|
Special Jazz Duo
Dream Dancing
USR 2010
1. Indian Summer (Dubin/Herbert)
2. Dedica ad Alberto (Luigi Ferrara)
3. Dream Dancing (Cole Porter)
4. Another day (Luigi Ferrara)
5. On a clear day (Lane/Learner)
6. Close enough for love-take 1 (William/Mandel)
7. Sweet Lorraine (Burwell/Parisi)
8. Close enough for love-take 2 (William/Mandel)
9. I could happen to you (Burke/Van Heusen)
10. Sometime ago (Marco Ferrara)
11. Simple life (Marco Ferrara)
12. In love in vain (J.Kern)
Moreno D'onofrio
- chitarra
Luigi Ferrara
- armonica/piano
Claudio Chiara - sax alto (traccia n°10)
Via Cascina Sparapina, 2 27011 Belgioioso Pavia
email:
info@ultrasoundrecords.it
Dream Dancing riesce a "catturare l'ascoltatore con il canto" di "due persone
speciali". Sin dalla prima nota di "Indian Summer" si apprezza l'espressività
dell'armonica di
Luigi Ferrara.
Le sue lunghe note si adagiano sul tappeto armonico realizzato dalla chitarra di
Moreno D'Onofrio,
poi Ferrara passa al piano e D'Onofrio inizia a cantare insieme alla sua chitarra.
Questo saper convivere all'interno dei brani rende il duo speciale, perché permette
a entrambi di sostenersi e esprimersi. In "Dedica ad Alberto" si avverte
un certo senso di malinconia. Si arriva al brano che da il titolo al cd, "Dream
Dancing": molto originale il loro arrangiamento di questo classico. Ancora una
volta è D'Onofrio a iniziare, per poi cedere la "parola" a Ferrara che elegantemente
ne suona il tema. Immenso il lavoro del chitarrista che dimostra di avere un grande
senso ritmico. In "Another day" il piano introduce l'atmosfera da sogno che
seguirà e la voce della chitarra riesce a essere seducente attraverso una melodia
orecchiabile e originale. La linea tracciata dal piano viene seguita da D'Onofrio
che la colora attraverso frasi dal suono bluesy: l'assolo di Ferrara riprende alcuni
concetti esposti dalla chitarra e aggiunge interessanti frasi ritmiche. "On a
clear day" inizia con un'introduzione di piano che non farebbe mai pensare ad
una bossa nova e, ancora una volta, la ritmica della chitarra risulta funzionale
al brano. Nella prima parte dell'accompagnamento sembra che D'Onofrio suoni gli
accordi non attraverso il plettro, come avviene negli altri brani, ma attraverso
una tecnica di finger-percussion. Tecnica che accentua ancora di più il senso ritmico
del brano. Probabilmente l'esperienza di D'Onofrio nel suonare in formazioni ridotte
lo ha portato a riempire il più possibile gli spazi in modo da non far "rimpiangere"
l'assenza di un batterista. In "Close enough for love-take 1" ritorna l'armonica
di Ferrara che sospira note profonde e piene di vibrato. "Sweet Lorraine"
suona swing e il cantato della chitarra è molto staccato. L'uso sapiente degli accenti
da parte di D'Onofrio serve a dare la giusta importanza a ogni nota. La traccia
seguente è "Close enough for love-take 2". In questa take i due leaders suonano
in un modo completamente diverso dalla precedente e il loro dialogo raggiunge l'apice
di tutto il disco. "I could happen to you" vede la prima parte dell'assolo di
chitarra suonato senza accompagnamento. L'assenza della ritmica pianistica pone
in evidenza quanta attenzione D'Onofrio dedichi alle dinamiche tra accompagnamento
e solo. In "Sometime ago" il duo ospita Claudio Chiara. Il suo sax
suona molto rotondo e melodico. "Simple life" è una bossa nova in cui Ferrara
espone un solo pieno di sfumature che accarezzano piacevolmente l'orecchio. D'Onofrio
invece usa gli armonici, non per chiudere in modo morbido il brano come ha fatto
in precedenza, ma per far "danzare" le corde a tempo. "In love in vain" è
l'ideale per chiudere il cd: permette ai due artisti di ripresentarsi, prima di
"andar via", quasi come se fosse la sigla dei titoli di coda.
Pierfrancesco Falbo per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 2.802 volte
Data pubblicazione: 17/10/2010
|
|