una serie di pezzi che trovano il naturale incastro nella loro
sobrietà. Ecco, forse l'aggettivo che più di tutti si addice a questo lavoro è "sobrio",
in questo caso possiamo parlare di "sobrietà cromatica".
Se volessimo azzardare un'immagine mitologica da accostare a Chromosome,
potremmo pensare al Giano Bifronte, al Dio dalle due facce contrapposte che guarda
con una il passato e con l'altra il presente ed il futuro. In una visione più attuale
applicata al jazz potremmo dire: l'artista che con un volto guarda dentro di sé
e con l'altro se stesso e il mondo musicale che lo circonda.
Che dire dei musicisti? Di
Girotto
sicuramente che "l'argentinità" esiste davvero, ed è contagiosa. Come si fa a non
farsi coinvolgere dai giochi picareschi del suo strumento prediletto (sax soprano),
dall'abbandono, dalla nostalgica energia, dalla libertà assoluta e dall'assenza
di pregiudizio che porta con sé? Dei quattro giovani musicisti del Giorgio Ferrera
Quartet quello che viene in mente, quando si ascolta il disco o quando si assiste
ai live, che il jazz è una scelta di vita profonda, radicale. Che l'armonia non
è uguale all'equilibrio nel senso che gli elementi di freschezza possono essere
trasformati in punti di forza, che essere presenti a se stessi paga sempre. Che
si tratti dei virtuosismi di Ferrera sulla tastiera del pianoforte, o dei
colpi prorompenti sulle corde del contrabbasso di Fradiani, della morbidezza
languida del sax di Tresca o infine della ritmica fluida e puntuale di
Marcelli, stiamo parlando di benessere musicale allo stato puro, nel senso più
ampio del termine.
Cosa distingue nel jazz una ricerca musicale esasperatamente forzata da
uno studio naturale e spontaneo della propria dimensione musicale? Le sfumature,
le nuance che ti prendono per mano e ti accompagnano durante il viaggio dell'ascolto.
Ecco, questo è un disco che non ti abbandona una volta che hai deciso di ascoltarlo.
Elide Di Duca per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 11/12/2008
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