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WD118 - 2002

Daniele Tittarelli
Jungle Trane


1. Tree Faulet 6' 06''
2. Hagip 6' 55''
3. Avec 5' 58''
4. Bye Bye Blackbird 4' 56''
5. E’ guarito 6' 21''
6. Jungle Trane 7' 10''
7. Like Cafu 6' 06''
8. Royal Garden Blues 9' 05''

Daniele Tittarelli,
alto sax
Pietro Lussu,
piano
Vincenzo Florio,
double bass
Marco Valeri,
drums 


via L. Fioravanti 26
64020 Nepezzano (TE)
Tel./Fax 0861.558611
info@widesound.it
http://www.widesound.it

In questo caso la teoria de "il mondo è piccolo" sembrerebbe proprio non aver funzionato e vale la pena di spiegarvi il perchè.

Pur vivendo sotto lo stesso cielo e frequentando più o meno gli stessi ambienti, mi era sfuggito un personaggio molto interessante: Daniele Tittarelli, che un giorno torrido di giugno mi chiama e mi chiede se avessi voglia di scrivere alcune note per il suo CD, "con piacere" gli rispondo e fin qui tutto normale.

La vera sorpresa è arrivata quando ascoltando traccia per traccia il CD, mi sono subito reso conto che c'era qualcosa di più di quello che ci si aspetterebbe da un' "opera prima". Swing, suono, la bravura dei musicisti (tutti!), la maturità della proposta e l'organizzazione della musica fanno senza dubbio si questo lavoro un episodio che non rimarrà isolato ma che sarà, ne sono certo, solo l'inizio di un intenso ed appassionante viaggio all'interno di quella meravigliosa "cosa" che si chiama Musica!

Molti complimenti!
Roberto Gatto


Ottimo album è "Jungle Trane" del sassofonista Daniele Tittarelli, il quale si muove su atmosfere più aggressive e post hardbop. Con in mente la lezione coltraniana, Tittarelli (che all'alto ha una sonorità e una pronuncia davvero originali), imbastisce un cd di grande tensione esecutiva e improvvisativa, spingendo i suoi ottimi comprimari (Pietro Lussu, il contrabbassista Vincenzo Florio e il batterista Marco Valeri: una ritmica solidissima e fluida) a un superlavoro di concentrazione e sostegno. Il risultato premia gli sforzi: sia negli originals (Avec, Like Cafù, che probabilmente si riferisce, con un tema "a pendolino", al fluidificante giallorosso) che nelle riletture (la sfiziosa Bye Bye Blackbird, tradotta in
 una bossa in sette quarti resa metricalmente instabile da sparse misure in nove - e suonato dai musicisti con una naturalezza sorprendente, o la coinvolgente
Royal Garden Blues, eseguita in un pregnante stile second line), Tittarelli e soci esprimono un jazz brillante, coinvolgente, pieno di vitalità e condito da qualità tecniche e strumentali di altissimo livello, come pure nota Roberto Gatto, chiamato a scrivere le note di copertina del cd.
V.M. - Jazzit - marzo/aprile 2003
 
 

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Data pubblicazione: 29/03/2003





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