INTERNATIONAL JAZZ DAY
Javier Girotto & Bebo Ferra
Genova 30 aprile 2017
Javier Girotto (sax tenore, sax soprano),
Bebo Ferra
(chitarra acustica)
La Giornata Internazionale del Jazz a Genova, anche quest'anno, trascorre all'insegna
dell'unione e coesione tra le principali realtà cittadine; se non è una novità e
il merito all'impegno del Museo del Jazz va ribadito e sottolineato. Non diamo per
scontato ciò che non è: saper chiamar a raccolta le realtà cittadine e regionali
in ambito jazzistico, o in altro, non è oggi fatto da poco in una città ripiegata
su sé stessa.
Il Museo del Jazz, il Lousiana Jazz Club, il Count
Basie, il Gezzmatazz, l'Associazione Improland Est e la Top1 Communication, l'Associazione
Jazz Lighthouse e infine l'Ellington Club citato a ricordare altre, gloriose, sue
stagioni: tutte chiamate all'appello per una kermesse lunga un giorno, o
quasi, nel cuore cittadino "antico" tra palazzo Ducale, e il maggior teatro cittadino:
il teatro Carlo Felice e la Fondazione per la Cultura di palazzo Ducale, che offrono
spazi e sostegno.
Lungo tutto il pomeriggio si susseguono diversi gruppi, diversificati per riferimenti
culturali e stilistici, ed è occasione di incontro, di conoscenza, di ragionamento
su possibili progetti futuri e di scambi di battute. La musica rimane così, graditissima
compagna, come sullo sfondo. Tra tutti merita una menzione particolare l'Improland,
Associazione di giovani improvvisatori che stanno cercando di tessere una rete sovraregionale
proponendo l'improvvisazione totale quale base di scambio e incontro.
La sera all'auditorium Montale il concerto conclusivo con il duo Girotto-Ferra.
Girotto si conferma qui, qualora ce ne fosse necessità, potente, per certi aspetti
entusiasmante, improvvisatore con pochi eguali in attività. L'intesa e l'unità di
intenti con il bravissimo Ferra è totale e da subito evidente. Caleidoscopic
Arabesque, dal disco omonimo, stabilisce già in apertura le coordinate stilistiche-espressive
di questo prezioso duo. Sospeso tra Argentina e Brasile è brano dal ritmo lievemente
danzante, Ferra usa magistralmente il registro basso della chitarra, sostegno ritmico
indispensabile alla musica. Il seguente Melodya anch'esso frutto della penna,
lirica e sognante, di Ferra; è tema di danza "medioevale", girotondo fanciullesco
sorretto da un controllo magistrale di dinamiche e timbri. Girotto con il flauto
andino in funzione ritmica è seguito da Ferra che ci ricorda come la chitarra possa
diventare uno strumento percussivo, la tensione cresce con pochi, apparentemente
semplici, mezzi meravigliosamente padroneggiati. Poi torna il tema di danza e la
ricapitolazione. Una cadenza iniziale di grande potenza sonora e pathos, basata
su note "sforzate" e ribattute, conduce al tema di Paoleta dolcissima ballad
a tempo ternario; a seguire un solo concentratissimo di Girotto. Come ci spiega
Girotto, il Fernando è un improbabile cocktail di Fernet e Coca-cola molto apprezzato
in Argentina. Fernando e Cordoba è l'omaggio di Ferra all'amico e compagno
di viaggio; ancora una volta l'aspetto ritmico è qui dominante. Il moxeno invece
è uno strumento tradizionale argentino, un flauto basso molto sonoro, protagonista
di Luna di Mezzogiorno musica non etichettabile, estremamente comunicativa,
lontana anni luce da tanta world per turisti del mondo. Concerto di grandissima
qualità in cui due maestri dei loro strumenti tengono lezione di musicalità, equilibrio,
sinergia e intesa, umana, oltreché musicale.
Grazie a Girotto e Ferra per aver riaffermato come l'abilità e la padronanza
tecnica, qui assoluta, debba sempre essere al servizio della musica e della possibilità
di comunicare con l'altro.
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Data pubblicazione: 15/07/2017
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