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Pietro Lussu - Rosario Giuliani
Tribute To Bird
Emme records 2021
1. Ah-Leu-Cha
2. Quasimodo
3. Be-Bop
4. Lover Man
5. Suite et Poursuite I
6. Suite et Poursuite II
7. Suite et Poursuite III
8. Dream House
9. Donna Lee
Rosario Giuliani - sassofono contralto Pietro Lussu - pianoforte
Per
Rosario Giuliani,
la figura di Charlie Parker rappresenta un modello di riferimento da quando ha iniziato
a sentire il jazz, anzi è stato principalmente l'ascolto dei dischi dell'altosassofonista
di Kansas City a fargli scoprire e amare la musica afro-americana. Da questa ammirazione
e passione per il grande Bird, nasce questo tributo, realizzato coinvolgendo Pietro
Lussu, pianista con cui Giuliani vanta una collaborazione pluriennale. L'album è
formato da 9 brani, 4 di Charlie Parker, uno standard eseguito abitualmente dal
re del be-bop e 4 original di Giuliani, che fanno parte anche loro dell'omaggio,
in virtù del carattere ispirato al mood delle composizioni parkeriane. Giuliani
sfodera la sua tecnica brillante nella riproposizione dei cavalli di battaglia di
Bird, con assoli effervescenti, su tempo rapidissimo. Lussu, dopo aver introdotto
all'unisono con il sax il tema, esce fuori a tratti in soli brevi e nervosi, con
la mano sinistra che continua a puntualizzare, a scandire il fraseggio esplicitato
e la mano destra che rimane ben ancorata alla melodia con opportune licenze d'espressione.
Non siamo di fronte, comunque, all'imitazione pedissequa di un ipotetico duetto
fra Parker e Bud
Powell, in realtà mai avvenuto senza una sezione ritmica alle spalle. È
semmai un tentativo filologico di riprendere in mano alcuni brani famosissimi e
darne una versione alla stessa maniera rispettosa dell'originale e in qualche modo
personale. Giuliani, inoltre, è autore di una suite in tre parti e di un pezzo intitolato
"Dream House". Il primo movimento della "Suite et poursuite" è spostato
piuttosto in avanti come clima. Siamo vicini al sound delle incisioni Blue Note
degli anni sessanta, con qualche accento africano nella ripetitività di alcune sequenze
e nel pianismo cadenzato e percussivo di Lussu. Il secondo capitolo ha le stimmate
della ballad, ben illustrata da un sassofono che sa essere morbido nei toni e attento
alle sfumature. Il terzo è su tempo veloce, con Giuliani che imperversa sul suo
strumento, snocciolando una quantità sterminata di note. Lussu lo asseconda, sintonizzandosi
sulla stessa lunghezza d'onda del partner, scorazzando sulla tastiera senza perdere
mai un colpo.
"Dream House", per contro, è su tempo moderato e ha un
alone malinconico. Il sax espone il motivo e il pianoforte lavora in parallelo,
non elaborando un accompagnamento in senso stretto, ma piuttosto giustapponendo
un intervento trasversale alla melodia.
Nella discografia di
Rosario Giuliani,
in precedenza, si contano omaggi a Lennie Tristano,
John Coltrane,
Ornette
Coleman...Il musicista laziale, evidentemente, vuole rimarcare i suoi agganci
con la tradizione, con i grandi maestri, rileggendoli a modo suo. In questo caso,
il tributo regge, poiché ha una forma e un contenuto coerenti. Manca, semmai, ma
non poteva essere altrimenti, quel sottofondo di sofferenza, di angoscia, che traspariva
nella musica di Charlie Parker. Qui è tutto appianato, inevitabilmente, per il diverso
tipo di storia, di approccio alla materia, che possiede il sassofonista italiano
nei confronti del caposcuola afroamericano.
Gianni Montano per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 09/01/2022
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