Apogeo...semplicemente!
Perugia, 4 gennaio 2008 - Hotel Giò Jazz
di Marcello Migliosi
foto di Giancarlo Belfiore
Non ce ne vorrà Giovanni Tommaso se il "Giovanni Tommaso Apogeo
Quintet", dal concerto della stagione del "Jazz d'inverno" di Perugia,
lo chiameremo: "Apogeo"...semplicemente! Una magica alchimia musicale che,
dai tempi lontani de "Abbiamo tutti un blues da piangere", "La valle dei
templi" e prima ancora "Azimut", ha saputo offrire una performance di
rara forza ritmica e di ricercata raffinatezza espressiva.
Sul palco del Jazz Hotel ancora una volta il "laboratorio italiano
del jazz rock". Erano gli anni Settanta, quando Tommaso diede vita al
Perigeo. La band proponeva una sorta di jazz-rock ispirato dal sound elettrico
di "Bitches Brew" di Miles Davis. Quella forma primordiale di fusion
incontrò inizialmente la resistenza dei cosiddetti "puristi" del jazz, ma finì presto
con l'attirare al gruppo le simpatie di molti appassionati, fruttando l'invito a
importanti festival nazionali, come quello del progressive italiano, a Roma (Villa
Pamphili), ma anche una serie di concerti all'estero, soprattutto in Inghilterra
e in Francia. L'Apogeo del festival perugino è la "naturale" evoluzione...è Giovanni
Tommaso che è tornato con tutta la forza e l'esperienza acquisita in questi
trent'anni.
Sul palco del Hotel Gio' Jazz Area l'Apogeo si è presentato con
una formazione "stellare". Oltre a Tommaso al contrabbasso, al piano il nuovo
"fenomeno" italiano,
Claudio Filippini,
Daniele Scannapieco al sassofono,
Bebo Ferra
alla chitarra e - direttamente da Umbria Jazz Winter, dove ha suonato con
Lonnie Smith -, il batterista americano, Anthony Pinciotti. Già da
"Tempi duri" si evidenzia un notevole interplay, Tommaso è estremamente
ritmico, molto muscolare...Il secondo brano: "Walzer per
Lucca" Tommaso lo ha scritto passando da una melodia sognata ad
una trascrizione, poi ancora sogno e all'indomani, ancora trascrizione. Il risultato
è stato la creazione di un 3/4 "largo" dove c'è stato spazio per soli brevi, ma
estremamente carichi di significato. Ballad impreziosito dai raffinati interventi
di Scannapieco.
"Sistema limbico" assume dimensione swing,
con la chitarra di
Bebo Ferra che assegna all'Apogeo la dimensione elettrica del
jazz rock. «Sono convinto - dice all'inizio del secondo set, Giovanni
Tommaso - che nei bambini risieda la nostra speranza di migliorare il mondo
ed è proprio per questo che ho chiamato il prossimo brano che suoneremo "Bambini
salvate la terra"». Un inizio estremamente "rarefatto" che improvvisamente
risolve il uno swing compatto e tenace, dove si alternano brevi fraseggi solistici
della chitarra, del sassofono e del prezioso Filippini.
"Giro-vagando" è la consacrazione di Scannapieco
che, in verità, nel rimo set era rimasto un po' in ombra, forse proprio per esigenza
strutturale dei brani suonati. E' un suono blues il suo in Giro-vagando,
un suono da strade notturne di New York City...dei sobborghi di Harlem...un fiume
di note "nere" ben accolte dal pubblico del JazzClubPerugia, che si rivela ad ogni
concerto sempre più colto e raffinato. Il finale, con bis, è da "standing"...Il
prossimo appuntamento con il Jazz d'Inverno sarà quello del 15 di febbraio, sempre
di venerdì. On stage
Roberto
Gatto "Miles" quintet.
..::Foto di Giancarlo Belfiore::..
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Data pubblicazione: 08/01/2008
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